La nostra sensazione è che l’Italia cominci a manifestare il proprio volto militare e poliziesco. Mille pastori denunciati in Sardegna, colpevoli di rifiutarsi di farsi massacrare in silenzio, sono un brutto segnale. L’arresto di Nicoletta Dosio, leader storica dei NO TAV è un altro brutto segnale. E’ evidente che il potere, in Italia, mostrando i muscoli, dà la misura della propria debolezza rispetto ai problemi sociali che vanno esplodendo
Cari siciliani che pensate, dopo le vacanze, di organizzare una bella protesta: attenti perché vi beccherete, senza pietà, una bella denuncia. Com’è successo a circa mille pastori sardi che si rifiutano di farsi massacrare in silenzio. Ricordate la protesta del Febbraio dello scorso anno? Gli pagavano il latte quattro soldi. Così sono scesi in piazza per protestare. Ma…
Ma lo Stato italiano – che fa parte della gloriosa Unione europea dell’euro mangia Stati (vedere come la Ue, tedeschi in testa, si è mangiata la Grecia, togliendo ai greci la proprietà di porti, aeroporti e persino isole) – non è più in grado di tollerare chi non sopporta in silenzio le vessazioni.
Così i pastori sardi – considerati il cattivo esempio – dopo essere stati massacrati sul piano economico, vengono massacrati anche sul piano giudiziario.
“La rabbia dei mille pastori denunciati: “Profondamente delusi dalla politica”: così titola il quotidiano on line sardiniapost.
Che così prosegue:
“Siamo profondamente delusi: se lo Stato avesse profuso lo stesso impegno che sta mettendo nelle denunce per cercare di arrivare ad un prezzo del latte equo, oggi parleremo di due euro al litro”.
Questa la dichiarazione che sardiniapost ha ripreso dall’ANSA. A parlare è uno dei portavoce dei ‘pastori sardi senza bandiere’, Gianuario Falchi.
“Qui si sta processando il diritto a difendere il proprio lavoro – dice Falchi, uno dei circa mille pastori denunciati – la politica deve iniziare ad occuparsi di questi cittadini onesti: siamo scesi in piazza per reclamare i nostri diritti. Ora, invece, ci stanno togliendo la libertà di esprimere i nostri pensieri. Cosa sta facendo la politica in questo momento? Nessuno parla di queste denunce, né in Regione né nel Governo nazionale. Non si è dato peso alla protesta e alle persone e ancora oggi non si riesce a capire il problema”.
La verità è che Unione europea dell’euro e democrazia sono sempre meno compatibili. In Francia, ad esempio, Macron, che rappresenta in modo plastico il fallimento della politica ‘europeista’, ha detto che andrà avanti nonostante le proteste di piazza.
La Francia è un Paese che ha problemi molto simili all’Italia. Anche se, a differenza dell’Italia, la Francia ha goduto di agevolazioni da parte della Ue: ha avuto a disposizione più risorse con il gioco del cosiddetto avanzo primario.
Per non parlare dei 14 Paesi dell’Africa che, fino ad oggi sono controllati dalla Francia.
Ma nonostante queste agevolazioni l’economia della Francia perde ‘pezzi’. E benché non sia sotto scacco economicamente e politicamente, oggi è in grande difficoltà e Macron deve vedersela con le proteste di piazza.
Tornando all’Italia, va detto che i segnali che arrivano non annunciano nulla di buono. In Sardegna l’accordo sul latte di pecora siglato nel marzo dello scorso anno dopo un mese di proteste di piazza, non funziona. Cosa che noi avevamo previsto, scrivendo a chiare lettere che l’accordo era sbagliato.
Ora si temono altre proteste di piazza. E lo Stato italiano – o meglio, il Governo ‘di sinistra’ di PD, Movimento 5 Stelle, renziani e Liberi e Uguali – non sa cosa fare.
Le mille denunce che colpiscono i pastori sardi suonano come un monito anche per la Sicilia, dove gli autotrasportatori (e non soltanto loro) hanno annunciato una protesta che dovrebbe andare in scena dopo le vacanze natalizie. Il perché l’abbiamo raccontato ieri:
“Il prezzo del diesel per gli autotrasportatori aumenterà. E, da oggi, aumenterà anche il costo del carburante delle navi. E siccome la Sicilia, fino a prova contraria, è ancora un’Isola nella quale i trasporti delle merci avvengono tutti su mezzi gommati, gli autotrasportatori siciliani saranno presi da due fuochi:
da una parte l’aumento del costo del diesel;
dall’altra parte gli armatori delle navi che, con molta probabilità, scaricheranno sui cittadini-utenti – e quindi anche sugli autotrasportatori – gli aumenti del costo del carburante delle navi, aumentando il prezzo dei biglietti”.
C’è anche la possibile protesta degli abitanti di Taranto che si rifiutano di continuare a ‘sciropparsi’ i veleni dell’acciaieria ex ILVA che il Governo – sempre ‘di sinistra’ – Conte bis non vuole chiudere.
Ci sono le proteste dei NO TAV (l’arresto della leader storica Nicoletta Dosio vorrebbe essere un monito agli altri NO TAV a no disturbare i grandi appalti foraggia-vecchia politica dell’Alta velocità).
Ci potrebbero essere le proteste del Sud, se è vero che il Governo – sempre il Governo ‘di sinistra’ di PD, grillini, renziani e Liberi e Uguali – si appresterebbe ad applicare l’Autonomia differenziata senza i Lep (Livelli essenziali delle prestazioni), scippando alle Regioni del Sud altri 61-62 miliardi di euro all’anno: che succederebbe se il Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale di Pino Aprile decidesse finalmente di invitare i meridionali a protestare, passando dalle parole ai fatti? (“O si sta insieme, o ognuno per i fatti suoi”, ha avvertito Pino Aprile nel messaggio di auguri di fine anno).
Insomma: in Italia se non ti fai massacrare in silenzio finirai denunciato? Sbagliamo, o è quello che è sempre successo prima delle rivoluzioni? Ah, dimenticavamo, Carlo Marx non si deve più nominare…
Magari pensano che il glifosato abbia eliminato anche le talpe che scavavano nella storia…
Foto tratta da Il Primato Nazionale
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