Nei giorni scorsi la Ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, ha incontrato il suo omonimo statunitense, Sonny Perdue. Tema: gli scambi commerciali. Nella testa degli americani gli italiani – ormai abituati al grano canadese al glifosato – dovrebbero portare in tavola i prodotti agricoli Geneticamente modificati USA e sbaraccare il Principio di precauzione. I grillini che ne pensano?
A Roma la Ministra delle Politiche agricole, la renziana Teresa Bellanova, incontra il Ministro dell’Agricoltura dell’amministrazione USA, Sonny Perdue, e si impegna che sì, l’Italia importerà i prodotti agricoli statunitensi, compresi gli Organismo Geneticamente Modificati (OGM) e, magari, allenterà pure il Principio di precauzione.
Il Parlamento italiano è al corrente di questa svolta? I rappresentanti delle organizzazioni agricole e, in generale, gli agricoltori italiani sono stati informati? A quanto pare, no. Ha deciso tutto la Ministra Bellanova!
Alla fine il discorso del Ministro americano dell’Agricoltura ha una propria logica: l’Italia, seguendo direttive e regolamenti dell’Unione europea, sta applicando il CETA e, ancor prima del CETA, tra il 2012 e il 2013, ha cambiato le regole sul glifosato, accettando che nel grano che arriva in Italia dal Canada (ma non soltanto nel grano: anche nelle lenticchie e, in generale, nei legumi) sia presente un quantitativo di glifosato maggiore rispetto a prima del 2012: per quale motivo, adesso, l’Italia dovrebbe non accettare i prodotti agricoli statunitensi, OGM compresi?
Di scena c’è il TTIP (Trattato di liberalizzazione commerciale transatlantico tra Europa e USA). E il rappresentante dell’amministrazione Trump è venuto in Italia per chiedere che il nostro Paese ‘armonizzi’ i propri standard alimentari con quelli americani.
Due sono, stringi stringi, le richieste statunitensi: allentamento (o sbaraccamento?) del Principio di precauzione e via libera a cereali, frutta e ortaggi OGM americani.
La Ministra Bellanova – che evidentemente parla a nome di tutto il Governo Conte bis (quindi anche a nome dei grillini) – spiega che il 10% delle esportazioni italiane e quasi l’8% delle nostre importazioni sono frutto dei rapporti di scambio tra l’Italia e gli Usa.
Questo giustifica l’allentamento del principio di precauzione e l’arrivo in Italia di frutta e ortaggi americani geneticamente modificati?
Intanto gli americani insistono e chiedono l’allentamento delle leggi sanitarie e fitosanitarie, regole meno stringenti sui residui di pesticidi e, in generale, di prodotti chimici nel cibo e, soprattutto, il cambio della legislazione europea sugli OGM.
Insomma, per dirla con parole crude, gli italiani debbono cominciare a portare sulle proprie tavole prodotti agricoli americani geneticamente modificati di vecchia e nuova generazione.
E come la mettiamo con la sentenza europea del 2018 che esclude gli OGM, obbligando l’etichettatura anche dei prodotti agricoli manipolati con tecnologia Crispr. Questo è un passaggio fondamentale per gli Stati Uniti d’America.
La tecnologia Crispr – o di gene editing – permette di modificare il genoma di un organismo (in questo caso di una pianta), senza l’inserimento di geni provenienti da altre specie. Quindi non si tratta di prodotti transgenici.
Ma sono pur sempre Organismi Geneticamente Modificati. Che effetti avranno sugli organismi umani? Questo non si sa. Bisognerebbe applicare il Principio di precauzione: non utilizzarli fino a quando non si conosceranno, almeno per grandi linee, gli effetti sull’ambiente e sull’organismo umano.
Ma non a caso gli USA chiedono, contemporaneamente, che il Governo italiano allenti il Principio di precauzione e che gli italiani portino sulle loro tavole i prodotti agricoli americani targati Crispr.
Che dire? Che siamo stupiti dalla posizione assunta dal Governo Conte bis su un argomento così delicato. Già i prodotti agricoli che arrivano in Italia dall’estero destano non poche preoccupazioni. Ora gli USA ci propongono anche gli OMG…
Stupisce il silenzio dei grillini e del Ministro della Salute, Roberto Speranza. Anche se non mancano parlamentarli nazionali che chiedono all’attuale Governo di chiarire se le posizioni assunte dalla Ministra Bellanova sono collegiali o personali.
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