Lo leggiamo in un articolo pubblicato da LiveUniCT. Eh sì, gli inglesi – quelli che depredavano lo zolfo alla Sicilia e che, nel 1860, hanno consegnato la nostra Isola ai Savoia – hanno deciso che il più famoso ‘pezzo’ di rosticceria della Sicilia va al maschile: arancino! E lo hanno scritto nel celebre “Oxford English Dictionary”
Ragazzi, che tagliatina di faccia per i palermitani! La battaglia sul nome va avanti da sempre: a Palermo è l’arancina, a Catania è l’arancino. La novità – come scrive LiveUniCT – è che gli inglesi hanno scelto la versione catanese: l’arancino.
“Il celebre Oxford English Dictionary – leggiamo su LiveUniCT – esegue degli aggiornamenti dei termini per migliorare il contenuto dei propri dizionari. Nell’edizione di ottobre sono stati inseriti diversi vocaboli, perlopiù neologismi e termini della cultura pop, per esempio tratti dalla saga di Star Wars. Tuttavia, l’ultimo aggiornamento del dizionario inglese ha anche una sorpresa per i siciliani, o almeno per una parte del popolo isolano: l’Oxford English Dicitionary ha infatti inserito il termine ‘arancini’ tra le sue parole. La scelta del vocabolo è rigorosamente al maschile e al plurale, manifestando la preferenza degli inglesi per la versione catanese del tipico fast food siciliano”.
Palermitani: mettetevi il cuore in pace, perché gli inglesi, in Sicilia, sono, come si usa dire in questi casi, “Cassazione”.
Non dobbiamo dimenticare che gli inglesi, senza lo zolfo siciliano, non sarebbero mai stati la grande potenza del mare. E se gli inglesi – che peraltro hanno organizzato l’impresa dei Mille di Garibaldi e consegnato la Sicilia ai piemontesi – dicono che è arancino, beh, è così.
Il finale dell’articolo di LiveUniCT è un’ulteriore ‘botta’ ai palermitani:
“Il termine è già disponibile sul sito della Oxford Dictionary, corredato da alcuni esempi e da una definizione che descrive il piatto tipico siciliano. Nella descrizione sono infatti inserite le informazioni principali degli arancini che possano dare un’idea di cosa si tratta a chi ancora non li conosce. Il tutto con grande orgoglio dei catanesi”.
Foto tratta da Di testa e Di Gioia