… ma l’analisi del nostro amico Pino Aprile ci convince poco. Cosa che, del resto, scriviamo da Agosto scorso: a nostro avviso il Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale avrebbe dovuto presentarsi alle elezioni regionali di Puglia e Calabria. Poco convincente anche l’analisi politica sulla stessa Calabria. A nostro avviso, non sarà il PD a frenare l’avanzata della Lega di Salvini al Sud
Nella pagina Facebook del Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale va un articolo del leader di questo Movimento, lo scrittore e giornalista Pino Aprile. Il titolo è molto secco:
“PERCHÈ ET-M24A SALTA LE ELEZIONI REGIONALI E PUNTA A COMUNALI, NAZIONALI, EUROPEE”.
Articolo importante, anche se, forse, un po’ tardivo. E comunque noi lo troviamo interessante e lo riprendiamo, anche se non la pensiamo con il nostro amico Pino Aprile: a nostro avviso, infatti, il Movimento avrebbe dovuto presentarsi alle elezioni regionali di Puglia e Calabria per dare speranza agli abitanti di queste due Regioni del Sud.
Perché diciamo questo? Perché in Calabria e in Puglia, stringi stringi, le competizioni elettorali vedono contrapposti un candidato di centrosinistra a ‘trazione’ PD e un candidato di centrodestra a ‘trazione’ leghista. E noi siamo convinti che la Puglia e la Calabria non miglioreranno né con un Governo del Partito Democratico, né con un Governo della Lega di Salvini.
A nostro avviso, il Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale avrebbe dovuto presentare propri candidati alle rispettive presidenze delle due Regioni e proprie liste per i Consigli regionali.
Si sarebbe rischiato il flop? Era un rischio da correre. Così, invece, il campo è stato lasciato al PD e alla Lega, due formazioni politiche ferocemente antimeridionali, espressioni piene del Partito Unico del Nord.
Ma leggiamo, adesso, cosa scrive Pino Aprile.
“A che punto è ET, il Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale? Per chi votiamo domenica in Emilia Romagna e in Calabria? Il Movimento non parteciperà alle elezioni o diserta solo le regionali? ET – scrive Pino Aprile – ha quattro mesi di vita (con in mezzo dicembre, le feste, il mondo che finalmente si ferma e ingrassa al camino fra bottiglie, dolci e lenticchie, sino alla Befana) e sta affrontando problemi di crescita: per esempio, finalmente quanti ci hanno contattato e non avevano ancora avuto un nostro messaggio, lo stanno ricevendo; piano piano smaltiremo l’arretrato”.
“Il Movimento è nato in corsa – prosegue – perché ci incontrammo al Parco storico della Grancia, sull’onda del terremoto politico provocato da Salvini in versione balneare, che annega il governo nei mojitos, lo fa cadere e punta a elezioni anticipate dopo due mesi. Quindi, prima ci siamo iscritti alla corsa di Indianapolis, poi, correndo correndo, abbiamo cominciato a costruire la macchina. Mentre salivate a bordo (quasi duemila adesioni in pochi giorni), si proponevano circoli territoriali e scoprivamo qualche tentativo di usare la creatura, ancora implume, per eccessive ambizioni personali (legittime, ma noi puntiamo più a un’azione collettiva di crescita); bisognava armonizzare idee differenti sulla natura e la missione politica del Movimento, con strapponi di qua o di là (non è facile indurre teste diverse a condividere la parte comune dei loro progetti)”.
“E ora chiedetemi a quanti movimenti politici sia stato iscritto nella mia vita e quanti ne abbia fondati – scrive sempre Pino Aprile -. Compreso questo? Uno. Alla luce di cotanta esperienza (fortuna che ci stanno gli altri, ma in qualche momento, per le complicazioni di troppe cose in sospeso, confesso di aver vacillato), senza mezzi, né gruppi economici alle spalle (e sapeste quanti ce ne hanno attribuiti: ci saremmo comprati Confindustria!), colossi editoriali di riferimento (ma manco nani editoriali di riferimento: li abbiamo tutti contro; al più, ci ignorano per illudersi che non esistiamo: un quotidiano meridionale riuscì a non dare nemmeno la notizia che, nella città in cui viene pubblicato, erano arrivate un migliaio di persone da tutta Italia, per la presentazione di ET-M24A in un importante teatro! Lo stesso giorno, il Corriere della sera, pur se a modo suo, dedicò una pagina a questi brutti fermenti terronici, idem il Mattino), senza fondi, salvo… i nostri, e ora il patrimonio (non ridete, per noi è tale) dei 20 euro dei tesserati (molti, per aiutarci, versano 50-100 euro), in così poco tempo abbiamo organizzato incontri regionali e cittadini a Cosenza, Lamezia Terme, Bari, Foggia, Napoli, a breve in Basilicata e alcuni preparatori in Lombardia; abbiamo varato circoli regionali in tutte le regioni del Sud (gli ultimi due stanno per nascere), in Lazio e Lombardia (uno dei più corposi) e sono prossimi quelli dell’Emilia Romagna, delle Marche, in preparazione nelle altre regioni; tantissimi i circoli cittadini, ovunque”.
“Senza esporre le nostre insegne, per evitare speculazioni politiche su temi che non devono essere di partito – prosegue l’autore di Terroni – abbiamo collaborato all’organizzazione delle grandi manifestazioni antimafia di Foggia e Catanzaro. Solo per dire delle cose più rilevanti. Ma a che serve se non partecipiamo alle elezioni? Saltate le nazionali salviniane di ottobre (in quel caso, come quando entra un nemico in casa, non progetti: prendi il forcone e vai contro il carro armato), si è deciso di darci una struttura per prepararci alle prossime elezioni nazionali, europee, partendo dalle comunali. Non potevamo mettere in piedi, in poche settimane, organizzazioni serie per poter competere con i giganti marci alle regionali. Di andare inutilmente allo sbaraglio non era il caso: noi vogliamo cambiare le cose sul serio, non tentare colpi di fortuna”.
“Eppure, c’è stato un momento in cui siamo stati vicini ad avere una parte attiva alla definizione degli schieramenti contrapposti in Calabria – scrive il leader del Movimento 24 Agosto -. Il nostro compito primario è fermare la Lega a Sud (non che gli altri partiti siano meridionalisti, ma del PUN, il Partito Unico del Nord contro il Sud, la Lega è il più spudorato, con aggiunta di razzismo e insulti), così, abbiamo cercato di favorire la nascita di uno schieramento unico avverso ai salviniani (persino, per breve tempo, è parso che una parte della destra volesse prendere le distanze dalla Lega, meglio tardi che mai; poi si è visto che erano solo tira e molla)”.
A questo punto Pino Aprile inizia un ragionamento che non riusciamo proprio a condividere:
“Pippo Callipo – scrive – è una bandiera calabrese, persona di valore e perbene, lo conosco da tempo, siamo amici, ma direi le stesse cose anche se non fosse così; non so chi gli abbia dato la pazienza per sopportare le isterie dei partiti: Di Maio lo vuole candidato per i cinquestelle, poi si sfila, mettendosi contro la base del suo movimento, che dell’imprenditore del tonno ha giustamente stima; una parte del PD teme Callipo e partono, dalle fila del PD calabrese, bordate immonde contro di lui (e da che pulpito). Una vergogna! Ma è proprio il PD, poi, a far suo candidato Pippo Callipo, che rifiuterà (complimenti) la presenza in lista di impresentabili: c’è un limite a tutto”.
“Carlo Tansi – aggiunge – si è fatto apprezzare a capo della Protezione Civile, in Calabria (ci incontrammo allora, la prima volta, e ne ebbi subito una buona impressione); e le ragioni per cui lo hanno poi allontanato vanno a suo merito. Di buono ha, in aggiunta, che conosce la macchina burocratica regionale (diciamo pure che l’ha patita…); ed è “nuovo” alla politica (anche Callipo, tutto sommato, nonostante il suo bel tentativo con “Io resto in Calabria” e la corte dei partiti). Un vero peccato che non si sia riusciti a fondere le proposte di Callipo e Tanzi, perché il loro maggior valore (inutile girarci intorno) nel marasma della politica calabrese, ostaggio di tre cordate di impresentabili, arriva spartito nell’urna e favorisce i salviniani alleati nel centrodestra”.
“Il professor Francesco Aiello, dei cinquestelle, a questo punto – scrive sempre il leader del Movimento 24 Agosto – resta un candidato di bandiera e con la clamorosa sconfessione da parte dell’esponente di maggior peso nel Movimento, in Calabria, il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra (la polemica, durissima, riguarda le parentele di Aiello: è vero che nessuno può essere chiamato a rispondere delle azioni dei suoi parenti, ma Morra rimprovera al professore la mancata informativa al Movimento, su congiunti che l’antimafia conosce bene. Si può discutere quanto si vuole sui termini della polemica, indubbio è che non favorisce la candidatura)”.
“A destra, dove in avvio di una campagna elettorale in cui si è visto tutto e il contrario di tutto e si davano per scontate più liste – prosegue l’analisi di Pino Aprile – si è giunti a Jole Santelli: nell’impossibile accordo dei più forti, il trionfo dell’estrema debolezza. Stendiamo un pietoso velo sul “La conosco da 26 anni, ma non me l’ha data”, con cui l’ha presentata il capo di Forza Italia, il suo partito (o quel che ne resta), Silvio Berlusconi. A volerla riassumere con parole amare: il centrodestra si unisce sul candidato più inconsistente (la Lega resta nascosta, pronta a ‘commissariare’ la Calabria, come ha fatto con la Basilicata), il centrosinistra si divide su candidati forti”.
“Noi, il Movimento per l’Equità Territoriale, avevamo sperato che anche il centrodestra prendesse le distanze dalla Lega (e per un po’ è parso possibile) – prosegue il leader del Movimento 24 Agosto – il che avrebbe offerto la possibilità del voto di isolamento del partito razzista antimeridionale ora camuffato da ‘Prima la Calabria’ (a essere fottuta dalla Lega… Non che il PD e gli altri partiti si siano comportati meglio, sempre di PUN, Partito Unico del Nord, parliamo; almeno si sono astenuti dagli insulti con cui la Lega ha coperto il Sud di merda per decenni). Quindi, il voto di ET, almeno nella parte più decisamente anti-salviniana – conclude Pino Aprile – è intuibile. Ma la nostra azione politica diretta e autonoma partirà subito dopo queste regionali, già in Calabria e poi altrove: si comincia dai Comuni e non ci fermiamo lì”.
Che dire? Callipo è sicuramente una persona per bene: ma un candidato del PD, al Sud, non si può votare: e Callipo è un candidato del PD. Così come, ovviamente, al Sud, dal nostro punto di vista, non si può votare Lega.
Si offende il nostro amico Pino Aprile se, come già accennato, non condividiamo né la sua analisi, né il suo ‘finale di partita’? Sempre a nostro modesto avviso, la neutralità sarebbe stata opportuna. In ogni caso, ancora a nostro modesto avviso, dubitiamo che il PD possa fermare l’ascesa della Lega nel Sud: semmai potrebbe essere l’esatto contrario!
Infine ricordiamoci che sia la Lega , sia il PD sono favorevoli all’Autonomia differenziata contro il Sud. Il resto conta veramente poco.
Foto tratta da Ostuni News