E’ passato oltre un mese dal pronunciamento Autorità garante per la concorrenza e del mercato (Agcm), cioè dell’Antitrust, sulla vicenda del grano duro Senatore Cappelli scippato agli agricoltori italiani e, in particolare, agli agricoltori del Sud. Ministra Bellanova: cosa aspetta a intervenire per porre fine a una grande ingiustizia?
Ministra di ‘sinistra’ Teresa Bellanova, ex bracciante agricolo, già esponente del PD, oggi renziana: ci perdoni se la importuniamo. Sappiamo che lei, in queste ore, è molto impegnata a patrocinare i contratti di filiera tra il gruppo Barilla e gli agricoltori (ma questi ultimi gliel’hanno chiesto? a noi sembra un po’ strano visto che il prezzo del grano duro è in crescita) e a criticare il Reddito di cittadinanza e magari Quota 100. Ma abbiamo una cosa da chiederle.
Ecco, anche se è tanto impegnata in queste azioni politiche di ‘sinistra’ ci permettiamo di ricordarle che esiste una questione che riguarda tutti gli agricoltori italiani che coltivano il grano duro e, in particolare, gli agricoltori del Sud Italia. La questione è quella della varietà antica di grano duro Senatore Cappelli che è stata scippata agli agricoltori – a tutti gli agricoltori italiani – da una società privata bolognese, la SIS.
Non sappiamo se ricorda dove si trova il Sud Italia, Ministra Bellanova. Se si trova a Roma può prendere un treno, anzi no, i tre per il Sud non si addicono a una Ministra (ammesso che ci siano: sa, in alcune aree del Sud i treni non ci sono più, e nemmeno gli aerei e, forse, stanno franando anche le strade). Insomma, Ministra, non manca a lei arrivare al Sud, magari in Puglia, che dovrebbe essere, se non ricordiamo male, il suo luogo natio.
Allora, Ministra, non sappiamo se ha avuto il tempo – visto che, alla fine, sempre Ministra delle Politiche agricole lei è – di approfondire il ‘caso’ del grano Senatore Cappelli. La storia è che i bolognesi della SIS, insieme con gli amici della Coldiretti, hanno messo il cappello su questa varietà di grano che rappresenta la storia del grano duro del Sud Italia.
Che cosa c’entravano i bolognesi con il grano Senatore Cappelli, Ministra Bellanova, noi non l’abbiamo capito. Anche perché il grano duro, nel Nord Italia, non ci ‘azzecca’ proprio niente, perché c’è umidità e con l’umidità arrivano i funghi: che non sono quelli che noi mangiamo, ma quelli che si vanno a ‘mangiare’ il grano formando le micotossine: che se finiscono nel nostro organismo fanno danno, Ministra Bellanova!
Ma non vogliano tediarla con la microbiologia, Ministra Bellanova. Noi dello scippo del grano duro Senatore Cappelli al Sud Italia le vogliamo parlare.
Non sappiamo se ha avuto il tempo di leggere e approfondire il pronunciamento dell’Antitrust, che a proposito dello scippo del grano Senatore Cappelli ha multato la società bolognese SIS.
Questo è successo alla fine di Novembre dello scorso anno. Alla luce di questo pronunciamento dell’Antitrust ci aspettavamo un suo interventi. Invece è passato oltre un mese, ma, da parte del Governo nazionale, del quale lei fa parte, non abbiamo avuto notizia di interventi.
Ministra Bellanova, la invitiamo a leggere quello che ha scritto l’Antitrust su questa brutta, bruttissima storia. In attesa che lei trovi il tempo di leggere, ripubblichiamo il comunicato stampa dell’Autorità garante per la concorrenza e del mercato (Agcm), cioè dell’Antitrust:
“L’Autorità ha concluso un procedimento istruttorio avviato nel marzo 2019 nei confronti della Società Italiana Sementi-S.I.S. S.p.A., accertando tre distinte condotte dell’impresa contrarie alla disciplina delle relazioni commerciali in materia di cessione di prodotti agricoli e agroalimentari, come prevista dall’art. 62 del decreto legge 1/2012.
In particolare S.I.S., che detiene l’esclusiva sulla commercializzazione delle sementi del grano della varietà ‘Cappelli’, in base a un contratto di licenza stipulato nel 2016 con il CREA, ha:
(1) subordinato la fornitura delle sementi alla riconsegna da parte dei coltivatori del grano prodotto, imponendo alle controparti un rapporto c.d. di filiera;
(2) ritardato o addirittura rifiutato in maniera ingiustificatamente selettiva la fornitura delle sementi ai coltivatori;
(3) aumentato in maniera significativa e ingiustificata i prezzi delle sementi.
Ciascuna delle tre condotte appena richiamate è stata sanzionata per un importo pari a € 50.000.
L’intervento dell’Autorità conferma la profonda attenzione per la disciplina delle pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agro-alimentare, al fine di impedire che lo squilibrio tra le posizioni negoziali delle parti venga sfruttato per imporre al contraente debole – in questo caso, le imprese agricole interessate a coltivare una varietà pregiata di grano duro – condizioni inique”.
Altri dettagli, Ministra Bellanova, li trova in questo articolo e, magari, anche in quest’altro articolo.
Aspettiamo fiduciosi in un suo intervento per restituire agli agricoltori italiani – e in particolare agli agricoltori del Sud Italia – la possibilità di coltivare e vendere liberamente il grano duro Senatore Cappelli, liberando l’agricoltura italiana dalle “pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agro-alimentare”.
Sa, Ministra Bellanova, come già accennato, la varietà antica di grano duro Senatore cappelli fa parte della tradizione del Sud Italia e va restituita al Sud Italia: e nessuno meglio di lei, Ministra delle politiche agricole e donna del Sud, può rendere giustizia al Sud.
Foto tratta da Il Fatto Quotidiano
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