E’ durissima la reazione del leader storico della FABI siciliana, Carmelo Raffa, alla notizia dei licenziamenti messi in atto dai vertici della Banca Igea. “Basta con le cazzate. Tra i diritti dei lavoratori, oltre alla retribuzione, alle ferie, etc. c’è sempre stata e non è stata mai cancellata la tutela e la stabilità del posto del lavoro”
di Carmelo Raffa
Banca Igea o Igea Banca, basta con le cazzate. Nelle Banche dal 1949 c’è un contratto nazionale di lavoro che obbliga i lavoratori a fare il proprio dovere e nel contempo ad avere dei diritti. Tra i doveri c’è l’obbligo di osservare le norme di servizio, del rispetto degli orari e di agevolare la produttività aziendale. Tra i diritti, oltre alla retribuzione, alle ferie, etc. c’è sempre stata e non è stata mai cancellata la tutela e la stabilità del posto del lavoro.
Sono rimasto sorpreso dal venire a conoscenza che coloro che dirigono la predetta Azienda di credito avevano disposto dei licenziamenti di Persone con contratto a tempo indeterminato.
Dalla sorpresa sono passato ad essere sconcertato dall’apprendere che prima di scattare i licenziamenti erano state fatte nuove assunzioni.
Dopo la denuncia pubblicata parte della FABI si sono uniti i sindacati confederati della CGIL e della CISL e il Sindacato Autonomo UNISIN, programmando iniziative di protesta.
Caro Francesco Maiolini, non è questo un caso di battaglia personale o di sigla ma di difendere i lavoratori buttati in mezzo alla strada e, contemporaneamente, non permettere a chicchessia di calpestare le regole elementari contrattuali vigenti nella categoria e creando precarietà lavorativa.
E’ deplorevole che qualcuno pensi di trattare il bancario come il proprio domestico di casa.
Mi sorprende che ciò sia accaduto nel momento in cui i lavoratori stanno per essere chiamati ad approvare l’ipotesi d’accordo per il rinnovo contrattuale ABI.
Mi sorprende di più il fatto che l’infausta decisione sia stata presa qualche settimana prima di una fusione e così facendo si è creato il panico tra i lavoratori della Banca del Fucino.
“Errare humanum est, perseverare autem diabolicum”.
A questo punto l’Azienda riconosca e ripari il grave atto, revocando logicamente il provvedimento ed impegnandosi per il futuro di non pensare all’adozione di simili provvedimenti.
Nel frattempo e se non si riscontra il “mea culpa” le battaglie proseguiranno e di seguito al sit-in di protesta di lunedì 27 nella zona antistante la filiale di Igea Banca stiamo programmando unitariamente altra manifestazione di protesta per venerdì 31 gennaio di fronte i locali della Banca d’Italia.