Sono tanti i piccoli negozi artigianali dei Comuni montani che stanno chiudendo i battenti. Noi abbiamo trovato questi dati che riguardano il Nord Italia. Ci chiediamo e chiediamo: nei Comuni montani del Sud Italia qual è la situazione? Il problema dei circa mille e 200 Comuni dove non prende il telefono cellulare
Ora i nostri lettori diranno:
“Ma cosa combina I Nuovi Vespri? Si occupa di quello che succede al Nord?”.
Risposta: sì. Per due ragioni.
Prima ragione: non siamo leghisti e se c’è un problema che colpisce il Nord – e come vedremo il problema c’è – noi non abbiamo motivo di tacere. E questo problema lo sta creando il Governo nazionale con la lotta all’evasione fiscale attuata contro i più deboli.
Seconda ragione: il problema di cui ora parleremo riguarda le piccole attività commerciali delle aree montane: e le aree montane abitate – anche da poche centinaia di abitanti – non sono presenti solo al Nord, ma anche al Sud.
Come ora vedremo, questo potrebbe essere l’occasione per spronare le organizzazioni dei commercianti a dirci come stanno le cose nel Sud rispetto allo scenario che ora descriveremo.
La notizia l’abbiamo letto su il Gazzettino.it. Siamo dalle parti di Belluno, dove i piccoli commercianti che operano nei centri montani sono in grandissima difficoltà.
“Se quello che si sta consumando – leggiamo nell’articolo de il Gazzettino.it – è un «omicidio dei piccoli negozi», come lo chiama il presidente della Camera di Commercio di Treviso Belluno, Mario Pozza, l’arma del delitto che ha inferto il colpo mortale è sicuramente l’obbligo dello scontrino elettronico in vigore dal primo gennaio. Al 31/12/2019 sono stati a decine i negozi bellunesi che hanno abbassato le serrande per sempre. Realtà storiche, botteghe di vicinato che facevano anche un servizio nelle piccole comunità: un patrimonio perso per sempre. Persone a cui lo Stato dovrebbe dare una medaglia, come dice sempre il presidente Pozza, perché tengono un negozio aperto”.
I dati al 31 Dicembre 2019 non ci sono. Ci sono, invece, i ‘numeri’ al 30 Settembre 2019: sono 74 i piccoli negozi delle aree montane che hanno chiuso i battenti:
“Vuol dire che in un anno ha chiuso un’attività ogni cinque giorni”, leggiamo sempre nell’articolo. Dove si legge anche che, dal 2009 ad oggi, hanno chiuso 355 imprese.
Il dibattito si è trasferito sui social. E dai commenti è venuto fuori che tanti piccoli esercizi commerciali non ci sono più.
Perché avviene tutto questo? I motivi sono diversi. C’è il mancato ricambio generazionale e le liberalizzazioni del Decreto Bersani. E naturalmente le vendita on line, oggi di moda. E c’è anche lo scontrino fiscale elettronico che, forse, è stato il colpo di grazia.
In questo scenario il negoziante di una certa età, come usiamo dire noi in Sicilia, “ci leva mano”. Cioè chiude bottega, come sta avvenendo dalle parti di Belluno.
“Anziché aiutare i piccoli si è consumato l’omicidio del commercio – dice sempre Pozza al Gazzettino.it -. E non mi si racconti che a vendere su Amazon sono i piccoli negozi: ci deve essere una struttura alle spalle anche dal punto di vista commerciale per rapportarsi a grandi come Amazon e una piccola attività non può farlo… A questa gente c’è da dagli una medaglia perché tiene il negozio aperto. Se anche questi non pagassero tasse, ma finché si pagano i loro contributi e si mantengono la loro famiglia è già sufficiente. Qui scontiamo un’arretratezza delle infrastrutture che in montagna è ancora maggiore. I deputati e senatori bellunesi dovrebbero intervenire”.
Sulla vicenda interviene anche l’UNCEM, sigla che sta per Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani. In un articolo pubblicato da La Stampa leggiamo:
“Con l’obbligo dello scontrino elettronico un nuovo carico di burocrazia e di costi riguarderà anche i negozi dei piccoli paesi di montagna. Per questo l’Uncem lancia un appello al governo perché vengano messe in atto misure fiscali differenziate”.
“Il 2020 sarà un anno nel quale i commercianti, anche i più piccoli, dovranno fare i conti – spiega l’UNCEM in una nota- con scontrino elettronico e altre necessità burocratiche. È anche l’anno, il 2020, nel quale per la prima volta sono stanziati dallo Stato 40 milioni di euro per supportare le imprese e gli esercizi commerciali presenti nelle aree interne. Era stata un’istanza UNCEM, con tanti altri amici”.
Ultima questione: in circa mille e 200 Comuni montani italiani il telefono cellulare non prende. Lo ha denunciato proprio UNCEM nell’Ottobre dello scorso anno. Lo scontrino elettronico funzionerà lo stesso?
Questo al Nord. E nelle aree montane del Sud e della Sicilia qual è la situazione?
Non è che il Governo Conte bis, nella foga di massacrare i contribuenti sta facendo un po’ di confusione? Ma questo Governo nazionale si rende conto che, così facendo, creerà enormi disagi a chi vive nelle aree montante? Lo sa che le aree montane e interne, già spopolate, diventeranno ancora più abbandonate?
QUI L’ARTICOLO DE IL GAZZETTINO.IT