‘Lotta al contante’: per favorire le banche l’Italia si trasforma in Stato di Polizia!

2 novembre 2019

Un interessante articolo di ‘Investire Oggi’ dimostra che la lotta al contante portata avanti dal Governo Conte bis è un tentativo per spingere i cittadini italiani a utilizzare i conti correnti. Negli ultimi quattro anni, infatti, gli italiani hanno cominciato a ritirare i propri soldi dai conti correnti bancari perché non si fidano più delle banche…

“In 40 mesi circa i risparmiatori italiani hanno sottratto dal sistema bancario quasi 90 miliardi di euro, il 5 per cento dei depositi totali in Italia. Dove sono finiti questi soldi? Un piccola parte è finita all’estero, ma il grosso è rimasto nel Paese, in casa, nelle casseforti, nelle cassette di sicurezza. Una sfiducia generale nel sistema che le banche e i governi stanno cercando di combattere con la scusa della lotta all’evasione fiscale, limitando l’uso del contante e tracciando i pagamenti per fare sì che i risparmiatori tornino a mettere i soldi sui conti correnti”.

Arriva a questa conclusione un interessante articolo di Investire Oggi che analizza la lenta ma inesorabile erosione della ‘raccolta’ delle banche italiane dal 2013 al 2017. Proponiamo ai nostri lettori questo articolo, con qualche nostro commento.

La prima considerazione è che, piano piano, la verità sulla cosiddetta lotta al contante da parte del Governo Conte bis sta venendo fuori.

Abbiamo già appurato che fare la lotta all’evasione fiscale tartassando il contante è una grande fesseria, perché le banconote e le monete rappresentano, sul totale della liquidità in circolazione nel nostro Paese, appena il 7 per cento, contro il 93 per cento di moneta elettronica creata dalle banche.

Va da sé che effettuare la lotta al contante non solo non serve per ridurre l’evasione fiscale, non solo fa guadagnare soldi alle banche se non vengono azzerate le commissioni su bancomat e carte di credito (cosa che il Governo Conte bis non ha fatto), ma adesso, ‘numeri’ alla mano, scopriamo che i quattro partiti che compongono l’attuale Governo nazionale – PD, Movimento 5 Stelle, Italia Viva di Renzie  Liberi e Uguali – stanno provando a spingere, se non a costringere, gli italiani a utilizzare di più i conti correnti!

Insomma: quello Conte bis, oltre che il Governo delle tasse è anche il Governo delle banche!

Tutti noi teniamo una riserva di denaro in casa per le emergenze.

“Tuttavia – leggiamo sempre su Investire Oggi – è diventato sempre più preoccupante tenere soldi contanti in casa. Primo perché c’è il rischio che i ladri possano farli sparire, poi perché in caso di visita della Guardia di Finanza bisognerà dimostrarne la provenienza. Questa seconda ipotesi è però alquanto improbabile a meno che non sia l’autorità giudiziaria a disporre una perquisizione domiciliare per indagini penali”.

La seconda ipotesi è improbabile, sì: ma quello che sta combinando il Governo Conte bis desta non poche preoccupazioni. Perché?

“Se, ad esempio, si decidesse di andare a comprare una moto pagandola in contanti – leggiamo sempre su Investire Oggi – il Fisco potrebbe chiedere da dove vengono i soldi e, in mancanza di un riscontro oggettivo, l’acquirente potrebbe andare incontro a sanzioni e imposizione fiscale. Lo stesso dicasi se si salda il conto dal dentista con i soldi in cassaforte: un accertamento fiscale diventa probabile nell’era digitale dei controlli automatizzati e incrociati dei flussi di denaro”.

Piano piano, il nuovo Governo Conte bis sta creando i presupposti per dare vita a uno Stato di Polizia. Non – lo ribadiamo – per la lotta all’evasione fiscale, perché banconote e monete sono nulla rispetto alla vera, grande evasione fiscale (e all’elusione fiscale), ma perché debbono controllare le nostre vite.

Non facciamoci illusioni: già controllano i nostri computer, stanno abbattendo milioni di alberi per entrare nelle nostre case con la tecnologia 5 G, ma questo non gli basta: vogliono anche sapere cosa andiamo ad acquistare con i nostri soldi con pagamenti bassi e medi, là dove non usiamo bancomat o carta di credito.

Con molta probabilità, queste informazioni gli servono per provare a orientare i consumi. Perché nell’Europa dell’euro le persone non sono cittadini, ma consumatori da manipolare. 

Tutto questo succede mentre, in Italia, cresce la disaffezione dei cittadini verso le banche: banche che, soprattutto nel Sud Italia, offrono servizi sempre più scadenti.

Troppe truffe negli ultimi anni ai danni dei risparmiatori che si sono fidati delle banche. Con risarcimenti che vanno a rilento o sono bloccati (altro impegno del Movimento 5 Stelle andato a mare). Quindi sempre meno obbligazioni sottoscritte e sempre meno ‘derivati’. I cittadini non sono più disposti a farsi derubare. E questo al potere odierno non piace.

Per non parlare del fatto che le banche, ormai, offrono ai risparmiatori interessi bassissimi con costi di gestione dei conti correnti sempre crescenti. Peraltro, non tutti i cittadini hanno dimestichezza con i documenti forniti dalle banche: così, senza sapere né leggere, né scrivere hanno deciso di non fidarsi più e basta!

Così tanti cittadini, là dove possono, fanno a meno delle banche. 

Questo spiega perché i soliti Governi della ‘sinistra’ italiana hanno costretto i pensionati ad aprire i conti correnti. E spiega anche perché l’attuale Governo sta cercando, in modo proditorio, di convincere i cittadini a rimettere i soldi nei conti correnti.

Ci sembrano molto interessanti i seguenti passaggi dell’articolo di Investire Oggi:

Bisogna sempre tener presente che in materia fiscale l’onere della prova spetta sempre al contribuente, per cui è sempre bene tenere traccia della provenienza dei soldi. Se si effettuano piccoli o grandi prelievi dal conto in banca per conservare liquidità in cassaforte è quindi bene conservare anche i relativi estratti di conto corrente. Così se si incassano soldi da una vincita alla lotteria o dalla vendita occasionale di beni. In mancanza di pezze giustificative, il Fisco pretenderà che su quelle somme di denaro contante vengano pagate le imposte previste dalla legge”.

Quindi, se prendiamo un terno al lotto, se indoviniamo dieci partite in un punto Snai, o una ricca Tris o Quartè all’ippodromo siamo costretti a conservare le ‘prove’ della vincita, perché se acquistiamo una moto in contanti, magari per 4-5 mila euro (somme che non è certo impossibile vincere, soprattutto scommettendo sulle partite di calcio), il Fisco può venirci a chiedere conto e ragione di tale acquisto…

Stiamo andando o no verso una realtà metà ‘Grande fratello’ e metà Stato di Polizia?

Abbiamo torto o ragione quando diciamo ai nostri lettori di non votare più i partiti politici che sostengono il Governo Conte bis?     

 

QUI L’ARTICOLO DI INVESTIRE OGGI

Foto tratta da Wall Street Italia

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