Il fatto che ci sono ritardi nell’erogazione degli stipendi, ormai, non è più una notizia. Da legge, invece, il passaggio del comunicato dei COBAS sui dirigenti dell’AMAT. Nessun accenno al Tram, che pure sembra avere un ruolo nei conti ‘ballerini’ dell’AMAT…
Palermo è veramente a pezzi. Strade, marciapiedi, immondizia, illuminazione, verde pubblico, trasporti: problemi, problemi e problemi. E proprio sui trasporti delle persone – cioè sull’AMAT, l’Azienda controllata dal Comune, le cronache registrano un comunicato stampa dei COBAS che somiglia tanto a un bollettino di guerra:
“Se l’AMAT offre alla cittadinanza un servizio scadente – dice Carlo Cataldi, coordinatore regionale COBAS Tpl Lavoro Privato – è colpa del continuo balletto tra Regione e Comune sui trasferimenti di denaro, nonché dei cortocircuiti tra le stesse strutture comunali”.
Cataldi sollecità “l’operazione verità su una gestione della società con i conti non a posto malgrado i sacrifici imposti dal sindaco Orlando all’AMAT con la direttiva sui disallineamenti”.
In realtà, sui disallineamenti non c’è molto da capire, come potete leggere qui.
La novità (o quasi, visto che è una storia che si ripete) è “l’ennesimo ritardo nell’erogazione degli stipendi che, come ha confermato il presidente Michele Cimino con una comunicazione ufficiale, subiranno un ritardo”.
“È arrivato il momento di dire basta – sostiene Cataldi – dipendenti e cittadini non possono più tollerare una politica politicante che promette e non mantiene. Per eliminare i disallineamenti è stato eroso il capitale sociale dell’AMAT (passato da 99 a 39 milioni) e il piano di risanamento imposto alla società ad oggi non è ancora decollato, ma è rimasto intrappolato in pastoie burocratiche. Insomma, fiumi d’inchiostro e nessun effetto operativo”.
La ricapitalizzazione, uno dei punti caratterizzanti del piano di risanamento, “non pare essere all’ordine del giorno. Anzi, i fondi destinati all’AMAT, e quindi agli utenti-clienti (come ripeteva il sindaco in campagna elettorale) che usufruiscono del servizio di trasporto pubblico, rimangono impantanati alla Regione e alla Ragioneria municipale. E per di più lo stesso Comune pretende tasse non dovute come Tosap e Tari”.
Durissimo l’attacco di Cataldi ai dirigenti AMAT:
“Pur beneficiando delle indennità aggiuntive non sono in grado di far funzionare i vari rami aziendali. Il risultato è che la società soffre anche per l’incapacità di chi dovrebbe dare una svolta sul fronte dei ricavi ed invece colleziona solo flop”.
“Lo scorso mese di gennaio – prosegue il comunicato – dopo una riunione con il sindaco, i COBAS e tutti gli altri sindacati hanno revocato lo sciopero per senso di responsabilità”.
“Adesso però – afferma Cataldi – è palese che le garanzie fornite sull’assetto economico-finanziario dell’AMAT siano state disattese”.
Infine il coordinatore dei COBAS Tpl bacchetta l’azienda per come sta affrontando l’emergenza Coronavirus:
“C’è una direttiva del presidente Cimino che detta le norme di comportamento per i dipendenti, eppure ai nodi manca persino il sapone”.
P.s.
Notiamo che i COBAS non parlano del Tram, che forse con la crisi finanziaria dell’AMAT ha qualche legame…