I ponti aerei farebbero venire meno il grande business di chi incassa 4-5 mila euro per ogni migrante che finisce su un’imbarcazione di fortuna. Ma, stranamente, nessuno ne parla. Anzi, quando si verifica una strage in mare, la colpa non è dei criminali che hanno scippato a queste persone 4-5 mila euro a testa per poi farle morire, ma dell’Europa che non li ha salvati. Tutto questo non è strano?
La nuova strage di migranti nel mare di Lampedusa si verifica mentre in Australia si registra un’impennata di arrivi di migranti che richiedono asilo giunti con gli aerei. Certo, anche in Australia hanno problemi con i migranti: a quanto pare i richiedenti asilo arrivati in questo Paese in aereo, negli ultimi cinque anni, sono stati quasi 100 mila: e le polemiche non mancano.
Un fatto, però, è certo: in Australia non ci sono morti in mare.
Perché, allora, non organizzare ponti aerei tra l’Africa e l’Europa, evitando ai migranti di avventurarsi su imbarcazioni di fortuna? Forse perché dietro banche e barchini c’è un giro di affari miliardario imperniato proprio si barche e barchini?
I ponti aerei dovrebbero essere organizzati dall’Unione Europea, se è vero che – come dice Papa Francesco – i migranti vanno accolti.
Certo, ogni Paese europeo dovrebbe fare i conti e vedere quanti migranti può accogliere: dopo di che, via con i trasporti aerei.
Chissà perché nessuno vuole affrontare questo tema. Si sa che ogni migrante, per trovare posto su un’imbarcazione di fortuna, paga da 4 a 5 mila euro. Provate a immaginare quanto hanno incassato i criminali che gestiscono questo grande business negli anni dell’operazione Mare Nostrum, quando le navi facevano giornalmente la spola tra la costa africana e la Sicilia ‘salvando’ i migranti per trasferirli nei porti di Pozzallo, Augusta, Porto Empedole (è nei porti siciliani, lo ricordiamo, che avveniva il 90% degli sbarchi).
I ‘filantropi’ – che in Italia sono molto diffusi nel centrosinistra – sono sì favorevoli all’arrivo dei migranti, ma nessuno di loro, chissà perché, mette in discussione il fatto che il trasporto di questi migranti debba avvenire via mare.
Il trasporto via mare dei migranti è un assioma. E le ‘capitane coraggiose’ che solcano il Mediterraneo ‘salvando vite umane’ sono diventate le eroine del nostro tempo.
Vi siete mai chiesti perché a nessuno di questi ‘filantropi’ viene in testa di dire:
“Basta con ‘ste navi, organizziamo dei ponti aerei?”.
Il ricorso agli aerei farebbe venire meno il grande affare di barche e barchini: perché con un ponte aereo organizzato dall’Unione Europea, questo va da sé, ogni migrante non dovrebbe più ‘sganciare’ 4-5 mila euro all’organizzazione criminale che gestisce questo commercio umano.
Qualcuno potrebbe obiettare: quando un Paese europeo non potrebbe più accogliere migranti che succederebbe? Prima o poi non saranno tutti i Paesi europei a dire basta migranti?
Questo non avverrà subito, ma dopo un certo numero di anni. Però, per un certo numero di anni, si eliminerebbero i morti in mare. E i migranti, per arrivare in Europa, non dovrebbero più pagare 4-5 mila euro a testa ai criminali che oggi gestiscono questo affare. Vi pare poco?
Qualche altro obietterà: e quando tutti i Paesi europei non vorranno più migranti? Risposta: questo sta già avvenendo. Molti Paesi europei, quando c’è da prendere migranti, si tirano indietro.
Ma questo non ci sembra un buon motivo per continuare a fare morire i migranti in mare.
E a proposito di morti, non possiamo non notare una stranezza: davanti ai morti in mare, invece di prendersela con chi ha scippato dalle tasche di queste persone 4-5 mila euro, i riflettori si accendono sui Paesi che non accolgono i migranti.
Insomma, i migranti che lasciano le proprie vite in mare muoiono non perché, dopo aver pagato 4-5 mila euro a testa ai criminali che gestiscono questo affare, hanno usufruito di un servizio pessimo; la responsabilità delle loro morti sarebbe invece dei Paesi europei che non si sono precipitati a Lampedusa o lungo le coste libiche a salvare i migranti messi in mare dai mercanti di carne umana.
Se ascoltate attentamente la televisione sono gli europei che si debbono sentire in colpa per i morti in mare, non i criminali che li hanno messi in mare!
Perché queste stragi in mare, lungi dallo spingere la comunità internazionale a trovare soluzioni alternative al trasporto via mare di migranti, si risolvono, alla fine, con inviti all’Europa – e segnatamente all’Italia – a salvare e ad accoglie i migranti che arrivano dal mare?
Tutto questo non è strano e sospetto?
Ancora un paio di domande: chi sono questi signori che incassano 4-5 mila euro da ogni migrante che finisce su barche e barchini? Hanno rapporti con l’Europa? In quali banche finisce questo fiume di denaro? O dobbiamo credere che questo fiume di soldi non è tracciabile?
Foto tratta da Il Sussidiario.net
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