Tra gli indagati ci sono anche l’ex sindaco Enzo Bianco, ex assessori comunali e dirigenti. La notizia ci colpisce, ma non ci stupisce. Abbiamo più volte scritto sui ‘buchi’ finanziari del Comune di Catania. Non ci stupirebbero altre inchieste su Regione e Comuni, soprattutto sui debiti fuori bilancio
Sul giornale La Sicilia – che noi consideriamo tra i migliori giornali cartacei della nostra Isola – leggiamo un articolo che ci colpisce, anche se non ci stupisce più di tanto. Tema: un’inchiesta sui conti ballerini del Comune di Catania:
“Terremoto al Comune di Catania. Questa mattina – secondo fonti attendibili – la Procura avrebbe provveduto a notificare una trentina di avvisi di garanzia per il bilancio previsionale del Comune per il solo anno 2013. Fra i destinatari ci sarebbe anche l’ex sindaco di Catania, Enzo Bianco, oltre agli assessori Luigi Bosco, Saro D’Agata, Fiorentino Trojano, Giuseppe Girlando, Orazio Licandro, Angela Mazzola, Salvo Di Salvo, Marco Consoli: e inoltre i dirigenti Ettore Di Salvo, Pietro Belfiore, Salvatore Nicotra, Alessandro Magnani, Angelo Greco e Orazio Palmeri. Secondo quello che emerge, l’ex giunta e i dirigenti sarebbero indagati perché in concorso tra loro avrebbero attestato falsamente previsioni di entrata per il 2013 dolosamente sovrastimate”.
Quello delle entrate ‘gonfiate’ di regioni e, in generale, degli enti locali, è un problema che si è posto il Legislatore nazionale. Tra gli argomenti affrontati dal decreto n. 118 del 2011 c’è anche il riaccertamento dei cosiddetti residui attivi(che, a nostro avviso, la regione siciliana ha effettuato in modo piuttosto ‘avventuroso’: ma questo è un altro discorso.
Perché ci colpisce questa notizia? Perché, finalmente, i dubbi che noi nutriamo sulla gestione dei bilancio degli enti pubblici in Sicilia si ‘materializzano’, per altro in un Comune dove, lo ricordiamo, nello scorso anno – per responsabilità che non sono dell’attuale amministrazione – è emerso un ‘buco’ di un miliardo e 600 milioni di euro!
Una cifra così spaventosa non è il frutto di pochi anni di amministrazione, ma affonda le radici in un ‘metodo’ inveterato andato avanti per tanti anni.
Noi ci auguriamo, ad esempio, che la magistratura faccia anche luce sui debiti fuori bilancio della Regione siciliana e dei Comuni.
Tra anni fa, nel Palazzo Reale di Palermo, sede del Parlamento siciliano, abbiamo assistito all’approvazione tragicomica di debiti fuori bilancio per un importo di 132 milioni di euro che, in alcuni casi, non avevano ‘pezze di appoggio’!
Per non parlare dei debiti fuori bilancio del Comune di Palermo…
Foto tratta da Minube
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