C’è chi sostiene che le agevolazioni per gli agricoltori sul gasolio potrebbero essere smantellate (il senatore Saverio De Bonis e la Lega). I renziani (che controllano il Ministero delle Politiche agricole con Teresa Bellanova) smentiscono. La sensazione è che sia in corso uno scontro nella maggioranza su questa e su altre tasse…
Quando lo scorso 24 Settembre abbiamo scritto un articolo segnalando che il Governo delle tasse – al secolo, il Governo Conte bis – avrebbe provato ad aumentare il costo del gasolio per agli agricoltori, abbiamo sì riscontrato grande attenzione da parte dei lettori, ma anche aspre critiche da parte dei ‘governativi’. Hanno replicato che “leggevamo male le carte”, che “facevamo solo terrorismo mediatico”, che mai e poi mai il prezzo del gasolio agricolo sarebbe aumentato. E intervenuta anche la Ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova: alla Camera dei deputati ha detto che “le agevolazioni fiscali sul gasolio agricolo non subiranno alcun ridimensionamento”. Ieri, però, abbiamo letto un post su Facebook del senatore Saverio De Bonis, da sempre molto vicino al mondo agricolo:
“Di nuovo a rischio le agevolazioni sul gasolio agricolo”.
Insomma, come stanno le cose? Quando ci hanno criticato abbiamo risposto che non ci siamo inventati nulla, che il progetto per aumentare il prezzo del gasolio agricolo c’è e che la verità sarebbe venuta a galla quando il Parlamento nazionale avrebbe iniziato a discutere la manovra economica e finanziaria 2020, detta anche legge di stabilità 2020. I fatti, a quanto pare, ci stanno dando ragione.
Scrive infatti il senatore De Bonis che, lo ricordiamo, è uno dei protagonisti di GranoSalus, l’Associazione di agricoltori e di consumatori che si batte per la tutela del grano duro del Sud Italia:
“Avevo ampiamente argomentato il rischio eliminazione delle agevolazioni sul gasolio agricolo”.
Il suo post è ‘pesante’: De Bonis, come già ricordato, segue con grande attenzione le questioni che riguardano l’agricoltura (qualche giorno fa ha sollevato in solitudine una questione enorme: ovvero come il Centro Nord ha penalizzato gli allevamenti di animali del Sud Italia, garantendosi anche agevolazioni fiscali che non hanno molto a che vedere con l’agricoltura) e di solito è informato.
“Adesso – scrive sempre De Bonis a proposito del possibile aumento del costo del gasolio per gli agricoltori italiani – questo rischio trova un riferimento normativo in un emendamento al disegno di legge Clima che vuole introdurre un art. 1 bis, dove si legge:
‘1. E istituito, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Programma per l’eliminazione dei sussidi ambientalmente dannosi in cui sono individuate le misure di azione per una progressiva eliminazione dei sussidi ambientalmente dannosi, in particolare nel settore dell’energia. Le misure sono individuate dalla Presidenza del Consiglio di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Ministro delle Politiche agricole e forestali, Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare e il Ministro della Salute. Il Programma dovrà definire anche l’impiego di eventuali misure compensative per i soggetti economici ed i settori oggetto della riduzione graduale dei predetti sussidi”.
Per De Bonis, “TRA I SUSSIDI DUNQUE COMPARE IL GASOLIO AGRICOLO”.
“È paradossale – precisa ancora il senatore – voler introdurre politiche a tutela dell’ambiente, mettendo le mani sul gasolio agricolo dopo che sono passate norme assurde come lo spandimento dei fanghi alla diossina ex art. 41 decreto Genova. O ancora la norma che consente l’abbattimento rapido degli ulivi. Adesso Vogliono tutelare l’ambiente mettendo le mani sull’agricoltura. È pazzesco!”.
“L’agricoltura in Italia è già in sofferenza e penalizzata rispetto agli altri settori, con questa misura aumenteremo ancora di più i costi di produzione. Adesso – conclude De Bonis – è il momento di dire basta e se sarà necessario convocherò a Roma tutti gli agricoltori, sigle sindacali autonome e consumatori affinché protestino nelle forme e nei limiti consentiti dalla Carta Costituzionale”.
Anche il senatore della Lega Gian Marco Centinaio, già Ministro delle Politiche agricole e il deputato Lorenzo Viviani, parlamentare nazionale della Lega hanno sottolineano il possibile aumento del costo del gasolio agricolo:
“Il Governo – dicono i due leghisti – ha deciso di fermare i trattori dei nostri agricoltori e lasciare le barche dei pescatori ferme in banchina. E’ in arrivo infatti un’altra trappola di questa maggioranza che nel Dl Clima ha presentato un emendamento che istituisce un programma atto a tagliare le agevolazioni come il gasolio agevolato per agricoltura e pesca. Una vera e propria mazzata che passerebbe senza alcun passaggio parlamentare e che dimostra quanto questo esecutivo improvvisato non conosca la materia e proceda solo per slogan. Siamo davvero preoccupati delle scelte scriteriate di un governo apertamente nemico di pescatori e agricoltori. Come Lega vigileremo e faremo di tutto per impedire che l’ennesimo scempio venga perpetrato”.
Su AGRICOLAE.EU arriva la smentita dal senatore Eugenio Comencini, il partito di Italia Viva di Renzi, la formazione politica alla quale fa capo la citata Ministra Bellanova:
“Nessun taglio delle agevolazioni per il gasolio agricolo e la pesca. Se il senatore Centinaio avesse letto l’emendamento di cui parla, avrebbe evitato di polemizzare sul nulla, perché avrebbe scoperto che prevede proprio il contrario di quello che dice. Non viene indicato nessun taglio delle agevolazioni per il gasolio agricolo e per la pesca. Contempla invece la necessità, in caso di qualsiasi revisione sui sussidi dannosi, del concerto del ministero delle Politiche agricole e di adeguate eventuali compensazioni”.
“Non c’è nessun taglio e nessuna eliminazione – aggiunge il senatore renziano -: in manovra le uniche cose che eliminiamo sono i miliardi di tasse che il GOVERNO di Centinaio ci aveva lasciato. Noi invece proroghiamo l’esenzione Irpef per il settore agricolo lasciando nelle tasche degli agricoltori 200 milioni di euro ed eliminando il pagamento dei contributi da parte dei giovani che aprono un’azienda agricola. Grazie alla ministra Bellanova questa misura, che vale 40 milioni ed è indirizzata agli under 40, è stata reintrodotta, dopo che Centinaio, da Ministro, non aveva garantito copertura per il 2019. Le sue polemiche sono prive di senso e non contribuiscono minimamente a risolvere i problemi degli agricoltori”.
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