La domanda è legittima, perché tante altre città del mondo che vivono con il mare in casa hanno risolto il problema dell’acqua alta. A quanto pare solo a Venezia è impossibile fare qualcosa. Ma i veneti – leghisti di Luca Zaia in testa – non si autodefiniscono grandi ed efficienti amministratori della cosa pubblica? Mah…
Torna l’allarme a Venezia per l’acqua alta. Il fine settimana di annuncia problematico per la città della Laguna. Le previsioni raccontano di allagamenti imminenti che oscilleranno tra i 110 e i 150 centimetri. Addirittura si parla di codice rosso per domenica.
Non per essere ripetitivi: ma è normale che Venezia – città unica al mondo – non riesca a venire a capo di un problema che altre città del mondo che vivono a contatto con l’acqua del mare hanno già risolto da decenni? Forse il clima si sta accanendo su Venezia e lascia in pace le altre città dove il mare è di casa?
Qui non si tratta di fare ancora polemiche sul Mose, opera della quale parlava già, oltre trent’anni fa, il socialista Gianni De Michelis, veneziano.
Il problema è capire se, al di là del Mose – opera notoriamente bloccata da qualche anno – a Venezia gli amministratori – comunali e regionali – hanno fatto qualcosa per affrontare il problema dell’acqua alta.
La nostra impressione è che non solo a Venezia non c’è stata alcuna programmazione per occuparsi seriamente di questo problema, ma che anche gli attuali amministratori comunali e regionali non sanno a quale santo votarsi.
Da quello che si capisce, vanno avanti a tentoni, senza un programma preciso, tra un allarme e l’altro. Ma è questo il modo di amministrare una città così importante?
Il presidente della Regione, il leghista Luca Zaia – quello che vuole l’Autonomia differenziata – dice che il Veneto è amministrato bene ed è giusto che si tenga tutte le imposte pagate dai veneti.
Ma se lui e gli altri amministratori veneti sono così bravi come mai dopo tanti anni che governano non hanno risolto il problema dell’acqua alta a Venezia?
La realtà, qualche volta, è molto più didascalica delle parole…
Foto tratta da Il Post