E’ tosto il comunicato stampa dei Verdi siciliani sulla gestione dei rifiuti in Sicilia. I portavoce dei Verdi dell’Isola citano la Commissione parlamentare d’inchiesta Pecorella, nella quale si parla di un sistema che si configura come “la più eclatante manifestazione della legge dell’illegalità”. L’indagine per per disastro ambientale aperta dall’ISPRA sulla discarica di Bellolampo. E un passaggio polemico per il quotidiano ‘la Repubblica’ di Palermo
Sotto il titolo “IL TERNO DEI RIFIUTI” va un comunicato stampa dei Verdi
siciliani sulla gestione dei rifiuti in Sicilia e su quello che hanno combinato a Palermo con la discarica di Bellolampo.
Il comunicato si apre manzonianamente con un “Questo Piano non sa da fare”. Il riferimento è al Piano regionale dei rifiuti che in Sicilia è sempre stato una chimera.
“Sono passati venti anni – scrivono i portavoce dei Verdi siciliani Raffaella Spadaro e Carmelo Sardegna – da quando, con strana prassi, la Regione veniva commissariata perché in due anni non aveva provveduto a fare il Piano di rifiuti: Piano che, per capirci, è un documento e non un’opera, né tantomeno un’opera urgentissima da richiedere l’intervento della Protezione civile. Da quel momento pressoché ininterrottamente la Regione siciliana è stata commissariata dallo Stato. Gli effetti li facciamo dire alla Commissione Pecorella”.
Per la cronaca, si tratta della Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, Commissione del Parlamento nazionale (e non può che essere così: dubitiamo che il Parlamento siciliano possa ‘partorire’ una Commissione d’inchiesta sulla gestione dei rifiuti…).
LA COMMISSIONE PECORELLA – “A questo punto – si legge negli atti della Commissione Pecorella citati nel comunicato dei Verdi siciliani – appare talmente organizzato il disordine organizzativo da far nascere la fondata opinione che esso stesso sia intenzionalmente architettato al fine di funzionare come generale giustificazione per l’inefficienza di ciascuna articolazione della macchina burocratica, in modo che ciascun ufficio possa giustificare la propria inefficienza con la presunta inefficienza di un altro ufficio, e così via all’infinito, in una perversa spirale e comunque in modo da far perdere a chi eventualmente volesse capirci qualcosa il bandolo della matassa”.
ECLATANTE MANIFESTAZIONE DI ILLEGALITA’ – “Il ciclo dei rifiuti in Sicilia – prosegue il comunicato – è un esempio di disfunzione organizzata. In Sicilia il settore dei rifiuti si caratterizza perché esso stesso organizzato per delinquere. Ebbene, il sistema in deroga non farebbe altro che ulteriormente legittimare lo stato attuale di cose. Il giudizio della Commissione parlamentare d’inchiesta è durissimo: ‘È la più eclatante manifestazione della legge dell’illegalità, cioè l’illegalità si è fatta norma che permea negli aspetti più minuti e capillari qualsivoglia aspetto afferente al ciclo dei rifiuti. Il sistema si pone come obiettivo non già lo smaltimento dei rifiuti, ma il non smaltimento’ dei rifiuti medesimi’”.
“Era il 20 Ottobre 2010 – prosegue il comunicato dei Verdi – quando il Parlamento denunciava questi fatti, venti anni di commissariamenti vari ed il Piano rifiuti ancora non c’è”.
Quindi il riferimento al Piano dei rifiuti che il Governo regionale di Nello Musumeci dovrebbe varare:
PIANO RIFIUTI SICILIA? IL 6 LUGLIO INAPPLICABILE – “Ultima beffa – scrivono i Verdi -: se verrà approvato, andrà in contrasto con le nuove direttive ed a partire dal 6 luglio 2020 non sarà per molte parti più applicabili ed il malaffare potrà imperterrito lucrare sulle spalle dei cittadini, con un triplice furto: di denaro, di ambienti sani e di futuro per i giovani. Ecco a voi servito il disordine organizzato. Dodici sono gli anni che sono stati necessari alla Regione per dare seguito all’art. 196 del D.lgs 152/06 che prevedeva la Regione regolamentasse delle attività di gestione dei rifiuti, la raccolta differenziata dei rifiuti urbani”.
Quindi il passaggio che riguarda l’attuale assessore regionale con delega ai rifiuti, Alberto Pierobon:
“Diamo atto con l’onesta che ci distingue – scrivono Carmelo Sardegna e Raffaella Spadaro – che è stato l’assessore Pierobon a fare tale passo il 5 aprile del 2018 , anche se lui stesso ha denominato l’atto ‘primi passi’ e gli diamo atto che ha accolto tutte le osservazioni fattegli pervenire sulla bozza del Piano dei rifiuti”.
Dopo di che i Verdi analizzano la situazione della discarica di Bellolampo di Palermo, oggi chiusa.
BELLOLAMPO: INDAGINE PER DISASTRO AMBIENTALE – “Sette sono le vasche di Bellolampo – scrivono i Verdi – su cui l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), con buona pace di qualche sentenza, ha aperto l’indagine per disastro ambientale. Il Comune di Palermo, titolare reale della discarica, avrebbe dovuto imporre alla sue controllate – prima AMIA e poi RAP – di applicare la Direttiva sulle discariche del 1999 diventata norma italiana nel 2003: direttiva che prevedeva che, a partire dal 2009, dovevano essere ridotti della metà i quantitativi di rifiuti organici e, dal 2016, di due terzi. Poi si doveva differenziare: il che avrebbe comportato che una vasca sarebbe stata utilizzata per almeno il doppio degli anni”.
“Chi doveva garantire il rispetto di ciò in prima battuta? – leggiamo sempre nel comunicato dei Verdi siciliani – Il Comune e poi la Regione e poi
ancora il Ministero, ma nessuno si è accorto di niente. I cittadini pagano il talmente organizzato ‘disordine organizzativo’ da far nascere la fondata opinione che esso stesso sia intenzionalmente architettato al fine di funzionare come generale giustificazione per l’inefficienza di ciascuna articolazione della macchina burocratica, in modo che ciascun
ufficio possa giustificare la propria inefficienza con la presunta inefficienza di un altro ufficio”.
Come finirà? “Tra poco probabilmente – si legge nel comunicato – si troveranno a far fronte alla sanzione dell’Unione europea”.
A questo punto c’è un appunto – e scusate il gioco di parole – al quotidiano la Repubblica di Palermo:
APPUNTI DI GIORNALISMO – “Manderemo questo breve sunto a vari giornali tra cui Repubblica di Palermo che ha abolito la presenza dei Verdi non dando spazio ai comunicati stampa da noi inviati in questi anni, certi che ci ignorerà ancora, ma siamo convinti che qualche altro giornale magari vorrà approfondire, fare giornalismo, verificando se quello che abbiamo scritto è vero, magari cercando la relazione ispettiva della Regione sulle discariche Oikos, ma
anche di Mazzarà Sant’Andrea , discarica pubblica passata nelle mani di privati. Ai prossimi terni”.
AVVISO AI NOSTRI LETTORI
Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.-La redazione
Effettua una donazione con paypal