Per noi la storia non è nuova: i dubbi sulla nomina di Francesco Carmelo Vazzana alla direzione generale dell’ARPA Sicilia li avevamo posti tre anni fa. E li avevano posti anche i parlamentari regionali del Movimento 5 Stelle. Dubbi non esattamente campati in aria…
Ieri mattina abbiamo rilanciato questo nostro articolo del 2017. Ci avevano detto che un Tribunale si era pronunciato sulla nomina di Francesco Carmelo Vazzana alla direzione generale dell’ARPA Sicilia, l’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente della Regione siciliana. Non avevamo la certezza della sentenza, così abbiamo rilanciato il nostro articolo.
La sentenza si è materializzata. Che dire? Che, forse, nel Settembre del 2017, quando abbiamo scritto della “Repubblica indipendente dell’ARPA” qualche cosa l’avevamo capita.
A onor del vero, anche i grillini dell’Ars, nella passata legislatura (Vazzana è stato nominato dal passato Governo di Rosario Crocetta: nomina avallata dall’attuale Governo di nello Musumeci), avevano espresso dubbi. E oggi presentano il conto:
“Dove non arrivano il buon senso o il tempismo del governo regionale, ci pensa la magistratura: la sentenza del Tribunale del lavoro che giudica illegittima la nomina di Vazzana come direttore di Arpa Sicilia mette finalmente la parola fine a una vicenda sulla quale avevamo espresso ogni contrarietà fin dall’inizio”.
Lo dicono i deputati regionali del Movimento 5 Stelle e componenti della commissione Ambiente all’Ars Valentina Palmeri, Giampiero Trizzino, Stefania Campo e Nuccio Di Paola, nel commentare il pronunciamento della Magistratura, che ha giudicato insufficiente il profilo professionale di Francesco Carmelo Vazzana per ricoprire la carica di direttore dell’ARPA.
“Avevamo subito contestato l’inadeguatezza dei requisiti di Vazzana rispetto a quanto richiesto dall’avviso di selezione – ricordano i deputati M5S – ma nessuno ci ha ascoltati. Tra l’altro, appena dieci giorni fa avevamo nuovamente richiamato l’attenzione sulla nomina di Vazzana, alla luce del sequestro milionario a suo carico disposto dalla Procura regionale della Corte dei conti calabrese. Anche qui, silenzio totale da parte dell’assessore Cordaro e del presidente Musumeci. Adesso possono restare in silenzio, e forse è l’unica cosa che resta loro da fare, mentre rimuovono Vazzana da un incarico finora ricoperto illegittimamente”.