Quest’ultima – la tassa di soggiorno appioppata ai turisti che arrivano a Palermo – dovrebbe servire per potenziare il settore turistico: invece questi soldi finiscono chissà dove! La verità è che Palermo è amministrata malissimo: la città cade a pezzi e molti servizi non esistono!
Si può, contemporaneamente, volere istituire la Zona a Traffico Limitato (ZTL) notturna ed eliminare i bus di notte? Con quali mezzi i cittadini dovrebbero recarsi in questa zona della città la sera? Questo succede a Palermo. Contraddizioni e paradossi che qualcuno segnala: lo abbiamo fatto noi oggi con questo articolo, e lo fa notare anche il presidente di Assoimpresa, Mario Attinasi, commentando l’approvazione dell’assestamento al bilancio 2019 votato questa mattina dal Consiglio comunale di Palermo.
“I commercianti sono sempre stati contrari alla ZTL notturna e lo sono a maggior ragione adesso che il Consiglio comunale di Palermo ha deciso di azzerare i fondi destinati a incrementare le corse della linea 101 e le navette per il Centro storico”.
“La scelta dei consiglieri di spostare altrove gli 1,8 milioni di euro inizialmente destinati all’Amat – continua Attinasi – è la dimostrazione che la città non condivide la scelta della ZTL notturna. Ma siamo scontenti anche di come, per l’ennesima volta, l’amministrazione comunale abbia deciso di usare i provenienti della tassa di soggiorno per finalità che niente hanno a che fare con la promozione turistica del territorio e senza alcun confronto con gli operatori del settore: in questo modo, la tassa di soggiorno è solo un inutile balzello”.
La verità è che Palermo è una città amministrata malissimo. Non funziona quasi nulla e i cittadini vengono chiamati solo a pagare le tasse, le imposte e, in generale, i vai balzelli che il Comune inventa per ‘alleggerire’ le tasche dei cittadini.
Il problema è che i cittadini lo hanno capito. E, quel che è di peggio, l’economia della città non è più in grado di reggere una pressione fiscale sempre più elevata, così come troppi stanno diventando i balzelli. E la città va sempre più indietro, sempre più indietro, sempre più indietro…
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