Minima Immoralia

Il consumismo vuole la distruzione della famiglia e le vite sempre più precarie

Condividi

“Il capitale – scrive il filosofo e commentatore marxista Diego Fusaro – deve distruggere la famiglia, in quanto essa, Aristotele docet, è la prima forma di comunità: e il capitale non accetta comunità, vuole solo atomi di consumo isolati”

di Diego Fusaro

La stessa distruzione della famiglia che si sta oggi verificando con intensità sempre crescente si inscrive nell’orizzonte del capitalismo assoluto. Se la famiglia comporta, per sua natura, la stabilità affettiva e sentimentale, biologica e lavorativa, la sua distruzione risulta pienamente coerente con il processo oggi in atto di precarizzazione delle esistenze.

Anche in questo, per inciso, il pensiero hegeliano si rivela dissonante rispetto al presente: Hegel, infatti, teorizza la stabilità professionale e quella affettiva di tipo familiare come fondamento dell’eticità, là dove il capitalismo speculativo dissolve entrambe.

Più precisamente, rimuovendo la stabilità lavorativa tramite il precariato, rende, di fatto, impossibile il costituirsi del nucleo familiare. In questo senso, con le sue battaglie contro la famiglia tradizionale, la sinistra non ha smesso di lavorare per il re di Prussia, assecondando la dinamica stessa del mercato e della sua logica di sviluppo antiborghese.

La famiglia odierna, quando ancora esista, è disordinata e stratificata, priva di un nucleo e strutturata secondo le forme più eteroclite: dalle gravidanze affidate a una persona esterna alla coppia alle adozioni nelle coppie omosessuali, dalle separazioni sempre crescenti all’inseminazione artificiale.

Il capitale deve distruggere la famiglia, in quanto essa – Aristotele docet – è la prima forma di comunità: e il capitale non accetta comunità, vuole solo atomi di consumo isolati.

Foto tratta da Diocesi di Treviso

Pubblicato da