Vero è che questo taglio-farsa dei vitalizi è stato approvato dalla commissione ‘speciale’ dell’Ars e che l’ultima parola, su questa vicenda, la pronuncerà il Parlamento siciliano. Però il segnale arrivato è bruttissimo. Il ‘caso’ dei doppi vitalizi di chi, in Sicilia, ha ricoperto il ruolo di parlamentare regionale e parlamentare nazionale
Che bravi ‘sti parlamentari dell’Assemblea regionale siciliana! Pensate un po’: la commissione legislativa ‘speciale’ – quella istituita in seno al Parlamento dell’Isola per effettuate il ‘famigerato’ taglio dei vitalizi degli ex parlamentari. Sapete cosa hanno deciso, a maggioranza, i deputati che fanno parte di questa commissione? Un taglio del 9% dei vitalizi! Siamo alla farsa.
Vero è che l’ultima parola la pronuncerà il Parlamento siciliano. Ma già la partenza di questo provvedimento è penosa.
Sappiamo benissimo che ci sono pressioni incredibili per evitare di ridurre i vitalizi agli ex parlamentari di Sala d’Ercole: e sappiamo benissimo da dove arrivano queste pressioni.
Sia chiaro: noi non siamo innamorati di questa legge: ma è una legge nazionale che il Parlamento siciliano non può recepire a proprio uso e consumo: infatti, se l’Aula confermerà il voto di questa bizzarra commissione ‘speciale’ la Sicilia risulterebbe l’unica Regione italiana ad aver sostanzialmente aggirato una legge nazionale!
E’ inutile che ci prendiamo in giro: un taglio del 9% delle indennità degli ex parlamentari è ridicolo!
Per non parlare del fatto che un taglio così irrisorio dei vitalizi non salverebbe la Sicilia dalle pesanti penalizzazioni economiche previste dalla legge nazionale.
In pratica – perché questa è la realtà – per salvare le indennità degli ex parlamentari e le indennità degli attuali parlamentari regionali in uscita si dovrebbero sacrificare gli interessi di 5 milioni di siciliani! Perché le penalizzazioni previste per le Regioni che non si adeguano non andranno a colpire i parlamentari dell’Ars che non vogliono tagliare seriamente i vitalizi, ma penalizzeranno 5 milioni di siciliani!
Dopo di che – a costo di farci odiare dalla ‘casta’ dobbiamo sottolineare un elemento tutt’altro che secondario.
Quello siciliano è un Parlamento dal 1947: un Parlamento che è sempre stato adeguato al Senato.
Le Regioni italiane a Statuto ordinario hanno innalzato le retribuzioni in tempi tutto sommato recenti.
Cosa vogliamo dire? Che in Sicilia, ancora oggi, ci sono ex parlamentari che hanno iniziato a frequentare Sala d’Ercole negli anni ’70 del secolo passato, negli anni ’80 e via continuando.
Alcuni di questi godono di indennità non certo ‘leggere’.
Di più: ci sono ex parlamentari siciliani che godono di una doppia indennità: quella di ex parlamentare dell’Ars e di ex parlamentare nazionale.
E’ inutile nascondere queste cose, perché tanto sono note: e se non sono note è bene renderle tali.
A nostro avviso, la proposta più seria è di prevedere un tetto per tutti gli ex parlamentari dell’Ars: un tetto che, a nostro avviso, non dovrebbe superare i 3-4 mila euro al mese. Tetto che andrebbe calcolato cumulando – nei caso di doppio vitalizio – il vitalizio di ex parlamentare regionale siciliano e il vitalizio di ex parlamentare nazionale.
Ogni altra soluzione – specie la furbata del taglio del 9% – esporrà i parlamentari dell’Ars che eventualmente approveranno questa sconcezza alle giuste proteste dei cittadini siciliani.
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