Secondo voi è normale che a Palermo siano spariti centrodestra, centrosinistra e grillini e che l’unica opposizione in Consiglio comunale sia rappresentata dalla sola Sabrina Figuccia? Al governo della città c’è la ‘morte della politica’: e si vede! Basta osservare il silenzio che accompagna le grandi opere pubbliche abbandonate tra chiusura dei negozi e incredibili disagi per i cittadini!
L’ultimo grande appalto bloccato a Palermo è notizia di queste ore. Si tratta del collettore fognario. Opera che, da tempo, ha provocato la chiusura di un paio di strade dalle parti della Cala, il porto della città. A qualche centinaio di metri, sempre nell’area portuale, c’è un altro cantiere bloccato: è il ‘mitico’ Anello ferroviario. Qui – precisamente in via Emerico Amari e in via Crispi – a furia di scavare hanno anche trovato l’acqua…
Sempre lungo l’asse di questo Anello ferroviario incontriamo i cantieri di via Sicilia: ovviamente bloccati. E sempre sul tracciato dell’Anello ferroviario arriviamo in Piazza Politeama: alberi abbattuti, mezza piazza devastata per fare posto – tra quanti anni o decenni? – a una Stazione ferroviaria!
Impossibile fare i conti: impossibile capire quanti milioni di euro – centinaia di milioni di euro! – sono stati spesi fino ad oggi per avere solo devastazione e lavori bloccati. E se è impossibile capire quanti soldi pubblici sono stati spesi fino ad oggi tra Passante ferroviario (ovviamente incompleto con i lavori bloccati), Anello ferroviario e collettore fognario, è altrettanto impossibile quantificare i danni economici che questi eterni appalti hanno provocato solo in via Amari e in via Sicilia.
Per non parlare degli incredibili disagi per chi vive in queste zone della città.
Ma il tema che vogliamo affrontare oggi non è questo, ma la corruzione politica di Palermo nel senso più ‘nobile’ della parola. Questi grandi appalti e il fiume di soldi speso per tutte queste opere incomplete sono lo specchio di una politica cittadina che è così ‘nobile’ nella sua essenza che, infatti, è sparita.
Ci spieghiamo meglio. La politica è tale se c’è pluralismo: se c’è una maggioranza e un’opposizione: se c’è dibattito su grandi e piccoli temi: se c’è vita, insomma. Ecco il punto: la vita.
In politica, quando si racconta la politica si parla e si scrive di “vita politica”. Ma a Palermo, oggi, c’è solo la politica senza vita. La morte della politica è rappresentata dal Comune di Palermo: ma non perché c’è un uomo solo al comando – il sindaco Leoluca Orlando – ma perché accanto a lui ci sono solo i ‘morti della politica’.
Oggi il luogo politico della morte della politica per antonomasia è il Consiglio comunale.
Ebbene, in una città che cade a pezzi, con i disagi e i danni provocati dai grandi appalti bloccati, con l’immondizia per le strade, con la discarica di Bellolampo in tilt, con gli impianti sportivi che cadono a pezzi, con il Palermo calcio sprofondato in serie D, con il trasporto pubblico delle persone che fa acqua da tutti i lati (ci sono zone della città dove i bus passano, quando passano, dopo ore, e altre aree della città dove le corse dell’AMAT sono state tagliate), con un allucinante Tram che costa una barca di soldi per girare vuoto per molte ore del giorno, ebbene, una città pessima sotto tutti i punti di vista non ha, in Consiglio comunale, un’opposizione.
I primi ad autodistruggersi sono stati i grillini. Prima delle elezioni comunali di Palermo il gruppo storico del Movimento 5 Stelle di Palermo è stato soppiantato da soggetti arrivati dall’esperienza dell’antiracket. Sin dalle prime battute si è capito che, dai grillini del Consiglio comunale, non sarebbe arrivata alcuna opposizione: e così è stato.
Non ci sono i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle: ma non ci sono nemmeno i parlamentari regionali dei grillini eletti a Palermo e i parlamentari nazionali, sempre grillini, di Palermo.
Con l’eccezione del parlamentare nazionale Giorgio Trizzino, che un bel giorno le ha cantate al sindaco Orlando (dopo di che non ha più parlato: chissà perché), ci sono solo silenzi e connivenze.
Forza Italia ha fatto la stessa cosa: con la ‘benedizione’ di Gianfranco Miccichè – coordinatore in Sicilia di quello che resta di questo partito – di fatto i berlusconiani appoggiano il sindaco Orlando, così come fanno i grillini.
E il PD? In Consiglio comunale non c’è. Ci sono un paio di esponenti di questo partito che si sono candidati senza il simbolo del PD: così ha voluto Orlando e il PD, ad Orlando, deve sempre dire signorsì, sennò…
Poi c’è la ‘sinistra’ alternativa al PD, che Palermo, però, governa con il PD: sono i ‘compagni’ di Rifondazione comunista e di SEL – insieme dentro il guscio vuoto di Sinistra Comune – che si sono intruppati nella Giunta Orlando (ribadiamo: con il PD).
A Palermo c’è anche Salvatore ‘Totò’ Cardinale da Mussomeli: anche lui e i suoi adepti con la grande famiglia di Orlando.
Quindi ‘ ‘residuati bellici’ dell’ex Ministro Angelino Alfano: lui è scomparso dalla politica, mentre gli ‘alfanini’ panormiti sono passati con Orlando.
Fatti quattro conti, in Consiglio comunale l’unica voce di opposizione è quella di Sabrina Figuccia.
Ci sarebbero anche i leghisti che, però, funzionano a corrente alternata: ora sì, ora no, come i tergicristalli… E poi, diciamolo: che c’entrano i leghisti con Palermo con la Sicilia e con il Sud?
Tutto il resto – grillini, PD, Forza Italia, Rifondazione Comunista, SEL, ‘cardinali & alfanini’ – sono tutti con Orlando.
Ma il vero senso di questo articolo è il finale: non il finale di questo articolo, ma quello che, di fatto, succede con questi ‘morti’ di tutti i colori della politica che sostengono il sindaco.
Se si osservano attentamente tutti i disastri di Palermo – grandi opere pubbliche lasciate a metà, rifiuti per le strade, Bellolampo, strade a pezzi, bus che non passano, Tram mangiasoldi e via continuando – si intravede, in controluce, un grande accordo tra i ‘morti’ della politica: tutti uniti per lavorare contro gli interessi dei cittadini.
L’abbiamo già accennato: centinaia di negozi chiusi, strade interrotte, allagamenti, munnizza e altri disagi per i cittadini: ma nessuna iniziativa per porre fine a questi disastri. Anzi, ne stanno per arrivare altri: un’altra montagna di soldi per altre tre tratte di Tram e parcheggi avveniristici che nessuno utilizzerà, ma che i cittadini pagheranno lo stesso, anche se nessuno gliel’ha detto.
Perché chi realizzerà questi parcheggi, nel malagurato caso in cui i cittadini non li utilizzeranno, avrà l’opportunità di farsi dare i soldi dalla pubblica amministrazione.
Pensate un po’ che cosa stanno combinando: stanno realizzando il Tram per spingere i cittadini a non utilizzare le automobili; però, contemporaneamente, stanno realizzando i parcheggi pur sapendo che il Tram dovrebbe essere alternativa alle automobili… Non è geniale?
Stanno o no lavorando contro l’interesse dei cittadini?
Si dice che la politica sia al servizio dei cittadini. A Palermo, invece, i cittadini sono al servizio della politica: al servizio del sindaco e dei suoi capricci: e al servizio dei partiti politici che appoggiano lo stesso sindaco: cioè quasi tutti.
Risultato: quello che è sotto gli occhi di tutti: una città allo sbando, dove l’unica cosa che funziona è il Teatro Massimo-Titanic. Ricordate? L’orchestra che suonava mentre la nave affondava…
Ah, ce lo stavamo dimenticando: gli assessori della Giunta Orlando sono aumentati… Sono diventati unidici…
Ah, e lo stavamo dimenticando pure: c’è anche il TAR Sicilia che si deve pronunciare su un ricorso relativo al Tram… Ricordate la canzone “dimmi quando quando quando…”?
Foto tratta da L’opinione della Sicilia
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