Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato il provvedimento che consentirà alla Giunta di centrodestra guidata da Alberto Cirio di trattare con il Governo centrale la richiesta di Autonomi differenziata. Hanno votato a favore anche in consiglieri regionali del PD, che ormai in tutto il Nord inseguono la Lega di Salvini per non perdere voti. Per la ‘Secessione dei ricchi’ adesso le Regioni sono quattro: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e il nuovo arrivato Piemonte
Anche gli eredi dei Savoia vogliono l’Autonomia differenziata. Così, oltre alla Lombardia, oltre al Veneto e all’Emilia Romagna, adesso anche la Regione Piemonte punta sulla ‘Secessione dei ricchi’. Non è una novità, volendo: figuriamoci se la Regione di un Nord Italia diventato ormai periferia di una Germania non è d’accordo sul progetto di scippare altre risorse al Sud. E infatti tutta la vecchia politica piemontese si è trovata d’accordo sull’Autonomia differenziata a spese del Mezzogiorno, dal centrodestra che governa la Regione con Alberto Cirio al PD che sta all’opposizione (e che ormai per provare a non perdere consensi insegue la Lega di Salvini).
TUTTI UNITI PER LO SCIPPO AL SUD – Una nota dell’ANSA ci informa che “Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato il provvedimento con il quale la Giunta guidata da Alberto Cirio tratterà con il Governo centrale la richiesta di una ‘autonomia rafforzata’ per la Regione. Il via libera è arrivato con i voti a favore non solo della maggioranza di centrodestra, ma anche del PD e dei Moderati. Luv si è astenuto, mentre i consiglieri regionali M5S non hanno partecipato al voto”.
Nella terra savoiarda, insomma, nessuno è contro l’autonomia “rafforzata”. E ti pareva!
“Nessun trionfalismo ma è un passo importante. Siamo felici”, commenta il governatore Cirio”.
La convergenza del PD sull’ennesimo scippo di risorse al Sud è arrivata dopo il passo indietro della Lega sulla regionalizzazione della scuola.
I leghisti, su richiesta del governatore azzurro Cirio, hanno “accettato lo stralcio dal testo della parte sulla scuola che prevedeva il reclutamento degli insegnanti su base regionale. Una sponda verso questa soluzione – conclude la nota dell’ANSA – era arrivata già nei giorni scorsi da un esponente del centrodestra, il capogruppo Fdi Maurizio Marrone, che anche in aula ha ribadito come per il suo partito ‘certe competenze sia meglio lasciarle allo Stato'”.
In realtà, soprattutto dopo la legge sulla ‘Buona scuola’ del Governo Renzi, il Nord è pieno di insegnati meridionali. La ‘regionalizzazione’ della scuola – prevista non si capisce bene da quale Costituzione – avrebbe solo creato problemi al Piemonte.
La notizia che i piemontesi – che alla fine sono i ‘padri’ della Conquista del Sud, per dirla con Carlo Alianello – vogliono partecipare, a pieno titolo, al nuovo scippo ai danni del Sud è perfettamente in linea con il programma antimeridionale del Governo Conte bis.
BOCCIA ‘SBOCCIA’ IL SUD – E’ nota la posizione del Ministro delle Regioni, il pugliese Francesco Boccia, esponente del PD, che si è già pronunciato per l’Autonomia differenziata senza i Lep, i Livelli essenziali delle prestazioni. Della serie: intanto le Regioni del Nord Italia si terranno 60-70 miliardi all’anno di residuo fiscale, soldi che verranno tolti alle Regioni del Sud; in un secondo momento verranno calcolati i danni che questo scippo provocherà alle Regioni del Sud tra peggioramento della scuola pubblica, peggioramento dei servizi sanitari pubblici, ulteriore abbandono di strade e ferrovie nel Sud (in Sicilia, a titolo di ‘antipasto’, sono già stati bloccati i lavori per il raddoppio della tratta ferroviaria Ogliastrillo-Castelbuono, sulla linea Palermo- Messina, raddoppio ferroviario che la Sicilia aspetta da oltre cinquant’anni!).
FINANZIARIA 2020: ZERO PER IL SUD – Del resto, se andiamo a dare un’occhiata alla manovra economica e finanziaria dello Stato 2020 – manovra già approvata dal Senato – ci accorgiamo che, per il Sud, in perfetta sintonia con l’Autonomia differenziata senza Lep in arrivo, non c’è assolutamente nulla!
A parte l’esiguità di una manovra caratterizzata per il 20% circa da ‘mance’ e per l’80% da nuove tasse in parte già certificate e in parte in divenire (la cosiddetta Sugar tax – che colpirà le imprese che lavorano gli agrumi – è stata rinviata solo perché ci sono le elezioni regionali in Puglia e in Calabria e grillini e PD pensano, così, facendo, di non perdere voti in queste due Regioni del Sud), per il Mezzogiono non c’è uno straccio di investimento!
Come avvenuto con il Governo Monti, come avvenuto con il Governo Letta, come avvenuto con il Governo Renzi, come avvenuto con il Governo Gentiloni, come avvenuto con il Governo di grillini e leghisti, anche il Governo Conte bis, per il Sud, prevede la solita ministra riscaldata del credito d’imposta per le imprese che, nel frattempo, vanno chiudendo i battenti.
Anche la storia che le agevolazioni per il gasolio in agricoltura non verranno toccate è tutta da vedere. Sempre perché tra un po’ si voterà per le elezioni regionali in Emilia Romagna, in Puglia e in Calabria, il provvedimento è stato momentaneamente bloccato.
Ma ricordiamoci che l’Italia, ogni anno, deve trovare 35 miliardi di euro di Avanzo primario e 60-70 miliardi di euro per pagare gli interessi sul debito pubblico: e non c’è bisogno di essere economisti per capire che l’Autonomia differenziata servirà proprio per scaricare tutti questi costi sulle Regioni del Sud. Altro che calcolo successivo dei Lep, come cercano di farci credere gli Azzeccagarbugli dell’attuale Governo!
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