Di Franco Calderone conosciamo i suoi ottimi vini e il suo impegno, nel gennaio del 2012, durante la rivolta dei Forconi. Oggi è il responsabile, in Sicilia, del Movimento 24 Agosto per l’equità territoriale di Pino Aprile. L’impegno nel sociale sin da ragazzo. Folgorato dai libri di Pino Aprile. L’incontro di domenica prossima a Caltanissetta
“Domenica prossima, alle ore 10.30, abbiamo convocato una riunione del Movimento 24 Agosto per l’equità territoriale di Pino Aprile. Ci vedremo a Caltanissetta, presso l’agriturismo Gentile. Parleremo del Movimento e degli obiettivi che intendiamo raggiungere E delle azioni che vogliano intraprendere per il riscatto del Sud. Questa riunione è propedeutica alla successiva presentazione del Movimento in Sicilia, che avverrà verso la fine novembre, con data ancora da stabilire, ed alla quale parteciperà Pino Aprile”.
Così parla Franco Calderone, responsabile del Movimento 24 Agosto per l’equità territoriale in Sicilia. I Nuovi Vespri crede molto in questa iniziativa culturale e politica. Così abbiamo deciso di fare quattro chiacchiere con Franco Calderone, personaggio che conosciamo, sia perché ci siamo occupati di lui nel gennaio del 2012, in occasione della rivolta dei Forconi siciliani (allora in rete non c’era I Nuovi Vespri, ma Link Sicilia), sia perché, occupandoci di agricoltura, ogni tanto lo intervistiamo in veste di agricoltore: Franco Calderone, infatti, coltiva uva da vino, produce un ottimo vino (che vi consigliamo di gustare: soprattutto il Pinot nero che lui coltiva in alta collina: da provare!), produce olive e si cimenta anche con il frantoio. Non sappiamo se coltiva ancora il grano duro: siamo qui per chiederglielo.
Da quanti anni lei si occupa di politica e, in generale, del sociale?
“Da sempre. Ha praticato lo scoutismo, facendo parte dello staff che gestiva la Massariotta, uno dei due soli campi di specializzazione presenti in Italia. E, da allora, non mi sono può fermato. Oggi, pur con tutti gli impegni di lavoro – e vi assicuro che gestire un’azienda agricola in Sicilia non è facile – do una mano in una scuola serale, per fare prendere la licenza media ai lavoratori che hanno abbandonato gli studi. Sono anche uno dei tanti volontari presso le case di riposo per anziani, attività che svolgo insieme con alcuni amici nei fine settimana. Un’altra mia passione sono i rallyes”.
Parliamo del suo lavoro di agricoltore.
“Mettiamola così: lavoro in agricoltura a trecentosessanta gradi. Mi occupo di un mulino per la molitura dei cereali, tutti grani locali ovviamente. E, contemporaneamente, mi dedico ai miei vigneti che ho impiantato ad altitudini che vengono considerate impensabili. Ho ampliato la mia aziende vitivinicola, passo dopo passo, mi sono gettato nella bonifica di alte colline e tratti di montagna dove prima sarebbe stato impensabile praticare certe colture”.
Che rapporti ha con le organizzazioni agricole?
“Le organizzazioni agricole non mi hanno mai fatto innamorare. Se proprio debbo essere sincero, ho sempre avuto l’impressione – e ancora oggi non ho cambiato idea – che queste organizzazioni agricole di tutto si occupano, tranne che di difendere gli agricoltori. Non sono mancate, da parte mia, le contestazioni: per esempio, all’indirizzo della Coldiretti”.
Da agricoltore siciliano le chiediamo: conviene oggi coltivare il grano duro?
“Guardi, credo di essere stato tra i primi ad aver capito che in Sicilia il grano duro sarebbe entrato in crisi. E così è stato. La crisi è il frutto delle importazioni di grani provenienti dall’estero. Cosa, questa, che favorisce i commercianti, non certo l’agricoltura. per ora non coltivo il grano duro. Come ho già accennato, mi sono occupato dell’ampliamento dell’azienda agricola, affiancando alla stessa un oleificio, dove sperimentiamo lavorazioni particolari, senza aggiunta di acqua, per preservare la qualità dell’olio d’oliva extra vergine”.
E il vino?
“Nei primi anni del duemila abbiamo iniziato la costruzione di una cantina per la trasformazione di uve da agricoltura biologica. Oggi la nostra azienda – Buceci con sede a Marineo – produce e imbottiglia vino biologico. Detto questo, l’agricoltura siciliana, e non da ora, continuava ad essere penalizzata dalla politica e da organizzazioni sindacali che, spiace dirlo, non fanno gli interessi del mondo agricolo”.
Lei, negli anni passati, è stato tra i fondatori del Movimento dei Forconi.
“Sì, è stata un’esperienza esaltante e importante. Abbiamo dato vita a una protesta – che nasceva dal mondo agricolo – contro il sistema delle multinazionali e contro i guasti della globalizzazione dell’economia. E’ stata una protesta corale della quale si sono occupate televisioni e giornali italiani, ed anche famose testate estere. Ricordo una copertina del settimanale Panorama“.
Alle fine, però, con i Forconi non è andata bene…
“Ci ho provato, alcuni di noi ci hanno provato. Ritenevamo – e io la ritengo ancora oggi una tesi valida – che gli agricoltori meridionali, maggiormente penalizzati dalle multinazionali, avrebbero dovuto difendersi, ed organizzarsi in partito politico. Ma così non è stato, anche per tante incomprensioni”.
Alle sue spalle c’è anche un avventura elettorale.
“Non direttamente. Chiusa la parentesi dei Forconi, con alcuni amici e con alcuni sindaci abbiamo dato vita a Territorio, un movimento politico che è riuscito ad leggere al parlamento siciliano cinque deputati. Purtroppo anche questi, dopo essere stati eletti, si sono accodati ai partiti romani. La solita storia”.
E oggi?
“Da tempo, insieme con altri agricoltori, proviamo a difenderci da chi cerca di smantellare l’agricoltura siciliana e meridionale. Ovviamente, seguo il dibattito politico e culturale. Ho letto i libri di Pino Aprile e ho avuto modo di conoscerlo personalmente e di diventare suo amico. Sono tra quelli che ha spinto Pino Aprile a dare vita all’avventura del Movimento 24 Agosto. Oggi faccio parte della squadra del Movimento di Pino Aprile. Credo che, rispetto al passato, ci sia più determinazione. Anche perché è tutto il Sud che oggi si va risvegliando. Sono fiducioso. Questa mi sembra la volta buona per dare una scossa al Sud e all’Italia”.
Concludiamo con l’incontro di domenica prossima a Caltanissetta.
“E’ semplice. Dopo la fondazione del Movimento a Cosenza riceviamo decine di telefonate al giorno da tutta la Sicilia. Abbiamo già organizzato un paio di incontri prima di Cosenza. Ora ne abbiamo organizzato uno a Caltanissetta perché tanti siciliani vogliono sapete di più. E’ giusto dare vita a questo nuovo appuntamento, anche per organizzare, come ho già accennato, la manifestazione alla presenza, in Sicilia, di Pino Aprile quale presidente del Movimento 24 Agosto”.
Foto tratta da Marineo Weblog
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