Questa è l’Italia, signori. ‘Il Sole 24 Ore’ – il giornale di Confindustria – stila la classifica delle Province italiane dove si vive meglio (leggere qualità della vita). E, guarda caso, il quotidiano confindustriale si accorge,come ogni anno, che il Sud è agli ultimi posti. C’entra qualcosa il fatto che, ogni anno, il Nord scippa al Sud 62 miliardi di euro? Di questo, ovviamente, non si parla! Il ‘caso’ delle nove Province siciliane
Ma guarda un po’ che combinazione: nella annuale classifica de Il Sole 24 Ore sulla qualità della vita quasi tutte le province del Sud sono agli ultimi posti. C’entra, per caso, il fatto che, ogni anno, il Centro Nord scippa al Sud 62 miliardi di euro? Di questo, ovviamente, non si parla. Ci mancherebbe! Ora giustifichiamo pure i ‘terroni’ con gli scippi finanziari delle Regioni ‘ricche’ che vogliono anche l’Autonomia differenziata.
C’entra qualcosa il fatto che il Federalismo fiscale è stato applicato a senso unico, non riconoscendo alle Regioni del Sud i Livelli essenziali delle prestazioni, come ha accertato anche a trasmissione di RAI 3 Report?
Non ci crederete, ma in coda alla coda – cioè ultima tra le ultime – ci sono le province della Sicilia: Caltanissetta è all’ultimo posto (107°esima, sette posizioni in giù rispetto allo scorso anno); Enna è al 104° posto (perde due posizioni), Agrigento al 102° (perde nove posizioni), Trapani al 101° (perde dodici posizioni), Messina al 100° posto (perde quattro posizioni), Palermo al 98° (perde 11 posizioni), Catania al 97° (perde tredici posizioni), Siracusa al 90° (perde otto posizioni) e Ragusa 80° posto (perde sette posizioni).
La qualità della vita che, per le province siciliane, che va indietro invece di andare avanti c’entra qualcosa con gli scippi finanziari operati tra il 2014 e il 2016 dal Governo Renzi, con la connivenza del PD siciliano?
C’entrano qualcosa, in questa storia, i 2,1 miliardi di euro di disavanzi che i Governi regionali di centrosinistra hanno lasciato in eredità all’attuale Governo regionale?
C’entra, in questa storia, il fatto che le nove Province siciliane sono le uniche alle quali, ancora oggi, lo Stato applica il prelievo forzoso pari a 240 milioni di euro all’anno? Prelievo forzoso introdotto dal Governo Renzi e confermato dal Governo Gentiloni e dal Governo di grillini e leghisti (ancora dobbiamo vedere, su questo fronte,come finisce con il Governo Conte bis).
Di tutte queste cose non si parla. Il Sole 24 Ore guarda solo il ‘prodotto finito’. Quello che succede nei passaggi intermedi non fa testo.
Insomma, il benessere nei territori si calcola secondo indicatori che riguardano “Ricchezza e consumi”, “Affari e lavoro”, “Ambiente e servizi”, “Demografia e società”, “Giustizia e sicurezza”, ”Cultura e tempo libero”. Il tutto a prescindere da
Milano è la prima in classifica. Prima posizione nella classifica generale, prima nella categoria “Affari e lavoro”, seconda per “Ricchezza e consumi”, terza per “Cultura e tempo libero”. va male solo per la Giustizia. Ci sono troppi ‘mariuoli’? No, per carità: a Milano i cittadini denunciano i reati (oltre a commetterli…).
Caltanissetta – 107°esima – come già accennato, è all’ultimo posto. Foggia è al 105°esimo posto, Crotone al 106°esimo. La provincia di Roma si piazza diciottesima, tre posizioni sopra rispetto alla classifica dello scorso anno.
Napoli si trova a metà classifica, guadagnando 13 posizioni. Balzo in avanti per Cagliari, che fa un balzo di 24 posizioni e va al 20°esimo posto.
Su anche Genova, che guadagna 11 gradini posti (è 45°esima), Firenze sale di sette punti (è 15°esima) e Torino è 33esima.
Bari – città in queste ore nell’occhio del ciclone per via della crisi della Banca Popolare di Bari – guadagna ben dieci posizioni e raggiunge il 67°esimo posto.
C’è un dato interessante, che va al di là della semplice contrapposizione tra Nord e Sud. Se si studia la classifica su base regionale ci si accorge che Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia sono ai primi posti.
Impossibile non fare il paragone con la Sicilia. Si tratta, in tutt’e quattro i casi, di Regioni a Statuto autonomo. La differenza è che in Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia l’Autonomia viene applicata, in Sicilia vien calpestata grazie anche all’ascarismo delle classi dirigenti siciliane, pronte sempre a vendere ‘pezzi’ di Sicilia in cambio di benefici e prebende personali.
Così scopriamo che la provincia di Aosta è prima in “Ricchezza e consumi”, la Provincia autonoma di Trento primeggia in “Ambiente e servizi”, mentre Bolzano – altra Provincia autonoma del Trentino è prima in “Demografia e società”.
Foto tratta da Primo piano