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Il Codacons denuncia Philippe Daverio: “Non può insultare 5 milioni di siciliani”

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Il critico d’arte Philippe DAverio è tornato ad offendere i siciliani. Ma questa volta toccherà duro, perché il CODACONS ha presentato contro di lui un esposto-denuncia a tre Procure. “Daverio non può continuare ad offendere impunemente 5 milioni di siciliani”, sottolineano al CODACONS. Chiesto un risarcimento da un milione di euro 

Alla fine il critico d’arte Philippe Daverio si è ‘beccato’ una denuncia dal CODACONS. Motivazione: “Non può continuare ad insultare impunemente 5 milioni di siciliani”. E dire che dopo le polemiche sul ‘caso’ di Palazzolo Acreide – il Comune siciliano fatto oggetto di un’ingiustizia – Daverio aveva chiesto scusa ai siciliani. Ma, evidentemente, ha deciso di rimangiarsi le scuse e di tornare ad attaccare la nostra Isola e, soprattutto, i suoi abitanti:

“I siciliani – ha detto Daverio – hanno un problema di super ego. Non posso risolverlo io, ma ci vorrebbero migliaia di psichiatri”.

Ora, invece, dopo la denuncia del CODACONS, sigla che sta per Coordinamento delle Associazioni per la Difesa dell’Ambiente e la Tutela dei diritti di Utenti e Consumatori, Daverio avrà invece bisogno di un buon avvocato:

“Chiederemo un risarcimento di un milione di euro da devolvere per finalità sociali”, sottolineano al CODACONS.

Non sappiamo per quali motivi Daverio è tornato ad attaccare i siciliani. Noi eravamo fermi alla vicenda di Palazzolo Acreide. O meglio, alla trasmissione ‘Borgo dei borghi’ dove la Sicilia è stata penalizzata. La vicenda l’abbiamo raccontata lo scorso 28 Ottobre:

“Bobbio, un centro di poco più di 3 mila e 500 abitanti in provincia di Piacenza, è il ‘Borgo dei borghi’ 2019. Non è una vittoria che viene fuori da un accurato studio dei luoghi, ma un titolo assegnato da una trasmissione di Raitre condotta da Camila Raznovich. Si sa: si perde e si vince: e la Sicilia ha già vinto più volte. Ma il problema non è  questo: il problema è capire come si vince e come si perde. Così si scopre che il Comune di Bobbio – che ha battuto in finale il Comune siciliano di Palazzolo Acreide, cittadina della provincia di Siracusa dislocata nel cuore dei monti Iblei, nota per il Barocco siciliano – ha vinto sì, ma in modo, come dire?, un po’ inusuale”.

“Ha vinto, infatti, grazie al voto decisivo del presidente della giuria, il critico d’arte Philippe Daverio. Perché questa vittoria ha suscitato perplessità? Perché Daverio, da circa un anno, è anche cittadino onorario del Comune di Bobbio. La storia ha incuriosito Le Iene, che hanno deciso di fare un servizio su questa vicenda. Se n’è occupato il siciliano Ismaele La Vardera. Il quale, nel servizio, ha raccontato che l’esito del televoto era stato favorevole a Palazzolo Acreide, che ha incassato il 42% dei consensi contro il 27% di Bobbio. Ma il voto del critico d’arte ha ribaltato il risultato, assegnando al Comune siciliano un incredibile 0%!”.

Non sono mancate amarezza e polemiche. Preso in castagna Daverio si è innervosito. E dai microfoni de Le Iene ha attaccato i siciliani:

“Il siciliano – ha detto i critico d’arte, reinterpretando un celebre passo de Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa – è convinto di essere al centro del mondo, è una patologia locale che nei secoli non ci si è mai riusciti a curare. Si chiama onfalite, è l’infiammazione dell’ombelico. Per loro tutto ciò che non è Sicilia è molto lontano, è quasi intollerabile”.

E ancora:

“Mi hanno spaventato, il tono è di minaccia e fa parte della tradizione siciliana: ho paura di tornare in Sicilia. Non la amo, non mi interessano l’arancina e i cannoli, mi piace il foie gras e bevo champagne. Il cannolo non mi piace, perché ha la canna mozza…”.

Altre polemiche roventi. Poi, però, Daverio aveva chiesto scusa. Sembrava tutto finito. Invece… Invece durante la trasmissione Book citi Milano, come racconta Ragusa oggi.it, il critico d’arte è tornato a prendersela con i siciliani. A questo punto il CODACONS ha deciso di presentare un esposto-denuncia a tre Procure: la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano, la Procura di Palermo e la Procura di Catania. Nell’esposto-denuncia si ipotizzano la diffamazione aggravata e l’odio etnico e razziale.

Questa volta Daverio finirà davanti ai giudici.

QUI UN NOSTRO ARTICOLO SU PHILIPPE DAVERIO  

 

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