Il mondo quasi quasi si ferma per l’emergenza Coronavirus: ma non si fermano le navi cariche di grano estero che arrivano nei porti del Sud Italia. Di scena il porto di Bari, dove, come racconta GranoSalus, sono in arrivo ben tre navi con 600 mila quintali di ‘delizie’… Le domande alla Coldiretti
Il mondo si ferma per l’emergenza Coronavirus: paura, controlli, navi da crociera (italiane) boccate. Ansia e confusione (il riferimento è all’Italia). Ma le intrepide navi cariche di grano estero che fanno la spola tra l’universo mondo e i porti di Puglia e Sicilia non li ferma nessuno (con riferimento al grano duro). Così GranoSalus comunica che nel porto di Bari sono in arrivo ben tre navi di grano estero.
Per la precisione, si tratta di 600 mila quintali di grano americano e russo.
“Il nome della prima nave – fanno sapere da GranoSalus – è S-BRAND, una BULK CARRIER battente bandiera Liberia proveniente dal porto di MOBILE in USA che ha sdoganato a CEUTA ed arriverà a Bari il 1/03/2020, IMO: 9268916, con un carico di circa 310 mila quintali di grano destinato alla società CASILLO COMMODITIES ITALIA SPA. L’agenzia è Spamat”.
“La seconda nave – prosegue la nota di GranoSalus – è VITOSHA, una BULK CARRIER battente bandiera Malta proveniente dal porto di CORPUS CHRISTI in USA, IMO: 9564138, con un carico di oltre 260 mila quintali di grano duro destinato alla società F.LLI DIVELLA SPA che arriverà a Bari il 6 marzo prossimo. L’agenzia è Bamas”.
“La terza nave è DIAMOND, una GENERAL CARGO battente bandiera Russa proveniente dal porto di ROSTOV in RUSSIA, IMO: 8935457, con un carico di oltre 30 mila quintali di grano destinato alla società CASILLO COMMODITIES ITALIA SPA e arriverà a Bari tra un paio di giorni. L’agenzia è Spamat”.
Da GranoSalus arriva un ‘affondo’ verso la Coldiretti:
“Coldiretti ha smesso di svolgere l’attività di controllo nei porti pugliesi. Il messaggio è quello di rassicurare i consumatori sull’azzeramento dell’import di grano estero contaminato, diversamente da GranoSalus che continua a tenere sempre alta l’attenzione e a dimostrare che le importazioni continuano. Non solo, da alcuni giorni la nostra associazione ha inoltrato una denuncia alla Commissione UE sulla mancata attuazione del governo italiano del principio di precauzione ed attende l’esito”.
“Come mai – conclude la nota di GranoSalus – questo silenzio da parte di Coldiretti?
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