E’ molto singolare, infatti, che una mareggiata porti alla luce una discarica dopo cinquant’anni. A meno che non si tratti di un maremoto. Non è che, per caso, è in atto l’erosione della costa, fenomeno molto diffuso nel Messinese? Dopo di che una domanda alla politica di Milazzo: com’è possibile che una discarica sia scomparsa dalla ‘memoria’?
A Milazzo, nel litorale di ponente, a pochi metri dalla spiaggia, a quanto pare negli anni ’60 del secolo passato, c’era una discarica che una mareggiata ha riportato alla luce. Ovviamente, nessuno, in città, era a conoscenza di questa discarica. Capita: non tutte le città hanno la cosiddetta memoria storica. A riportare a galla – è proprio il caso di dirlo – la discarica rimossa dalla memoria della politica cittadina ha pensato il mare: una mareggiata, infatti, ha riportato alla luce la discarica.
Ora a Milazzo i politici sono preoccupati: temono che il mare continui a erodere il tratto di costa di ponente: sarebbe un disastro, perché la discarica si trasferirebbe in mare.
Insomma, a Milazzo sono veramente messi bene: all’inquinamento della raffineria (che ogni tanto ‘regala’ anche qualche nell’incendio che, grazie Dio finisce sempre a tarallucci e vino) si somma adesso la discarica in riva al mare emersa dalle nebbie del passato.
Detto questo, a noi la storia della mareggiata non ci convince proprio. Noi conosciamo un po’ le vicende del litorale messinese: e sappiamo che in questa provincia l’erosione delle coste è stata particolarmente intensa.
Così formuliamo una domanda: la discarica è venuta fuori a causa di una mareggiata o c’è stata un’erosione della costa e il mare ormai lambisce la discarica ‘dimenticata’?
Intanto registriamo anche un comunicato dell’ADASC, sigla che sta per Associazione per Difesa dell’Ambiente e della Salute dei Cittadini:
“Ennesima emergenza ambientale a Milazzo. Purtroppo la splendida città ritorna alla ribalta nazionale per un ulteriore danno ambientale dovuto a scelte scellerate e criminali del passato. Presumibilmente negli anni ’60, parte del terrapieno del litorale di ponente è stato usato come discarica di rifiuti. Non bastava la violenza effettuata sul litorale di levante con la realizzazione di un polo industriale, la devastante mano dell’uomo ha deciso di sotterrare tonnellate di rifiuti per diversi ettari di terreno”.
“Le straordinarie mareggiate – prosegue il comunicato – hanno riportato alla luce lo scempio che ha indubbiamente un pesante impatto ambientale sull’ecosistema marino. A poche miglia di distanza è presente la straordinaria area marina protetta Capo Milazzo che merita un’attenta opera di tutela e valorizzazione. Il nostro litorale inoltre è volano turistico ed economico. Apprendiamo con piacere l’ autorevole intervento del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa – dichiara il presidente dell’associazione ADASC Peppe Maimone -. Quella zona deve essere urgentemente messa in sicurezza per evitare che i rifiuti finiscano a mare. Comprendiamo che è un processo assai complesso dal punto di vista tecnico, burocratico ed economico. È assolutamente necessario però che tutti gli enti coinvolti definiscono urgentemente una tabella di marcia con precisi impegni e tempistiche al fine di evitare un ulteriore danno ambientale per il nostro territorio. Auspichiamo che anche la Regione siciliana, proprietaria dell’area in questione, attivi con solerzia tutte le procedure previste dalla legge a tutela dell’ambiente. Questo territorio ha già pagato un enorme peso ambientale e dobbiamo obbligatoriamente invertire la rotta”.
Foto tratta da Futurapress
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