I leghisti hanno tante idee, ma così tante che le cambiano spesso. Così da acerrimi avversari dell’Unione europea si sono trasformati in europeisti. E da acerrimi critici della moneta unica europea adesso la celebrano. Ecco a voi il numero due della Lega, Giancarlo Giorgetti, principe della coerenza…
di Diego Fusaro
Imbarazzante non è tanto che Giorgetti – defensor fidei del sistema – predichi la volontà sua e del suo partito di rimanere nella UE e nell’euro. Così nell’intervista sul Corriere della sera di ieri. Imbarazzante è che i tanti paladini del “basta euro” tacciano, chiamando “strategia” vizi che meriterebbero ben altri nomi.
Al PD sono disposto a riconoscere la coerenza sul tema euro, che da sempre stoltamente supporta.
Giorgetti dice ora che la Lega è a favore dell’euro e della permanenza nella UE.
“Più delle erbacce puzzano i gigli marciti” (Shakespeare).
Benvenuti nel tempo dell’alternanza senza alternativa. Che vinca la destra bluette o la sinistra fucsia, vince il liberismo del mercato sovrano, della Ue, dell’atlantismo.
Aveva ragione Mark Twain: se votare giovasse a cambiare davvero le cose, sarebbe già proibito da un pezzo.
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