Quella che leggerete è una testimonianza diretta di come in una via di Palermo (ci auguriamo che sia un caso isolato) viene gestito il servizio raccolta di rifiuti. Raccontiamo questa vicenda perché è la terza volta che ci capita: stessa via, stesso orario
Palermo, via Polito, traversa di via Perpignano, quartiere Noce, ore 8 e 25. La strada è stretta. Davanti a noi un mezzo – supponiamo della RAP, l’Azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti in città – che si ferma, bloccando il traffico, per iniziare a raccogliere l’immondizia.
Gli addetti – sono in quattro, compreso l’autista – cominciano a prendere i cassonetti pieni di immondizia per scaricare il contenuto nel mezzo meccanico.
La scena è un po’ incredibile: due addetti prendono il cassonetto, lo agganciano al mezzo che lo solleva meccanicamente per svuotarlo. Sono quattro cassonetti colmi di rifiuti.
Per ogni cassonetto che viene svuotato dentro il mezzo si solleva – come chiamarla? – una “polvere di immondizia”. Per la legge di Murphy, che in questi casi aiuta sempre i ‘fortunati’, la leggera ma efficace brezza porta questa ‘preziosa polvere’ verso la fila di automobili (vi risparmiamo i commenti dei ‘fortunati’: siete liberi i immaginarli…).
Ovviamente, tutti chiudiamo i finestrini: non respiriamo (o quasi…) la “polvere di immondizia” che, però, si deposita, leggiadra, sulle nostre automobili.
La scena dura almeno cinque minuti, visto che i cassonetti sono quattro e c’è anche da togliere dalla strada l’immondizia che cade ad ogni cassonetto che viene scaricato. E c’è anche da raccogliere l’immondizia accumulata a terra accanto ai cassonetti: tale immondizia solo in parte viene raccolta e messa sul mezzo (ci vorrebbero almeno altri tre o quattro minuti): una parte viene ammonticchiata dagli stessi operatori accanto ai cassonetti vuoti e si va via.
E’ finita? Neanche per sogno! Trenta metri dopo – sempre lungo questa via stretta, che impedisce agli automobilisti di superare il mezzo carico di immondizia – ci sono altri tre cassonetti colmi di rifiuti.
Altra fermata, tra le imprecazioni degli automobilisti. Si ricomincia: gli operatori scendono dal mezzo, via verso i cassonetti e si ricomincia.
In questo secondo ‘strep’, come accennato, i cassonetti sono tre: uno in meno rispetto al primo ‘step’: però c’è molta immondizia lasciata accanto ai cassonetti: ragazzi, questa non può essere lasciata: va raccolta.
Dopo esserci presi la seconda ondata di “polvere di immondizia”, si riparte. Alla fine della strada c’è un terzo gruppo di cassonetti: però, per fortuna, la strada si allarga e possiamo superare il mezzo. Ci risparmiamo il terzo ‘step’ di “polvere di immondizia”.
Guardiamo l’orologio: grazie a questo ottimo servizio abbiamo perso 10 minuti del nostro tempo.
Superfluo ricordare che queste operazioni, nelle città civili, si effettuano di notte, proprio per non creare problemi ai cittadini. A Palermo non si attuano certi accorgimenti.
E poi dicono che sono i palermitani ad essere sporchi, mentre l’attuale amministrazione comunale è ‘vittima’ dei cittadini di scarsa educazione!
Non ci resta che porgere i nostri complimenti vivissimi al sindaco della città, ai vertici della RAP e a tutto il Consiglio comunale: questa è la città che vogliamo: una città a misura di munnizza…
P.s.
Quello che ci è capitato non è un caso isolato. Abitiamo da queste parti ed è la terza volta che, grosso modo sempre allo stesso orario, incappiamo, da automobilisti in fila, in questo strano modo di gestire la raccolta dei rifiuti.
Foto tratta da Mobilita Palermo – Mobilita.org
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