Addio – almeno per ora – alla ZTL notturna tanto cara al sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e all’assessore, Giusto Catania. Il Consiglio comunale ha ‘inchiummato’ (leggere cestinato) il provvedimento. Per la Giunta comunale è una gran malafiura!
“Decido io!”, disse il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, quando il Consiglio comunale cominciò a mugugnare sulla proposta della Zona a Traffico Limitato notturna. Sembrava una cosa fatta. E invece, ieri, è finita come nel celebre film di Fantozzi, quando, barricati in un locale, il ragioniere lancia il suo grido di resistenza:
“Non ci arrenderemo mai!”.
Per poi aggiungere:
“Forse…”.
Eh sì, quanto pare il “Decido io” del sindaco Orlando si è trasformato in qualcosa di simile al “forse” di fantozziana memoria.
Leggiamo in un articolo de la Repubblica:
“ZTL notturna rinviata a data da destinarsi: dopo 10 ore d’aula il Consiglio comunale ha cestinato l’ordinanza dell’assessore alla Mobilità Giusto Catania, che prevedeva l’avvio della misura domani alle 22,30, e ha dato mandato al sindaco di emettere un nuovo provvedimento: una ZTL notturna stagionale – venerdì e sabato – dalla prima settimana di maggio alla prima di novembre dalle 20 alle 6 del mattino e nel resto dell’anno a partire dalle 23. È stata questa alla fine la mediazione contenuta nell’emendamento della maggioranza all’atto di indirizzo sulla mobilità in Centro storico”.
“La maggioranza dunque – prosegue l’articolo – si ricompatta ma a caro prezzo. In aula per tutta la notte il sindaco e la giunta che esce indebolita da una misura impopolare annunciata e rinviata di continuo. Le opposizioni hanno dato battaglia – 300 emendamenti e decine di pregiudiziali – e alle fine non si è arrivati a una votazione ma si è dato mandato a Orlando di emettere una nuova ordinanza”.
Insomma, la ZTL notturna data per operativa da domani sera ha fatto la fine dei ‘cazzilli’ gestiti male da ‘panellari’ distratti.
Per i non palermitani: i ‘cazzilli’ sono le crocchette di patate, i ‘panellari’ sono i venditori di panelle da strada.
Quando il ‘panellaro’ frigge i ‘cazzilli’ e si distrae, gli stessi ‘cazzilli’ – cioè le crocchette di patate – si rovinano: per la cottura eccessiva diventano nere. Da qui il detto:
“S’affumaru ‘i cazzilli!“.
E così è finita la ZTL notturna tanto cara al sindaco Orlando e all’assessore comunale Giusto Catania: “S’affumo” come “S’affumaru ‘i cazzilli…“.
Foto Iostudio