Nonostante la pioggia di ieri sera, tanti siciliani si sono presentati alla manifestazione, promossa dal parlamentare Vincenzo Figuccia a Palermo, per protestare contro il ridicolo taglio dei vitalizi del 9%. Il collegamento con la trasmissione di Rete 4 ‘Fuori dal coro’. La battaglia si sposta all’Ars dove i deputati dovranno giocare a carte scoperte
di Adriana Vitale
Partecipata la fiaccolata organizzata dell’onorevole Vincenzo Figuccia, ieri sera, a Palermo, in via Palagonia, sul tema scottante del taglio dei vitalizi agli ex parlamentari dell’Assemblea regionale siciliana. Neppure le condizioni meteorologiche avverse hanno fermato i tantissimi siciliani che hanno voluto urlare il proprio sdegno sul mancato taglio dei vitalizi in Sicilia o, peggio, sul taglio irrisorio del 9% circoscritto per soli cinque anni, ben lontano dal 40% previsto dalla legge nazionale. Un mini-taglio dei vitalizi definito una vera e propria presa in giro, che non solo offende l’intelligenza, ma che priverà la Sicilia di importanti risorse che saranno decurtate alle Regioni come la Sicilia che non si adegueranno alla legge nazionale.
Un’altra tegola per una terra già in ginocchio. Egoismi intollerabili che mettono a nudo il modus operandi di taluni politicanti, diventati ormai urticanti, che mortificano loro stessi, prima che i siciliani.
Un taglio soft, quello effettuato dal Parlamento siciliano, targato Forza Italia e PD, voluto dai massimi esponenti di queste due forze politiche, Gianfranco Miccichè e Antonello Cracolici. Due soggetti direttamente interessati, al momento ben coperti dal lauto stipendio di parlamentari e che, per effetto della loro stesso operato, non verrebbero neppure sfiorati dal taglio temporale commisurato in cinque anni per la loro futura ‘pensione’ da privilegiati.
La battaglia parlamentare da parte di chi si batte per ridurre i vitalizi a questi signori ex parlamentari dell’Ars è solo all’inizio. La proposta, infatti, dovrà essere discussa e approvata dal Parlamento siciliano con voto palese (sarebbe veramente incredibile se qualche deputato dovesse chiedere il voto segreto su tale argomento!).
Insomma, fino ad ora il mini-taglio ha incassato il sì della commissione istituita ad hoc per affrontare questo ‘importante’ argomento…
Come finirà? Siamo proprio curiosi di assistere al finale di questa storia politicamente un po’ indecente. Non si tratta di proteggere “quattro poveri vecchietti”, come li chiama il presidente dell’Ars, il citato Gianfranco Miccichè: in realtà, i “vecchietti” sono usati dagli attuali parlamentari di Sala d’Ercole che si oppongono ai tagli come paravento a tutela dei propri interessi! Altro che diritti acquisiti di pochi eletti e unti dal Signore che, da una vita, si nutrono dalle ‘mammelle’ di mamma Regione solo per aver avuto qualche mese di ruolo di deputato con una reversibilità-in-eredità!
E dei diritti acquisiti di gente che ha perso il lavoro dopo trent’anni di contributi versati ne vogliamo parlare? Dare a questi disoccupati la pensione decurtando il 9% significherebbe farli vivere. Purtroppo in Sicilia le leggi si applicano per gli amici e si disattendono per i comuni cittadini. Gente in giacca e cravatta che vorrebbe convivere con vecchi sistemi, che si aggira come nobile decaduto in un contesto che, giorno dopo giorno, diventa più consapevole e intollerante, tanto da farli apparire ridicoli, ingombranti e accattoni.
Chi è quel padre che pensa solo a se stesso senza curarsi del fatto che le proprie azioni possono essere deleterie per i propri figli? Che politico è colui che approfitta del proprio ruolo per tutelare i suoi privilegi senza curarsi di gestire il bene comune che indegnamente rappresenta? Politicanti sul libro paga dei siciliani per cagionare danni irreparabili agli stessi siciliani, una contraddizione insopportabile.
L’onorevole Figuccia, che ne ha fatto una battaglia di principio, insieme a tante altre battaglie di giustizia ed equità, ha alzato il tiro nelle reti nazionali. Ieri sera in collegamento diretto con la trasmissione di Rete 4: “Fuori dal coro”, condotta da Mario Giordano, con la piazza stracolma di gente comune, incurante della pioggia che scendeva copiosa, che finalmente mostra il proprio sdegno, ha denunciato il ridicolo taglio del 9%.
Il messaggio è stato chiaro e forte: la parte sana della politica e i cittadini onesti, che sono la stragrande maggioranza dei siciliani, hanno gettato il seme del cambiamento e a braccetto sconfiggeranno vecchie e becere logiche.