La nostra, ovviamente, è solo una domanda. Però qualche dubbio sull’olio di palma che arriva in Sicilia sarebbe bene cominciare a porselo. Anche perché, tra gli acidi contenuti nell’olio d’oliva c’è anche l’olio palmitico contenuto, guarda caso, proprio nell’olio di palma… Insomma l’olio di palma non lo usa più nessuno perché si sospetta sia dannoso per la salute e arriva nella nostra Isola?
Ieri, seppur con qualche giorno di ritardo, abbiamo dato notizia che un tir carico di olio di palma si è improvvisamente capovolto alle porte di Palermo (per la precisione lungo l’autostrada Palermo-Mazara del Vallo-Trapani, alle porte del capoluogo della Sicilia). Abbiamo appreso tale notizia leggendo un articolo di Filodoretto Monreale.it dello scorso 31 Ottobre. La notizia, a nostro modesto avviso, potrebbe essere più importante di quanto sembra a prima vista. Proviamo a illustrare il perché.
Cominciamo col dire che le nostre sono solo ipotesi.
Se andiamo a leggere qual è la composizione dell’olio d’oliva notiamo che, tra le tante sostanze, ci sono anche quattro acidi:
l’acido oleico, monoinsaturo, che è presente per il 70-80%
l’acido linoleico, diinsaturo, che rappresenta il 10% circa
l’acido palmitico, saturo che rappresenta il 7-15%
l’acido stearico, anch’esso saturo, presente per l’1,5-3,5%.
L’acido palmitico è quello che ritroviamo proprio nell’olio di palma.
Siamo andati a curiosare tra i prezzi di mercato odierno dell’acido palmitico. Considerato che l’olio di palma è stato quasi bandito dall’industria alimentare, perché non sarebbe proprio un toccasana per la salute umana (c’è il dubbio che l’olio di palma possa essere cancerogeno, soprattutto se si eccede), abbiamo scoperto che il prezzo è veramente abbordabile: lo si può acquistare da 0,70 a 0,80 centesimi di euro al kg.
Noi non vogliamo fare due più due, ma siccome la Sicilia – e non soltanto la Sicilia – è piena di bottiglie di olio d’oliva extra vergine vendute a meno di 3 euro, qualche domanda ce la poniamo. Soprattutto perché lo scorso anno l’annata olivicola è stata disastrosa per l’Italia, se è vero che la riduzione della produzione ha sfiorato il 60%!
Eppure per tutto il 2019 le bottiglie di olio d’oliva extra vergine a meno di 3 euro sono state una costante. “Offerte” o “Offertissime”, come vengono ‘strillate’ nei vari media e nella pubblicità cartellonistica.
Una cosa veramente strana, perché una bottiglia di olio d’oliva extra vergine italiano, quest’anno – e ci stiamo tendono bassi – non avrebbe dovuto costare meno di 8 euro!
Tra l’altro, come abbiamo documentato più volte, in Sicilia arriva tanto olio d’oliva tunisino.
Allora, riassumiamo.
Lo scorso anno, in Italia, c’è stata una riduzione del 60% circa della produzione di olio d’oliva.
Ciò nonostante, le “offerte” di olio d’oliva extra vergine – italiano e senza la precisa indicazione di provenienza – a prezzo inferiore a 3 euro a bottiglia (bottiglie da tre quarti di litro e anche da un litro) sono state tante.
Grazie all’Unione Europea dell’euro l’olio d’oliva tunisino arriva in Italia a ruota libera: e in Sicilia ne è arrivato tanto (anche se dicono che è destinato tutto agli Stati Uniti d’America e all’Asia).
Ora scopriamo che in Sicilia arriva – non sappiamo in che quantità – anche l’olio di Palma, che contiene acido palmitico, che è uno degli acidi presenti nell’olio d’oliva.
Dobbiamo ritenere che il tir che trasportava olio di palma che si è rovesciato alle porte di Palermo sia un caso isolato? Possibile, certo. Però non sarebbe male verificare se in Sicilia arriva olio di palma, in che quantità e, soprattutto, come viene utilizzato.
Magari ci sbagliamo; magari viene utilizzato da qualche industria chimica: tutto è possibile. Però fare chiarezza su tale punto ci sembra importante.
Chissà cosa ne pensa di questa storia il nostro amico Cosimo Gioia che, nei giorni scorsi, si è chiesto e ha chiesto:
“Come si fa ad acquistare un litro di olio d’oliva extra vergine a 2,79 euro?”.
Ah, dimenticavamo: a noi risulta che quest’anno la produzione di olio d’oliva, in Italia, sarà in calo: non ci sarà una riduzione della produzione pesante come quella registrata nel 2018, ma la riduzione ci sarà (e, di conseguenza, con una riduzione nella produzione di olio d’oliva commercializzata quest’anno: le olive, infatti, si raccolgono tra Ottobre e Novembre e l’annata olivicola, ovviamente, si calcola per l’anno successivo: l’annata olivicola 2019, per essere ancora più chiari, fa riferimento alla raccolta delle olive di Ottobre-Novembre 2018; l’annata olivicola del 2020 farà riferimento alle olive raccolta tra Ottobre e Novembre di quest’anno).
Eppure, chissà perché, qualcuno ha messo in giro la voce che l’annata olivicola, anche in Sicilia, sarebbe stata buona, come se l’olio d’oliva, ovviamente extra vergine (ci mancherebbe!), dovesse materializzarsi quasi per magia…
Foto tratta da Radio Punto Nuovo
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