La battagliera consigliera comunale di opposizione racconta che l’AMAT – l’Azienda del Comune di Palermo che gestisce il trasporto pubblico – non sa più dove trovare i soldi per non bloccare il Tram: quei 15 Km di Tram di Palermo che costano ogni anno una barca di soldi e che stanno affossando l’AMAT…
Eh sì, le cose per il Tram di Palermo si mettono male. Lo racconta la consigliera comunale di opposizione Sabrina Figuccia. A quanto pare i vertici dell’AMAT – l’Azienda per il trasporto delle persone del Comune di Palermo che, oltre ai bus, gestisce anche il Tram – avrebbero chiesto al Comune i soldi per tirare avanti. La risposta viene così descritta dalla stessa battagliera consigliera comunale:
“Nisba. Niet. Nulla. Non c’è più trippa per gatti. L’AMAT batte cassa ancora una volta, ma il Ragioniere generale del Comune risponde picche e lo certifica nero su bianco: i soldi sono finiti, le ‘casse’ di Palazzo delle Aquile sono vuote e i questuanti (leggi le altre aziende partecipate) sono davvero troppi”.
“Purtroppo, adesso i nodi sono venuti al pettine – aggiunge Sabrina Figuccia -: la gestione del Tram – il giocattolino così grazioso e appariscente ma poco, o nulla, utile – ha praticamente affossato l’AMAT, che già non brilla certo di luce propria. L’unica soluzione che rimane a Michele Cimino, presidente dell’azienda di via Roccazzo (via Roccazzo è la via dove ha sede l’AMAT ndr), è quella di consegnare le chiavi del Tram al sindaco Leoluca Orlando e sottrarsi così ad un salasso economico che, con il passare dei giorni, sta portando verso il baratro l’AMAT”.
Da quello che si dice il Tram costa ogni anno una barca di soldi: e questo pesa sul bilancio dell’AMAT.
“Il sindaco, adesso – dice sabrina Figuccia – si assuma tutte le proprie responsabilità e trovi al più presto la soluzione più adatta per evitare il fallimento dell’Azienda trasporti, che getterebbe nella disperazione migliaia di famiglie palermitane. Caro Orlando, il tempo delle promesse e dei proclami è finito: è arrivato il momento dei fatti. Ormai tutti siamo stanchi di parole, parole, parole…”.
La vicenda dei costi ormai insostenibili dei 15 Km di Tra, si interseca con il tentativo dell’amministrazione comunale di introdurre la Zona a Traffico Limitato (ZTL) per ora bloccata dal TAR Sicilia in attesa che gli stessi giudici amministrativi si pronuncino sul ricorso presentato da Confcommercio Palermo.
Presentata come strumento per la tutela della salute pubblica, la ZTL notturna, in realtà, blocca il transito solo a una piccola frazione di automobili (le più vecchie), provando a monetizzare gli automobilisti che decideranno di recarsi nel Centro storico della città di sera e di notte per la Movida.
Più che una ZTL, sembra una sorta di pedaggio per accedere alla Movida, peraltro piuttosto ‘salato’: 5 euro! Il dubbio – che a nostro avviso è più di un dubbio – è che i cittadini, soprattutto giovani, con la ZTL notturna cambierebbero itinerari, con buona pace delle attività commerciali del Centro storico.
Per non parlare delle penalizzazioni a carico dei residenti.
Questa vicenda, al di là di come finirà al TAR – e l’esplicito riferimento di Sabrina Figuccia ai conti in ‘rosso’ dell’AMAT – dà la misura della crisi economica e finanziaria del Comune di Palermo, che non sembra più essere nelle condizioni di continuare a tenere in piedi tutto il ‘baraccone’: società collegate, Tram, costi crescenti dei servizio rifiuti (a Palermo la raccolta differenziata è un g mezzo flop, la città non ha più una discarica e i rifiuti vengono portati in altri Comuni dell’Isola: un’assurdità per il capoluogo della Sicilia!).
E’ di queste ore l’altra trovata dell’AMAP – l’Azienda che gestisce il servizio idrico a Palermo e in altri 35 Comuni della provincia – che ha deciso di aumentare la bolletta e vorrebbe gli ‘arretrati’ 2018 e 2019 degli aumenti decisi oggi!
Insomma, non sanno più dove cercare soldi e cercano in tutti i modi di ‘spremere’ i cittadini…