Noi non conosciamo bene i termini di tale questione. Ma registriamo le vivaci proteste degli allevatori di questo Comune dei Nebrodi. Non sappiamo chi ha ragione e chi ha torto (anche se l’eventuale presenza di usi civici dovrebbe tutelare gli allevatori). Quello che ci colpisce è il silenzio dell’assessorato regionale all’Agricoltura della Sicilia
Dovrebbe fare discutere quello che sta succedendo a Mistretta, in provincia di Messina. Siamo nel cuore dei monti Nebrodi. In questa zona, da sempre, la zootecnia legata alle tradizioni di questi luoghi è una delle più importanti risorse economiche. Adesso, la politica siciliana – con riferimento alla Regione e agli enti locali – per fare ‘cassa’, rischia di mettere in ginocchio anche questo settore?
Prima premessa: noi non viviamo a Mistretta. Ci stiamo limitando a porre qualche domanda alla luce degli articoli che abbiamo letto qua e là e da quello che si dice in un video che trovate in calce.
Seconda premessa: la politica non governa l’agricoltura in Italia. A tutti i livelli.
L’Unione europea dell’euro – questo non finiremo mai di ripeterlo – sta provando a mettere in crisi questo settore, con riferimento soprattutto all’Europa mediterranea. Invece di trovare sinergie, i Paesi dell’Europa mediterranea competono tra loro in modo scomposto e scorretto.
L’incredibile storia dell’olio d’oliva deodorato venduto come ‘extra vergine’ dà la misura di come l’agricoltura mediterranea, oggi, danneggia se stessa!
L’Italia non fa nulla per tutelare la propria agricoltura: tant’è vero che, con l’avallo dei Governi nazionali di tutti i ‘colori’ – di centrodestra, di centrosinistra, Giallo-Verde e, adesso, anche dall’attuale Governo tra PD, grillini, renziani e ‘comunisti’ (o quasi…) di Liberi e Uguali – il nostro Paese è letteralmente invaso da grano canadese, olio d’oliva deodorato, olio d’oliva tunisino, frutta secca estera, latte estero, prodotti caseari esteri, ortofrutta estera.
Si tratta, in molti casi, di prodotti di pessima qualità che hanno, come unico ‘pregio’, quello di costare poco. E, altrettanto spesso, sono prodotti trattati con pesticidi ed erbicidi dannosi per la salute umana.
Il risultato di queste scelte è quello di mettere in crisi gli agricoltori italiani per costringerli a vendere. Fenomeno, la vendita dei terreni agricoli, molto diffuso in Sicilia, nel silenzio quasi generale.
L’Unione europea dell’euro governa, a catena, il processo di impoverimento degli italiani e, quindi, anche degli agricoltori.
La UE impone le politiche dell’austerità. Lo Stato taglia i fondi alle Regioni, alle Province e ai Comuni. E i Comuni aumentano imposte e tasse ai cittadini.
In Sicilia il fenomeno è ormai incontrollabile. I Comuni sono quasi tutti senza soldi e – come ha detto il vice presidente dell’ANCI Sicilia, Paolo Amenta – da Gennaio non saranno più in condizione di erogare ai cittadini molti dei servizi essenziali (non a caso, il 27 Dicembre, è prevista, a Palermo, un’assemblea di sindaci e, in generale, amministratori dei Comuni della Sicilia).
Mistretta è un caso eclatante. Noi – lo ribadiamo – non sappiamo come stanno le cose. Sappiamo, però, che gli allevatori di Mistretta si lamentano perché un bando potrebbe sostanzialmente affidare i terreni, che loro utilizzano per i pascoli, ad altri soggetti.
Tra qualche settimana una nostra collaboratrice che vive da quelle parti proverà ad approfondire la questione. Noi, per ora, segnaliamo tre possibili scenari.
I terreni dei privati utilizzati a pascoli hanno remunerato gli stessi privati?
Primo scenario. I terreni sono comunali e il Comune di Mistretta ha deciso di utilizzarli produttivamente. In questo caso ha ragione il Comune.
Secondo scenario: i terreni sono gravati da usi civici. Per definizione, gli usi civici sono diritti di godimento collettivi su beni immobili in varie forme: legnatico, caccia, semina, pascolo. Tali diritti sono esercitati da comunità su terreni di proprietà pubblica o su terreni di privati.
C’è anche un terzo scenario: i terreni dei privati, non gravati da usi civici, utilizzati a pascolo senza una corretta remunerazione per i titolari di tali fondi: ma questa è un’altra storia.
Da quello che abbiamo capito – questione che contiamo di approfondire – gli allevatori lamentano il fatto che gli vorrebbero togliere questi diritti: ovvero la possibilità di utilizzare a pascolo terreni gravati da usi civici: ma questa è un’altra storia.
Detto questo, non possiamo non notare – e non è l’unico caso – l’assenza dell’assessorato regionale all’Agricoltura della Sicilia!
Il Governo siciliano, su una questione così importante, non ha nulla da dire?
VIDEO SULLA PROTESTA DEGLI ALLEVATORI DI MISTRETTA
Foto tratta da Le Nebrodi News