Lo leggiamo in un post pubblicato nel sito di GranoSalus. La nave (foto sopra), dopo aver scaricato una parte del grano a Catania, ha fatto tappa verso il porto di Bari. Tra Puglia e Sicilia sono arrivati 750 mila quintali di grano estero! Quindi, quando nei giorni scorsi abbiamo dato notizia di questa nave prima a Pozzallo e poi all’ombra dell’Etna non avevamo le traveggole. Invece dalle parti della Regione siciliana cosa hanno visto? I limoni e i melograni? O le farfalle?
Al telefono, nei giorni scorsi, dopo che abbiamo scritto che una nave carica di grano si aggirava dalle parti del porto di Pozzallo per puntare, poi, verso il porto di Catania, un esponente delle istituzioni ci ha detto che quello che avevamo scritto era destituito di fondamento. Ma, a quanto pare, pur tra le difficoltà che incontriamo nel reperire queste notizie, abbiamo scritto il vero.
A certificare che non avevamo le traveggole è un post pubblicato stasera sul sito di GranoSalus. Dove si racconta, con dettagli, quello che abbiamo scritto ieri: e cioè che nel porto di Bari sono arrivate tre navi cariche di grano duro estero. Una di queste navi arriva, guarda caso, da Catania:
“La nave si chiama “JOHANNA G”. Nell’articolo di GranoSalus, leggiamo che è “una BULK CARRIER battente bandiera Portogallo proveniente dal porto di PORT CARTIER in CANADA, IMO: 9285940, con un carico di oltre 128 mila quintali di grano duro destinato alle società CANDEAL COMMERCIO SRL di Foggia, SEMOLIFICIO LOIUDICE SRL di Altamura (Ba) e AMBER SRL di Napoli. L’agenzia è Barimar. La nave prima di arrivare a Bari ha già scaricato l’altra parte del carico al porto di Catania”.
Insomma, a Catania la nave è arrivata: lo sapevano alcuni agricoltori e cittadini che si sono recati nel porto della città Etnea per protestare. Di questa manifestazione Agostino Cascio (che nella vita fa l’agricoltore) e Angioletta Massimino (che si occupa di una casa editrice) hanno parlato su Facebook.
Di questa nave che ha scaricato il grano a Catania non abbiamo avuto notizie dal Governo regionale e, segnatamente, dall’assessore all’Agricoltura, Edy Bandiera. Magari noi non sappiamo nulla e le ‘autorità’ regionali – magari i militari del Corpo Forestale della Regione siciliana – hanno provveduto a prendere un campione di questo grano per farlo esaminare dall’Istituto Zooprofilattico… Chissà!
Ci rifiutiamo di credere, infatti, che in Sicilia il grano duro canadese venga scaricato a umma umma, mentre il Governo regionale dice che controlla tutto…
Intanto GranoSalus non risparmia critiche alla Coldiretti:
“L’Italia continua ad essere meta preferita del grano estero proveniente da oltre oceano. Al porto di Bari sono arrivate tre navi di grano duro canadese e americano. Gli importatori sono: De Cecco, Glencore Agriculture, Candeal Commercio, Semolificio Loiudice e Amber. Alcune navi fanno tappe diverse. Coldiretti dov’è? Si preoccupa solo del grano duro Cappelli?”.
L’accenno alla varietà Senatore Cappelli è ironico: si tratta della varietà di grano antico del Sud Italia finita nelle mani di un gruppo del Nord Italia. La solita operazione di colonialismo avallata da ben quattro Governi nazionali: il Governo Renzi, il Governo Gentiloni, il Governo di grillini e leghisti e, adesso, dall’attuale Governo Conte bis.
Ma torniamo al post di GranoSalus:
“Navi cariche di grano canadese e americano sono ormeggiate al porto di Bari per scaricare oltre 750 mila quintali di grano duro estero. Ma il resto del carico è stato dirottato anche sul porto di Catania. Il nome della prima nave è ‘SBI ATHENA’, una BULK CARRIER battente bandiera Marshall Islands proveniente dal porto di VANCOUVER in CANADA, IMO: 9704829, con un carico di oltre 520 mila quintali di grano duro destinato alla società GLENCORE AGRICULTURE IT SRL di Napoli. L’agenzia è Agema. La seconda nave è ANTHIA’, una BULK CARRIER battente bandiera Malta proveniente dal porto di CORPUS CRISTY in USA, IMO: 9238674, con un carico di oltre 128 mila quintali di grano duro destinato alla società FRATELLI DE CECCO SPA. L’agenzia è Spamat. La nave farà altri scarichi ad Ortona”.
Della terza nave – quella che ha fatto scalo a Catania – abbiamo già parlato.
Da GranoSalus altra ‘stilettata’ a Codiretti:
“Dopo la sonora sanzione inflitta a SIS, società della galassia Coldiretti, che aveva monopolizzato il grano Cappelli, il sindacato più grande d’Italia continua nel suo silenzio. Ha smesso di svolgere l’attività di controllo nei porti pugliesi. Il messaggio di Coldiretti è quello di rassicurare sull’azzeramento dell’import di grano canadese al glifosate (o glifosato ndr), diversamente da GranoSalus che continua a tenere sempre alta l’attenzione e a dimostrare che le importazioni continuano”.
Il post di GranoSalus si conclude con tre domande:
“Come mai questo silenzio da parte di Coldiretti? Come mai Coldiretti non esige un controllo diffuso su tutte le stive di grano? Come mai non chiede che alcuni campioni vengano analizzati anche dai Laboratori RIS dei Carabinieri?”.
Foto tratta da sito di GranoSalus
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