Si può lasciare un paese – San Biagio Platani, provincia di Agrigento, poco più di 3 mila abitanti – senz’acqua per dieci giorni? Le cronache raccontano di una rottura nella rete idrica gestita da Girgenti Acque. La denuncia di Michele Di Piazza
di Adriana Vitale
Un post pubblicato su Facebook da Michele Di Piazza, cittadino sambiegese, da sempre impegnato nella vita sociale e politica di San Biagio Platani, piccolo Comune dell’Agrigentino, noto per gli “Archi di Pasqua”, manifestazione religiosa/culturale unica al mondo. A parte questa nota prestigiosa, il Comune soffre della crisi che ha visto e vede partire i suoi figli, soffre del degrado simile a tanti altri paesi siciliani, condannata peraltro ad un lungo commissariamento che punisce la gente perbene, ai quali viene negata un’amministrazione politica senza averne alcuna responsabilità.
Negli ultimi giorni si aggiunge un altro disagio ai moltissimi disagi. Un comunicato affisso nelle vie del paese annuncia che, la già erogazione dell’acqua ridotta ad un giorno settimanale, salterà il turno, dunque il rischio che le famiglie rimarranno con i rubinetti a secco per dieci giorni.
La rabbia, da parte dei sambiagesi, è tanta, pagano un servizio inefficiente e sicuramente non degno di un paese civile.
Di seguito la denuncia di Michele Di Piazza.
Ad ogni cosa c’è un limite!
Il comunicato che è stato diramato dal Comune di San Biagio Platani oggi
Ringraziamo per la informazione il Responsabile della P.O.!!
Ma come cittadini utenti ci riteniamo offesi di come ci stanno trattando gli amministratori del Comune e per le non coraggiose azioni che in tempi di emergenza si possono e si debbono prendere!!!
Punto 1) È possibile requisire i pozzi dei privati che in contrada Viviano sono copiosi!
Punto 2) È possibile attivare il pozzo di proprietà del Comune sempre in contrada Viviano!
Punto 3) È possibile attivare il servizio della Protezione Civile ed utilizzare i mezzi con le cisterne, considerate anche le prerogative eccezionali di cui godono la Commissione Straordinaria!
Non è possibile, non è da comunità civile, non è da Europei che si lasci una cittadina con 3200 abitanti, per 10 giorni, senza una goccia d’acqua!
Cittadina con bambini, donne ed anziani!
Siamo costretti come cittadinanza a chiedere alle autorità preposti la dichiarazione della emergenza sanitaria se non verranno presi provvedimenti urgenti ed improrogabili!