La nave – la Federal Schelde – ci racconta il senatore Saverio De Bonis, arriva infatti da Montreal, che fino a prova contraria dovrebbe ancora essere una città canadese. Così prendiamo atto che solo nel porto di Bari, negli ultimi tre mesi, sono arrivati 2 milioni di quintali di grano estero, in parte canadese. E poi ci dicono che in Italia la pasta è fatta “solo con grano duro italiano”…
Chi l’ha detto che la rete dà informazioni sbagliate? Magari le ‘bufale’ ci sono, ma ci sono anche indicazioni interessanti. Ieri, per esempio, a partire dalle prime ore del mattino, abbiamo notato una miriade di lettori su un articolo che abbiamo pubblicato lo scorso 9 Dicembre. E’ l’articolo che racconta dell’arrivo, nel porto di Bari, di tre navi cariche di grano canadese a turco (qui il nostro articolo dello scorso 9 Dicembre).
La cosa ci ha messo in allarme. Perché i lettori – peraltro molti erano lettori pugliesi – si sono catapultati su un articolo di circa venti giorni fa che noi non abbiamo nemmeno rilanciato sui social?
Così abbiamo iniziato un giro di telefonate con i nostri amici che vivono in Puglia. All’inizio non siamo riusciti a sapere alcunché: molti nostri interlocutori erano in ferie e altri non sapevano nulla. Poi…
Poi è arrivata la notizia. Che ci è stata rivelata dal senatore Saverio De Bonis, che è anche presidente di GranoSalus, l’associazione di produttori di grano duro del Sud Italia e di consumatori:
“Nel porto di Bari – ci dice De Bonis – è arrivata l’ennesima nave carica di grano. E’ una nave che arriva da Montreal. Il nome della nave è Federal Schelde e porta a bordo da 250 mila a 300 mila quintali di grano che dovrebbe essere canadese. Altro non sono riuscito a sapere. Siamo nel piano delle vacanze di Natale e altro non siamo riusciti a sapere”.
Pensavamo che con il carico da un milione di quintali di grano canadese e turco arrivato a Bari lo scorso 9 Dicembre le ‘buone feste’ canadesi si sarebbero concluse lì. Invece ci siamo sbagliati: dal Canada è arrivato un nuovo carico di grano – supponiamo grano duro (il grano tenero varietà Manitoba, viene scaricato nei porti del Centro Nord Italia: a proposito: ma i leghisti di Matteo Salvini non hanno nulla da dire sul grano tenero canadese che arriva nel Centro Italia e che tocca anche la ‘Padania’?) – che allieterà il Capodanno degli italiani!
Allora, ricapitoliamo:
lo scorso Ottobre, nel porto di Bari, sono arrivati 750 mila quintali di grano estero;
il 9 Dicembre scorso sono arrivate – sempre nel porto di Bari – tre navi per un carico complessivo di grano canadese e turco pari a un milione di quintali;
in queste ore – ancora una volta nel porto di Bari – è arrivata, da Montreal, cioè dal Canada, una nave con 250 mila-300 mila quintali di grano.
Quindi solo nel porto di Bari, in tre mesi, sono arrivati 2 milioni di quintali – 2 milioni di quintali: riuscite a immaginare di cosa stiamo parlando? – di grano estero, in parte canadese.
Ma in Puglia non c’è solo il poto di Bari: ci sono altri porti (Monopoli, Barletta, Otranto, Trani e via continuando).
Ci sarebbero anche i porti della Sicilia: per esempio, i porti di Palermo, Catania, Pozzallo. Ma siccome in Sicilia – reinterpretata in negativo – vige la regola delle tre scimmie (“non vedere il male, non sentire il male, non parlare del male”), delle navi cariche di grano che arrivano non si sa una mazza.
A questo punto poniamo la solita domanda: ma se – come ci racconta la pubblicità – la pasta, in Italia, è fatta di grano duro italiano, come viene utilizzato l’enorme quantitativo di grano duro che arriva con le navi?
E’ legittimo o no porre questo interrogativo?
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