Oggi ‘I Nuovi Vespri’ raggiungono quota 500 Mattinali. Da 500 giorni, ogni mattina, commentiamo per voi un fatto. Per noi è una bella avventura professionale. Stamattina, di fatti, ne commentiamo quattro. Quattro fatti che dimostrano che la questione meridionale è un problema di sottosviluppo culturale prima che economico
Oggi, per I Nuovi Vespri, è una giornata particolare. Quello che vi accingete a leggere, infatti, è il mattinale numero 500. Considerato che qualche giorno sarà saltato (è successo raramente, ma è successo), sono 500 i giorni in cui, ogni mattina, abbiamo commentato un fatto o più fatti. Così, oggi, anche per la felicità di aver raggiunto questo traguardo, di fatti ne commenteremo quattro.
Quattro vicende che raccontano bene che la questione meridionale è un problema di sottosviluppo, che è culturale prima che economico.
I TRENI POP – Cominciamo con una notizia che abbiamo pubblicato ieri
“L’arrivo dei nuovi treni Pop acquistati dalla Regione siciliana con i fondi Po FESR 2014/2020 è una buona notizia per i consumatori siciliani e, in particolar modo, per i pendolari. Purtroppo, a causa dello stato della rete ferroviaria siciliana, questi treni non possono percorrere per intero diverse tratte regionali, come la Palermo-Catania. Nel frattempo, però, dal 1 gennaio è scattato l’aumento del 10% dei prezzi di biglietti e abbonamenti, come previsto dal Contratto di Servizio sul Trasporto Pubblico Ferroviario 2017-2026, firmato da Trenitalia e Regione siciliana”.
Ieri sera abbiamo contestato la presenza dei nuovi treni in assenza di ferrovie; oggi vogliamo far notare agli elettori una seconda doppia assurdità.
Prima assurdità: con i fondi europei che dovrebbero dotare la Sicilia di infrastrutture (a questo servono le risorse del FESR, sigla che sta per Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale) il Governo regionale acquista i treni prodotti da un’azienda di Cuneo!
Seconda assurdità: è lo Stato deve deve fornire infrastrutture e treni alla Sicilia. Invece il Governo si sostituisce – con i fondi europei – alle Ferrovie per la realizzazione di infrastrutture ferroviarie e, sempre con i fondi europei, acquista i treni che dovrebbero essere pagati dallo Stato.
Insomma: con i fondi europei la Sicilia sostiene lo Stato (cosa che l’Unione europea, a parole, vieta) e sostiene un’azienda di Cuneo!
Nemmeno fa nascere un’azienda che produce carrozze ferroviarie e gli affida la commessa: acquista i nuovi treni a Cuneo!
L’assessore regionale alle Infrastrutture è o no un genio?
PALERMO: IL PORTO SEPOLTO – Ci sono voluti decenni per
Tre mesi dopo – e siamo ai giorni nostri – dopo l prima mareggiata il porto cade a pezzi. Non siamo interessati a capire ci sono i responsabili di questo disastro.
Siamo interessati solo a due domande.
Prima domanda. Ma i signori che, sorridendo, hanno inaugurato un’opera che si sta sbriciolando dopo una mareggiata (notare il paradosso: il porto, che serve per proteggere un tratto di costa dalle mareggiate che si sbriciola con una mareggiata!) cosa pensano di se stessi rivedendo questa ed altre fotografie?
Seconda domanda. Cosa sarebbe successo se un fatto del genere fosse successo ad un’amministrazione pubblica gestita dalla Lega di Matteo Salvini?
SICILIA TRA STRADE & TRAZZERE – Giuseppe Scarlata, ieri sera,
“Questa è la strada che devono percorrere i tir che da Palermo vanno verso il centro Sicilia e in tutta la Sicilia orientale… Siamo italiani ed europei per pagare tasse e rispettare leggi; siamo sud africani nel ricevere diritti e servizi… Tutti i politici siciliani – dico tutti, nessuno escluso – si dovrebbero guardare allo specchio e… da soli in faccia come pure noi siciliani incapaci di prenderli a…”.
Abbiamo sostituito alcune parole con i tre puntini sospensivi: ma sappiamo che i lettori aggiungeranno le parole giuste…
IN NAVE DA TRAPANI A PANTELLERIA: O QUASI – Si scrive “trasporti via nave dei passeggeri tra la Sicilia e gli arcipelaghi”, si legge delirio! La notizia l’abbiamo pubblicata qualche giorno fa: i passeggeri che dovevano recarsi da Trapani a Pantelleria lasciati a Trapani per un’avaria della nave.
Ricordiamo questa notizia nel Mattinale numero 500 perché è un esempio del delirio che contraddistingue il mondo dei trasporti marittimi in Sicilia.
Siamo troppo pessimisti? Che dobbiamo fare?
Non dobbiamo segnalare i treni acquistati in assenza di ferrovie?
Dobbiamo solo ridere del nuovo porto di Palermo inaugurato in pompa magna che si sbriciola dopo una mareggiata invece di contenerla?
Dobbiamo tacere il fatto che i trasporti su strada, in Sicilia, corrono lungo le trazzere?
Dobbiamo fare finta di non vedere il delirio dei trasporti via mare in Sicilia?
Foto tratta da Sicilia Agorà