Terreni agricoli siciliani in vendita: le mani dei tedeschi sulla Piana di Catania/ MATTINALE 472

11 dicembre 2019

Non è detto che i terreni agricoli vengano scippati agli agricoltori del Sud Italia per quattro soldi. Nella Piana di Catania, ad esempio, come racconta Mario Di Mauro, di TerraeliberAzione, i grandi gruppi che operano nelle energie alternative sono disposti a pagare fior di quattrini. La grande menzogna dei ‘cambiamenti climatici di prevalente causa antropica’ e tutto il circo delle energie rinnovabili colonialiste. Gli interessi tedeschi  

Ieri, dopo la pubblicazione del nostro articolo sui terreni agricoli messi in vendita in Sicilia e in Puglia dopo aver fatto fallire gli agricoltori (articolo che fa seguito a una nostra inchiesta sui veneti che acquistano le aziende siciliane che producono uva da vino, che risale allo scorso 2 Agosto di quest’anno), il nostro amico Mario Di Mauro, vulcanico protagonista di TerraeliberAzione, ha scritto un lungo post su Facebook che riprendiamo. E’ un post dove si parla di acquisizione dei terreni siciliani da parte di gruppi esteri, soprattutto tedeschi.

“Caro Giulio Ambrosetti,

come ti ho detto anche al telefono, nella sola PIANA DI CATANIA e dintorni abbiamo già censito oltre 2000 ettari opzionati o ‘in trattativa’ per farne un DESERTO ENERGETICO MILIARDARIO… ma non si tratta su ‘quattro soldi’: le offerte sono da LAND GRABBING 3.0: solo di opzione si va da 2000 euro a ettaro in su per l’affitto annuale dei diritti di superficie / altra cosa è la debolezza della filiera agroalimentare siciliana: qui, al netto di preziose eccezioni, si stanno suicidando da mezzo secolo -> l’inchiesta di TERRAELIBERAZIONE (lunga dagli anni Ottanta!) continuerà su questo tema a gennaio: stiamo solo verificando alcuni dati e i contratti, molti riconducibili a gruppi tedeschi o italo-tedeschi“.

Sullo sfondo c’è la GRANDE MENZOGNA dei ‘cambiamenti climatici di prevalente causa antropica’ e tutto il circo delle energie rinnovabili colonialiste: è la fase due, che include lo sviluppo di reti, elettrodotti ecc. in una logica neocoloniale che prende di mira la Sicilia e la Tunisia. La prima fase, in Sicilia, avendola capita per tempo, siamo riusciti a ostacolarla, questa sarà più complicata. Ma serve un movimento di massa serio e lucido: scientifico. Di più non possiamo FARE. No slogan. E, così come su altre questioni cruciali, non stamu jukannu“.

“Ecco un modello di contratto (tanti agricoltori manco lo sanno leggere: e non vi mancano certo un paio di tranelli…) – conclude Mario Di Mauro -. Ma i soldi che offrono sono tanti… Per quanto poca cosa rispetto ai profitti che se ne ricaveranno. Il contratto standard è questo: tanti agricoltori manco lo sanno leggere”. 

L’intervento di Mario Di Mauro dà un notevole contributo alla comprensione dell’assalto coloniale in atto in Sicilia e nel Sud Italia. la presenza di interessi tedeschi non ci stupisce, dal momento che I Nuovi Vespri ne parlano da tempo.

Già tre anni fa – precisamente il 24 Dicembre del 2016 – abbiamo raccontato dell’interesse dei tedeschi per i Pantani della Sicilia orientale, per i sali potassici presenti nel sottosuolo della Sicilia e utilizzati solo parzialmente negli anni ’80 del secolo passato (chissà se un giorno qualcuno racconterà la vera storia della misteriosa chiusura della miniera di Pasquasia, in provincia di Enna, avvenuta alla fine degli anni ’80), il Resort in costruzione ai confini della Riserva naturale di Torre Salsa, l’operazione sul Credito su pegno.

Per non parlare dei 45 punti vendita piazzati in Sicilia dalla Lidl, colosso tedesco nel settore della Grande distribuzione organizzata (otto punti vendita solo a Palermo, la città dove i tedeschi sognano di far rispendere un giorno i fasti del Palazzo Reale).

Ah, dimenticavamo: nella Piana di Catania, dove brillano le arance rosse di Sicilia, c’è un grosso problema legato a un virus che attacca gli alberi di arancio: la Tristeza.

Ovviamente è un caso che la Tristeza sia tornata a fare stragi di alberi di aranci in questi anni: ci mancherebbe…

 

 

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