In un’amministrazione regionale dove gli ultimi concorsi sono stati banditi alla fine degli anni ’80 del secolo passato e dove sono stati stabilizzati i precari di tutti i generi e di tutte le specie, sarebbe veramente incredibile lasciare fuori lavoratori che, peraltro, hanno lavorato per anni nel settore delle politiche del lavoro e sono stati licenziati dalla Regione. E’ una questione di giustizia che la politica siciliana non può ignorare
Apprendiamo che i navigator – invenzione dei grillini che come governanti dell’Italia sono semplicemente un disastro – chiedono di essere assunti dalla Regione siciliana. Questa notizia arriva dopo che la Regione siciliana ha annunciato una selezione-concorso (che forse l’assessore al Lavoro, Antonio Scavone, farebbe bene a illustrare nel dettaglio: un conto, infatti, è una elezione o un concorso per titoli, mentre altra e ben diversa cosa è un concorso pubblico con prove scritte e esami orali).
Ci sentiamo in dovere di intervenire perché seguiamo la vertenza dei dipendenti degli ex Sportelli multifunzionali da quando sono stati licenziati dai Governi regionali di centrosinistra. Sì, perché in un’amministrazione regionale dove gli ultimi concorsi sono stati banditi alla fine degli anni ’80 e dove nessuno, fino a prima dell’arrivo del PD al Governo della Regione, era mai stato licenziato, ci sono anche lavoratori che sono stati privati del posto di lavoro e lasciati senza ammortizzatori sociali.
Il PD è così: è un partito di finta sinistra, dove i propri esponenti – tranne qualche eccezione – tutelano solo amici & sodali.
Per questo partito – che, lo ricordiamo, è il partito del Jobs Act e delle ‘Buona scuola’ – almeno in Sicilia, ci sono lavoratori di serie A e lavoratori di serie B.
Dei primi, ad esempio, fanno parte gli ex dipendenti della Fiat di Termini Imerese: per questi, da quando la fabbrica ha chiuso i battenti, c’è la Cassa integrazione (che viene erogata ancora oggi).
I dipendenti della Formazione professionale e gli ex Sportellisti sono invece lavoratori di serie B ai quali nulla è dovuto: e infatti non hanno avuto nulla.
Ora si deve procedere al reperimento del personale nei Centri per l’impiego. Si tratta degli uffici che si debbono occupare di politiche del lavoro: proprio il lavoro che, per anni, hanno svolto gli ex sportellisti.
Ebbene, non si capisce perché in una Regione dove si stanno stabilizzando tutti i precari devono restare fuori solo i dipendenti della Formazione professionale e gli ex sportellisti.
Di dipendenti della Formazione si dovrebbe occupare l’assessore regionale alla Formazione, Roberto Lagalla. Lo sta facendo? Non lo sappiamo.
Degli ex sportellisti se ne deve occupare l’assessore al Lavoro, il già citato Antonio Scavone.
Gli altri – a cominciare da questi navigator – si mettano in fila.
E lo stesso discorso vale per il concorso annunciato dalla Regione.
Gli uffici del’assessorato regionale al Lavoro sanno benissimo chi sono gli ex sportellisti che hanno lavorato per davvero nel settore delle politiche del lavoro. Assumano prima questo personale e poi pensino al resto. E’ una questione di giustizia.
Se le cose non dovessero andare così ci sarà solo ‘bordello’.
Foto tratta da QdS
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