Sono veramente incredibili gli esponenti del Movimento 5 Stelle. Professionisti nel prendere impegni per poi tradirli. Hanno fatto così con l’ILVA di Taranto, con la TAP nel Salento, con gli agricoltori del Sud, con la gestione delle autostrade. E adesso anche con la canapa industriale, mandata al macero per paura di Salvini. La denuncia di ‘Canapa Industriale’: migliaia di cittadini e di imprenditori onesti hanno investito soldi e tempo in questo settore per essere trattati come degli spacciatori!
Ma in agricoltura grillini, un giorno, una giusta riusciranno a farla? Lo scorso anno – era Dicembre, sembra un mese ‘magico’ – l’allora senatore del Movimento 5 Stelle, Saverio De Bonis, meridionale della Basilicata, aveva presentato un pacchetto di proposte in favore degli agricoltori del Sud Italia. Tutte ‘bocciate’. Da chi? Dagli stessi parlamentari del Movimento 5 Stelle! Mentre Saverio De Bonis, troppo autonomo, è stato ‘punito’ – ufficialmente per altre motivazioni – e messo fuori dal Movimento 5 Stelle!
Ora i grillini ne hanno combinata un’altra. La storia, con dovizia di particolari, la leggiamo su Canapa Industriale:
“Una modifica che aveva fatto discutere gli operatori di settore (del settore della Canapa ndr), ma che avrebbe dato delle regole certe a partire da gennaio 2020 sia per la commercializzazione delle infiorescenze che per la biomassa ed estrazione di CBD. Parliamo degli emendamenti che erano stati inseriti nella legge di bilancio dai senatori Mantero (Matteo Mantero ndr) e Mollame (Francesco Mollame ndr) del M5S, che però non diventeranno realtà”.
TUTTO IN FUMO – “La notizia – prosegue l’articolo di Canapa Industriale – è arrivata direttamente dalla voce di Matteo Mantero che, dopo essersi scusato, ha spiegato che: ‘Vi devo dare una pessima notizia, ho scoperto che i due emendamenti sulla canapa industriale sono stati ritirati senza neppure essere discussi nella seduta di sabato scorso alla quale ahimè non ero presente’. Ora il senatore sta aspettando la prima convocazione utile (da sabato non ce ne sono state altre) per chiedere che siano riammessi visto che il ritiro non è stato concordato con i primi firmatari, ma è lui stesso a sottolineare che difficilmente accadrà”.
Insomma: i grillini si sono giocati anche la canapa industriale!
“Poi, dopo aver spiegato di non essere stato presente in commissione Bilancio a difendere gli emendamenti, facendo ammenda per aver creato false aspettative nel settore – prosegue l’articolo di Canapa Industriale – chiede scusa anche ‘per la maggioranza di cui faccio parte, perché mentre il resto del mondo veleggia sulla rotta della legalizzazione della marijuana noi abbiamo paura di affrontare il tema della canapa industriale, di regolamentare la vendita di un fiore senza alcun effetto stupefacente ma che permetterebbe a migliaia di persone, agricoltori e commercianti, di continuare a lavorare e pagare le tasse”.
A questo punto Canapa Industriale si pone – e vagli a dare torto – un interrogativo:
TRATTATI COME SPACCIATORI – “Qui la domanda è solo una: il Movimento 5 Stelle, da che parte sta? Si sono sempre detti a favore non solo della legalizzazione ma anche del comparto della canapa industriale che tutti difendono a parole, ma che nessuno aiuta concretamente nei fatti, lasciando migliaia di commercianti e operatori di settore in balia dell’incertezza normativa e del giudice di turno. Se da una parte le iniziative dei singoli parlamentari continuano ad essere lodevoli, quello che manca è che il Movimento torni a far sentire la sua voce in modo unitario e ad agire di conseguenza. Altrimenti il rischio è che la battaglia in favore della canapa, che è stata portata avanti con grande enfasi durante la campagna elettorale portando al Movimento migliaia e migliaia di voti dal popolo antiproibizionista, resti solo uno slogan, mentre migliaia di cittadini e imprenditori onesti hanno investito soldi e tempo, per essere trattati come degli spacciatori”.
“Quello che ci lascia l’amaro in bocca – prosegue l’articolo di Canapa Industriale – è che un Movimento nato per opporsi alla politica, utilizzi, una volta arrivato al potere, gli stilemi e le prassi peggiori dei politici che indicavano come il male della società, illudendo ampie fette di popolazione durante le campagne elettorali, per poi girarsi dall’altra parte quando i cittadini hanno bisogno di loro”.
Come si fa a dare torto all’autore di questo articolo?
I grillini, a Taranto, nell’inverno del 2018, in campagna elettorale, erano a fianco dei cittadini tarantini che si battevano e si battono per la chiusura dell’ILVA. Appena arrivati al Governo hanno fatto proprio il pessimo lavoro fatto dall’ex Ministro Carlo Calenda, hanno mantenuta aperta l’acciaieria e oggi c’è un gran casino!
Hanno fatto la stessa cosa con la TAP, il folle gasdotto che sta sventrando il Salento in Puglia: in campagna elettorale dicevano che una volta al Governo l’avrebbero bloccato e non hanno bloccato una mazza!
Non parliamo degli agricoltori del Sud: si erano impegnati a sostenerli e, come abbiamo ricordato, hanno affossato i provvedimenti che erano stati presentati da un senatore grillino!
Non parliamo del grano duro del Mezzogiorno d’Italia: avrebbero dovuto difenderlo e non hanno fatto nulla!
Ancora – per restare in tema grano duro del Sud – aspettiamo la CUN, la Commissione Unica Nazionale per bloccare la speculazione al ribasso sui prezzi, e la battaglia sociale per restituire agli agricoltori la varietà Senatore Cappelli ‘privatizzata’ dal Nord Italia!
E che dire del crollo del Ponte Morandi a Genova? Avevano detto che avrebbero mandato a casa i gestori delle autostrade. Ma oggi governano con il partito – il PD – che difende i gestori della autostrade che i grillini avrebbero voluto mandare a casa! A casa, invece, è andato l’ex Ministro Danilo Toninelli, grillino anche lui, quello che voleva per davvero cambiare tutto nella gestione delle autostrade!
Potremmo continuare con altre cento storie di promesse tradite. Una su tutte, visto che è l’argomento del giorno: il MES, il Meccanismo Europeo di Stabilità. In campagna elettorale questa ed altre diavolerie ‘europeiste’, dicevano i grillini, avrebbero dovuto essere smantellate.
Sapete cosa dicono in queste ore i grillini – ieri sera ne abbiamo ascoltato uno – che in fondo il MES è stato approvato nel 2012, che sono piccole variazioni, che che che, BLA BLA BLA. Insomma, abbiamo capito che Luigi Di Maio e compagni stanno trattando per convincere i parlamentari nazionali del Movimento a ‘inghiottire’ anche il MES!
Insomma: personaggi senza futuro: degni, in tutto e per tutto, di stare nel PD!
Torniamo all’articolo di Canapa Industriale:
IL MONDO PUNTA SULLA CANAPA E L’ITALIA… – “Sarebbe dovuto essere il momento del coraggio e invece è stato quello della paura. Probabilmente una scelta dettata dal non voler dare un assist a Salvini che è perennemente in campagna elettorale. Ma la politica non si fa guardando al proprio tornaconto, bensì a quello dei cittadini. E in questo caso parliamo di un comparto che, tra lavoro diretto e indiretto, comprende circa 12mila persone, tanto quanti sono i lavoratori dell’ex Ilva e dell’indotto totale. Mentre le aziende continuano a chiudere, questo potrebbe essere il colpo finale ad un comparto che nel resto del mondo cresce e si sviluppa, grazie anche al sostegno del governo. Come abbiamo già scritto in passato, mentre il resto del mondo legalizza tutta la cannabis, noi in Italia facciamo la guerra a quella light, senza effetti stupefacenti, ed è la misura della miopia delle nostre istituzioni e della nostra politica”.
QUI L’ARTICOLO DI CANAPA INDUSTRIALE
Foto tratta da Il Ganyanauta
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