Il nostro non vuole essere un rimprovero. Anzi, siamo felici che tanti Comuni della Sicilia, anche in tempi di ristrettezze, trovino le risorse finanziarie per festeggiare il Carnevale. Ma non è singolare che, per l’erogazione di alcuni servizi ai cittadini, si registrano invece grandi difficoltà?
A quanto abbiamo letto, a Sciacca i non residenti e anche i residenti pagheranno il ticket per assistere al Carnevale. Ad Acireale, invece, gli abitanti della cittadina non pagheranno il ticket: lo pagheranno, invece, i visitatori che arrivano da altri centri della Sicilia e i turisti.
Bene o male – e a nostro avviso, a Sciacca, più male che bene – in queste due città della nostra Isola dove il Carnevale vanta antiche tradizioni, gli amministratori comunali hanno trovato il modo per finanziare questa festa.
Ci chiediamo invece cosa è successo negli altri Comuni della Sicilia dove il Carnevale è sentito e dove non mancano manifestazioni e festeggiamenti. Nella nostra Isola, infatti, il Carnevale non è una prerogativa di Acireale e Sciacca.
C’è il Carnevale di Acquedolci (provincia di Messina);
il Carnevale di Antillo (sempre provincia di Messina);
il Carnevale di Brolo (ancora provincia di Messina);
il Carnevale di Francavilla di Sicilia (sempre provincia di Messina);
il Carnevale di Giardini Naxos (sempre provincia di Messina);
il Carnevale di Gioiosa Marea (sempre provincia di Messina);
il Carnevale di Piraino (sempre provincia di Messina);
il Carnevale di San Filippo de Mela (provincia di Messina);
il Carnevale santa Lucia del Mela (provincia di Messina):
il Carnevale Saponara (provincia di Messina);
il Carnevale di Taormina (provincia di Messina);
il Carnevale di Rodì Milici (sempre provincia di Messina);
il Carnevale di Avola (provincia di Siracusa);
il Carnevale di Palazzolo Acreide (provincia di Siracusa);
il Carnevale di Canicattini Bagni (provincia di Siracusa);
il Carnevale di Corleone (provincia di Palermo);
il Carnevale di Cinisi (provincia di Palermo);
il Carnevale di Termini Imerese (provincia di Palermo);
il Carnevale di Castellana Sicula (provincia di Palermo);
il Carnevale di Misterbianco (provincia di Catania);
il Carnevale di Petrosino (provincia di Trapani);
il Carnevale di Valderice (provincia di Trapani);
il Carnevale Ragalbuto (provincia di Enna);
il Carnevale di Scicli (provincia di Ragusa);
il Carnevale di Gela (provincia di Caltanissetta);
il Carnevale dell’isola di Pantelleria (che fa storia a sé).
A questi se ne aggiungono altri che, magari, noi non abbiamo citato, ma che sono belli e partecipati.
I Carnevali della Sicilia più conosciuti sono quelli di Acireale e Sciacca: ma vi possiamo assicurare che tutti i Carnevali della Sicilia sono belli e ogni Carnevale presenta peculiarità storiche e culturali.
Ma il tema che vogliamo trattare oggi non è questo.
A noi risulta che quasi tutti i Comuni siciliani sono in difficoltà finanziarie. E tanti Comuni della nostra Isola, oggi, non sono in grado di erogare bene i servizi ai cittadini.
Noi siamo felici che i Comuni siciliani dove il Carnevale è una tradizione trovino le risorse finanziarie per mantenere la stessa tradizione.
Però non possiamo non segnalare questa stranezza: grandi difficoltà per andare avanti erogando servizi ai cittadini; poi, però, le risorse per il Carnevale si trovano sempre.
Magari anche il Carnevale è un servizio per i cittadini…