Impossibile non condividere questi due post di Cosimo Gioia, imprenditore agricolo della Sicilia che commenta lo stato in cui è stata ridotta la nostra Isola. “Se avessero le palle, i nostri Governanti regionali, al posto di associarsi alle decisioni del Governo centrale e fare con loro alleanze politiche, dovrebbero andare a Roma e…”
di Cosimo Gioia
In Sicilia: strade disastrate, siti irraggiungibili, Palermo-Agrigento con cantieri fermi, ora l’autostrada A19 Palermo-Catania interrotta per 35 Km e chissà fino a quando, voli a prezzi altissimi, servizio pullman per le feste di Natale…
Povera terra dimenticata!
Al Nord: Tav (inutile), quinte corsie, treni ad alta velocità e quant’altro… Tutto pagato anche anche con i soldi nostri e con le accise sui nostri pozzi petroliferi…
Ma come si può?
E vengono in Sicilia a prendersi i voti che noi cretini diamo… Incapaci di creare un grande movimento di protesta.
Ma di che stiamo parlando?
Se avessero le palle, i nostri Governanti regionali, al posto di associarsi alle decisioni del Governo centrale e fare con loro alleanze politiche, dovrebbero andare a Roma, con il presidente della Regione Nello Musumeci in testa e qualche centinaio di migliaia di Siciliani dietro, per chiedere rispetto ed equità per la nostra martoriata terra o proclamare scioperi generali a tempesta, come fanno in Francia.
Ma non si può, perché si rischia lo scioglimento e la relativa poltrona!
E allora continuiamo a tenerceli e accettiamo le reprimende di Giletti… e non ci lamentiamo.
Foto tratta da Don Giorgio De Capitani