L’Italia regala ogni anno 21 miliardi di euro ai ‘Paradisi fiscali’ di Olanda, Belgio e Irlanda. E il Governo Conte bis di grillini, PD, renziani e dei ‘comunisti’ di LeU, invece di farsi restituire questi 21 miliardi di euro da Olanda, Belgio e Irlanda cerca di ‘spremere’ i piccoli commercianti, i piccoli imprenditori, le famiglie a reddito fisso e perfino i pensionati. Esageriamo se lo definiamo il Governo della vergogna?
di Economicus
La crisi economica che comincia a ‘mordere’ anche la Germania costringe l’Unione Europea dell’euro a gettare la maschera. Tutti in Europa possono e debbono pagare il costo della crisi, tranne i tedeschi, che in queste ore sono alle prese con uno scenario dal futuro incerto: la recessione economica che avanza, i dazi doganali americani e il pericolo che la Turchia di Erdogan apra le frontiere per far passare il fiume di migranti che da anni vengono tenuti prigionieri proprio per evitare che invadano l’Europa dell’Est, Germania in testa.
La Germania, dopo la Repubblica di Weimar, di fronte alle crisi economiche, è una sorta di ‘macchina banale’: risponde sempre allo stesso modo: stretta monetaria per evitare la benché minima forma di inflazione e come finisce si racconta. E siccome controlla la Banca Centrale Europea – la Banca privata dei tedeschi sotto la quale, abusivamente, è passato il controllo delle banche centrali dei Paesi caduti nella ‘trappola’ dell’euro – tutti si devono adeguare a questa opzione economico-monetaria demenziale.
Solo che adesso la situazione, anche in Germania, sta precipitando. Nonostante la martellante promozione delle automobili tedesche in tutto l’Eurozona e nell’universo mondo, la domanda di queste automobili è in flessione e non c’è verso di cambiare il corso delle cose.
In più, come già ricordato, l’ostilità americana verso l’Unione Europea a ‘trazione’ tedesca si va facendo ogni giorno più palpabile. I dazi doganali sono solo l’inizio di una guerra – commerciale e non soltanto commerciale – che si annuncia come una sorta di crescendo rossiniamo.
I tedeschi sono abili ad imbrogliare le carte in politica. E l’hanno dimostrato nei giorni dell’elezione del presidente della Commissione Europea, quando sono riusciti a parare l’offensiva dei Verdi e di una parte di socialisti del PSE ‘pentiti’ che avrebbero voluto ‘bocciare’ la candidata tedesca Ursula von der Leyen, espressione della signora Merkel.
Da quel momento, in Italia, i grillini hanno cambiato linea politica e la Germania ha imposto prima la crisi di Governo nel nostro Paese e poi Giuseppe Conte alla guida del nuovo Governo italiano.
Così, oltre a Matteo Renzi, la Germania della signora Merkel può contare anche su Giuseppe Conte, che deve avere avuto, per forza di cose, un ruolo centrale nell’elezione di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione Europea.
Ora, però, la Germania deve recuperare risorse per fronteggiare la crisi economica che colpirà l’Europa, specie dopo l’affondo statunitense sui dazi doganali e l’apertura del fronte di guerra turco che costerà alla UE una barca di soldi (sempre per tenere prigionieri non 3 milioni e 600 mila migranti, ma molti di più; per impedire a questi disgraziati di invadere la Germania dell’Est, perché di questo si tratta, con il silenzio di Papa Francesco e di tutti gli ipocriti europei che si lavano la coscienza ‘salvando’, peraltro non gratuitamente, poche migliaia di migranti nel Mediterraneo).
Da dove recupererà i soldi la Germania per attutire il peso della crisi economica? Non certo da una svolta keynesiana, ‘medicina’ economica che i tedeschi – ad eccezione di Hitler – non hanno mai capito. Li recupererà facendo pagare il conto ad alcuni Paesi ‘prigionieri’ dell’Eurozona, Italia in testa. E poiché, in Italia, non si possono toccare i grandi evasori che, alla fine, tengono in piedi i Paradisi fiscali europei, il conto lo pagheranno le piccole e medie imprese, i commercianti e, in generale, le famiglie del nostro Paese, pensionati compresi.
In tutto questo bisogna anche favorire le banche che operano in Italia, che in parte sono ancora (ancora per poco) italiane e in parte sono tedesche o già controllate dagli stessi tedeschi. La manovra per ridurre il contante in Italia serve proprio a questo: per far guadagnare più soldi alle banche che operano in Italia, banche che per ora sono solo in parte tedesche, ma che – in prospettiva – diventeranno quasi tutte tedesche.
Proviamo a raccontare, adesso, come l’attuale Governo Conte bis non sta facendo nulla contro la grande evasione fiscale.
Per trovare soldi il Governo Conte le sta inventando tutte: tassa sull’acqua (2 miliardi di euro all’anno a regime), IVA sulle patenti con il folle recupero degli arretrati ‘spremendo’ i titolari delle autoscuole, nuove tasse sulle case e nuove penalizzazioni per le partite IVA e uno stuolo di ‘lecca lecca’ che, sulla rete, hanno il compito di negare l’evidenza, cioè di negare l’aumento della pressione fiscale in Italia.
“Eppure – scrive Milano Finanza – l’Italia potrebbe registrare entrate ben maggiori, se si pensa che il 19% delle tasse societarie non viene girato al Fisco, ma scivola oltre frontiera nei Paradisi fiscali all’interno dell’Europa. Si pensi soprattutto a Olanda, Irlanda e Lussemburgo, come ha denunciato MF-Milano Finanza in un’inchiesta sulla Tassazione canaglia”.
Erik Nielsen, capo economista di Unicredit, cita “la lunga ricerca in materia, appena pubblicata, che reca la firma dei professori Gabriel Zucman di Berkeley e degli economisti Thomas Tørsløv e Ludvig Wier dell’università di Copenaghen. Lo studio mette in evidenza che il 40% dei profitti annuali delle multinazionali in tutto il mondo, pari a 650 miliardi di dollari nel 2016, viene registrato nei paradisi fiscali, deviando quindi il flusso delle entrate fiscali dai Paesi ‘di diritto’ a Stati che operano al di fuori della normale solidarietà. L’effetto è che le multinazionali possono così risparmiare quasi 200 miliardi di dollari all’anno di tasse a livello globale”.
Così, leggiamo sempre su Milano Finanza, scopriamo che “la Germania perde 55 miliardi di dollari all’anno di entrate fiscali a causa dello spostamento degli utili societari all’estero, quasi l’80% dei quali entra in paradisi fiscali all’interno dell’UE. L’Italia, invece, in base allo studio, perde 23 miliardi di dollari (oltre 21 miliardi di euro), pari al 19% degli utili, che scelgono soprattutto la strada del Lussemburgo, dell’Olanda, dell’Irlanda e del Belgio”.
Pensate un po’: l’Italia regala ogni anno 21 miliardi di euro all’Olanda, all’Irlanda e al Belgio, tutti Paesi dell’Unione Europea. E che fa il Governo Conte bis del Movimento 5 Stelle di Grillo e Di Maio, del PD di Zingaretti, di Italia Viva di Renzi e dei ‘comunisti’ di Liberi e Uguali? Invece di farsi restituire questi 21 miliardi di euro da Olanda, Belgio e Irlanda cerca di ‘spremere’ i piccoli commercianti, i piccoli imprenditori, le famiglie a reddito fisso e perfino i pensionati.
La surreale lotta all’evasione fiscale con la riduzione del contante non ha provocato ancora una rivoluzione in Italia solo perché gli italiani non sono stati adeguatamente informati. Non solo – a parte il meritorio ruolo dei giornali economici, Milano Finanza in testa – nessuno gli ha detto, come già accennato, che tre Paesi dell’Unione Europea scippano all’Italia 21 miliardi di euro, ma si fa finta di non sapere che le banconote e le monete rappresentano, sul totale della liquidità in circolazione in Italia, appena il 7 per cento contro il 93 per cento di moneta elettronica creata dalle banche!
Non sapendo dove trovare i soldi per accontentare i ‘padroni’ tedeschi, il Governo Conte bis non fa altro che rimestare nel 7% delle liquidità in circolazione: da qui la ‘guerra’ al contante, con i partiti di Governo che si dividono, perché hanno capito che questa scelta politica farà solo perdere voti.
Da qui il rinvio di alcuni provvedimenti, voluto dai grillini, in attesa non di eliminare le commissioni bancarie, ma in attesa che vengano azzerate le commissioni sui pagamenti fino a 5 euro: quindi dopo 5 euro chi pagherà con bancomat e con carta di credito continuerà a pagare le commissioni alle banche!
Nella testa di Di Maio, eliminando le commissioni sotto i 5 euro il Movimento 5 Stelle non dovrebbe perdere voti! E invece non solo i grillini, ma tutti i partiti di questo pessimo Governo italiano tassaiuolo ed ‘europeista’ perderanno un sacco di voti. Perché quando si colpiscono in modo così odioso i cittadini, non andando a intaccare gli interessi di chi veramente deruba l’Italia, gli elettori non potranno che prenderne atto e votare di conseguenza.
Foto tratta da Il Sole 24 Ore
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