Alla fine, Luigi Crispino e Mario Di Mauro di TerraeLiberAzione sono le uniche voci di dissenso. Nel Movimento 5 Stelle i venti deputati regionali, la caterva di parlamentari nazionali e un eurodeputato hanno ‘partorito’ un comunicato stringato senza prendere alcuna posizione politica. Il silenzio ‘assordante’ dei sindacati. ‘Pressioni’ sull’assessore regionale Marco Falcone, silenzioso pure lui?
“A questo punto è ufficiale: il Governo Musumeci ha dato il via libera alla vendita di un altro pezzo di Sicilia allo straniero”.
A dichiararlo è Luigi Crispino, autorevole componente del Comitato Vussia (anch’esso in forte sintonia con TerraeLiberAzione, ndr). Secondo i viaggiatori e i consumatori del Comitato, la decisione di ieri di vendere Fontanarossa e Comiso in unica battuta ha il sapore dell’ennesimo tradimento a danno dei siciliani.
Per la cronaca, Luigi Crispino è l’imprenditore che, negli anni ’90 del secolo passato, ha dato vita alla Air Sicilia, una compagna aerea siciliana che ha operato tra mille ostacoli. Contro questa esperienza erano i monopolisti dei cieli e, soprattutto, i politici ‘ascari’ (quelli che oggi stanno cercando di vendere l’aeroporto di Fontanarossa di catania ai privati).
“Non ci vengano a dire che si vende per gli investimenti – dice sempre Crispino -. La Regione e il Comune per la prima volta si stanno dannando l’anima per portare settecentocinquanta milioni di investimenti in favore di un aeroporto che non sarà più dei siciliani, secondo le loro intenzioni”.
Il Vussia ha calcolato in trecento milioni l’anno la quota che i siciliani verseranno direttamente nelle ‘casse’ del nuovo proprietario privato.
“Se sono vere le voci che circolano, oltretutto – precisa ancora Crispino – l’operazione finanziaria sembra avere un retrogusto massonico, di quella stessa massoneria che continua a scindersi fino al punto di non consentire di sapere se è buona o collusa con il malaffare peggiore di questa terra. Di certo, sappiamo che la mala gestione di questi anni, con sprechi che sono stati ampiamente documentati in passato, sarà ora coronata dalla gestione di uno degli affari meno trasparenti e più vigliacchi della Sicilia. Chi ha approvato la vendita è colpevole di aver pugnalato alle spalle tutti noi siciliani”.
C’è anche un comunicato stampa, in verità un po’ tardivo, dei parlamentari regionali del Movimento 5 Stelle:
“Un’operazione che decide le sorti di un’importante infrastruttura strategica per la Sicilia come l’aeroporto di Catania deve passare giocoforza dall’Ars – scrivono i deputati grillini di Sala d’Ercole -. Se ciò non è avvenuto consideriamo responsabile in primis il presidente della Regione, Nello Musumeci, che all’operazione avrebbe dato il la con il suo nulla osta e capace solo fare il passo del gambero”.
“Poco – proseguono i deputati regionali del Movimento 5 Stelle – è dato di sapere sui progetti di sviluppo infrastrutturale. Musumeci venga a riferire in aula, spiegando i dettagli dell’operazione, che al momento giustamente desta non pochi interrogativi tra i cittadini”.
Non è troppo poco, se non nulla, questo comunicato? Venti deputati regionali, i parlamentari nazionali e un parlamentare europeo, di fronte all’incredibile privatizzazione del più importante aeroporto del Mezzogiorno d’Italia hanno ‘partorito’ solo uno stringato comunicato dove non si evince alcuna presa di posizione politica?
Il vice Ministro grillino Giancarlo Cancelleri – che fino ad oggi, sui trasporti aerei, si è distinto solo per le chiacchiere – non ha nulla da dire?
Nel PD non parla nessuno: e questo ci sta, considerato che è un partito che non ha mai fatto gli interessi della Sicilia. Invece il Ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, che fa? Non ha nulla da dire? Sbagliamo quando affermiamo, e lo ribadiamo ancora una volta, che il partito del quale fa parte il Ministro Provenzano – il PD – deve sparire, almeno dalla Sicilia?
La verità è che ‘sti politici siciliani sunnu uno megghiu ‘i nautru…
Dopo di che facciamo i nostri più sentiti ‘complimenti’ al mondo sindacale che si occupa di trasporti in Sicilia per l’assordante silenzio sul futuro dell’aeroporto di Catania!
Detto questo, noi, invece, abbiamo raccolto qualche indiscrezione. Sembrerebbe che dietro la mossa della Sac – la società che gestisce l’aeroporto di Fontanarossa di Catania, che ha impresso un’accelerazione al processo di privatizzazione – ci siano, contemporaneamente, la paura di perdere troppo tempo e, soprattutto, pressioni fortissime sulla politica (forse sarebbe bene che, oltre al presidente Musumeci, anche l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, vada a Sala d’Ercole a riferire che cosa sta succedendo ed, eventualmente, se ci sono fatti particolari da raccontare e da chiarire…).
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