Chiamiamo le cose con il loro vero nome: il generale iraniano Soleimani è stato ucciso in un attentato terroristico targato Stati Uniti d’America. Prepariamoci a una stagione nella quale prevarranno le armi
di Luca Pinasco
La notizia di oggi non è che Qassem Soleimani è stato ucciso da un raid USA, come titolano tutti i giornali. Bisogna chiamare le cose con il loro nome: il generale dei Pasdaran è rimasto ucciso in un attentato terroristico statunitense. Perché così va definito un attacco in una struttura civile di un Paese terzo.
Soleimani è la figura militare più popolare in Iran, nemico numero uno dell’ISIS, simbolo della rivoluzione e della resistenza iraniana a quattro decenni di guerre in Medio Oriente marcate USA. La sua uccisione non passerà certo inosservata in Iran e graverà pesantemente sugli equilibri mediorientali.
Il 2020 si prospetta un anno di nuove guerre con un Trump che cede definitivamente ai desiderata del Pentagono.
Foto tratta da Il Faro On line
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