Gli agricoltori siciliani, già massacrati dalla ‘pioggia’ di prodotti agricoli a prezzi stracciati che arrivano dall’universo mondo (grazie alla globalizzazione dell’economia e alla UE), si dovrebbero caricare anche il costo dei ‘buchi’ finanziari e dei 2 mila dipendenti dei Consorzi di bonifica! L’ipocrisia dei grillini, che hanno avallato gli scippi finanziari alla Regione dei Governi nazionali a guida PD e adesso chiedono alla stessa Regione siciliana senza soldi di intervenire!
Ogni tanto la politica siciliana si ricorda che esiste l’agricoltura.
Ieri, ad esempio, quattro agricoltori di Ispica, provincia di Ragusa (Enzo Denaro, Giorgio Terranova, Angelo Floriddia e Giuseppe Distefano) sono stati invitati dalla commissione Attività produttive del Parlamento siciliano.
Alla fine dell’incontro le parlamentari regionali del Movimento 5 Stelle Stefania Campo, Angela Foti e Jose Marano, insieme con deputata nazionale Maria Lucia Lorefice, hanno diramato il seguente comunicato stampa:
“Gli agricoltori di Ispica hanno ricevuto bollette sproporzionate emesse dal Consorzio di bonifica di Ragusa. Come si può chiedere proprio a loro di pagare il conto della cattiva gestione politica dei Consorzi? Gli agricoltori hanno già pagato di tasca propria, si sono tassati per sostenere servizi che avrebbe dovuto realizzare il Consorzio di bonifica. Questo non è bastato, gli allagamenti hanno danneggiato le produzioni agricole e gli allevamenti, mentre gli impianti idrovori dei pantani non erano sufficienti ad arginare il problema e le manutenzioni dei canali venivano trascurate negli anni”.
“Gli agricoltori – ricordano le parlamentari grilline – si sono ritrovati con bollette salatissime da pagare, con una media che va dai 1.500 ai 2.000 €, fino a raggiungere conti accumulati anche di 6.000 €. Se a questi sommiamo anche i danni alle produzioni, si arriva a centinaia di migliaia di euro. Non possono certo essere gli agricoltori a risolvere i problemi di bilancio del Consorzio, dovuti ad enormi responsabilità da parte della politica, stratificate negli anni. Anzi, se continua così gli agricoltori saranno costretti ad abbandonare le attività e non riusciranno comunque a garantire il pagamento di queste bollette sproporzionate. Non dobbiamo dimenticare che il territorio è rappresentato principalmente dal loro lavoro, che si tratta di persone e non di numeri, che tengono in vita le nostre campagne, scongiurando i rischi di desertificazione e spopolamento. Bisogna quindi proporzionare il pagamento in misura del servizio effettivamente ricevuto e tenere presente che il problema è esteso ad altre province. I Consorzi dovrebbero tutelare e aiutare gli agricoltori, invece sono diventati un ente che in tutta la Sicilia non è più capace di tutelare né gli agricoltori né i suoi stessi lavoratori, anch’essi penalizzati da questo sistema. Mentre in commissione si lavora ad una riforma organica dei Consorzi di bonifica, chiediamo che a pagare siano i veri responsabili e che venga fatta chiarezza piuttosto che penalizzare sia chi eroga il servizio sia chi ne dovrebbe usufruire”, concludono le deputate M5S”.
I grillini si sono occupati dei Consorzi di bonifica anche tre anni fa: e noi tre anni fa abbiamo ripreso – come stiamo facendo oggi – il loro comunicato stampa.
La nostra sensazione è che oggi, come del resto tre anni fa, i grillini non vedono (o fanno finta di non vedere?) il problema di fondo di questa storia.
La politica siciliana, che gestisce i Consorzi di bonifica, negli anni passati, ha assunto circa 2 mila persone. Serviva tutto questo personale? No. Si è trattato di clientelismo allo stato puro, frutto di varie campagna elettorali.
Solo che, già tre anni fa, quando al Governo della Regione c’era il centrosinistra a ‘trazione’ PD, la stessa Regione non era più nelle condizioni di pagare questo personale. E già allora la politica siciliana – assessore all’Agricoltura era Antonello Cracolici, PD – non sapeva che fare, se non scaricare sugli agricoltori il costo di questo personale!
Non solo. E stato merito dell’ex assessore regionale all’Economia, Alessandro Baccei, aver preteso e ottenuto, nel 2016, che i dirigenti dei Consorzi di bonifica portassero le ‘carte’ (cioè la contabilità) presso la commissione Bilancio dell’Ars: cosa che non avveniva da decenni!
Funzionava così: ogni anno i ‘capi’ dei Consorzi di bonifica portavano le richieste al Governo regionale di turno che pagava senza ‘pipitiare’, con l’avallo dei partiti di maggioranza e di opposizione. Correva voce che, tra il personale dei Consorzi di bonifica, gli apicali guadagnassero quanto i dirigenti generali della Regione. Noi ci siamo sempre rifiutati di crederlo: ma le voci erano queste.
Nel 2016 i soldi della Regione erano già finiti perché il Governo regionale di Rosario Crocetta e il PD siciliano avevano consentito al Governo nazionale di svuotare le ‘casse’ della Regione.
E’ allora che la politica ha deciso che gli agricoltori siciliani – già ridotti alla fame dalla globalizzazione dell’economia e dall’Unione Europea, che fa arrivare nella nostra Isola prodotti agricoli a prezzi stracciati (in buona parte prodotti agricoli di pessima qualità e, in alcuni casi, anche tossici) – avrebbero pagato i ‘buchi’ dei Consorzi di bonifica e gli stipendi ai circa 2 mila dipendenti.
Queste cose noi le abbiamo scritte tre anni fa e le abbiamo ribadite nel marzo sorso in un articolo dal seguente titolo:
I parlamentari grillini, oggi, fanno bene a denunciare questa storia. Ma loro – gli stessi parlamentari del Movimento 5 Stelle – non sono meno responsabili dei governanti della regione siciliana di tre anni fa che scaricarono sugli agricoltori il costo di questi oneri.
Ricordiamo ai tre parlamentari regionali e alla parlamentare nazionale del Movimento 5 Stelle che il soggetto politico del quale fanno parte è al Governo dell’Italia da quasi un anno e mezzo. E in un anno e mezzo di Governo i grillini hanno confermato gli scippi finanziari ai danni della Regione siciliana operati dai passati Governi nazionali di centrosinistra.
Chiedere al Governo regionale di intervenire in questa vicenda ben sapendo che il Governo nazionale ha lasciato la regione siciliana senza soldi è da ipocriti.
Noi abbiamo il dovere di informare gli agricoltori di Ispica e, in generale, tutti gli agricoltori siciliani che sui Consorzi di bonifica è in corso un gioco delle parti che non porterà alcun beneficio agli stessi agricoltori.
Il meccanismo che hanno messo in atto indebiterà gli agricoltori siciliani che non potranno pagare.
Gli agricoltori di Ispica hanno fatto bene a confrontarsi con la politica. Ma alla politica debbono chiedere, in primo luogo, che lo Stato restituisca almeno una parte dei fondi che ha scippato alla Regione, chiedendo alla stessa Regione di vincolare una parte di questi fondi alla risoluzione dei problemi.
Ogni altre soluzione senza soldi – senza i soldi che lo Stato deve restituire alla Regione – sarà solo una presa in giro per gli agricoltori.
Poi c’è un secondo elemento che va sottolineato: debbono essere gli agricoltori, come avveniva un tempo, a gestire i Consorzi di bonifica e non la Regione con 2 mila dipendenti!
Gli agricoltori consorziati hanno mezzi e capacità per autogestire l’acqua per l’irrigazione, magari con l’ausilio di qualche dipendente, non certo con 2 mila persone da pagare!
Tutto il resto sono chiacchiere, demagogia e speculazioni politiche!
Foto tratta da Il Faro On Line
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