Interviene il numero uno nazionale di questa organizzazione sindacale, Maurizio Senise, denunciando i rischi ai quali gli uomini della Polizia sono sottoposti nella gestione dell’emergenza migranti in Sicilia. Carenti i “dispositivi di protezione individuale”. Poliziotti “bersaglio di oggetti contundenti e suppellettili” durante alcune rivolte di migranti a nel Trapanese e nel Nisseno
Con il ritorno del PD al Governo, con la precisione di un’equazione chimica, sono ricominciati gli sbarchi di migranti. E, a quanto denuncia il COISP, il Coordinamento per l’Indipendenza Sindacale delle forze di Polizia, sono ricominciati i problemi per il personale della stessa Polizia.
In un comunicato, “il massimo esponente del COISP Regionale Sicilia, Maurizio Senise, senza voler esprimere giudizi di merito sulle politiche migratorie adottate da questo Esecutivo, non può tuttavia esimersi dall’esternare forti preoccupazioni per una gestione della sicurezza che tutela sempre meno il personale in divisa nell’emergenza sul fronte migratorio”.
“Il COISP – prosegue Senise – ha più volte rappresentato al Dipartimento l’insufficiente numero di poliziotti impiegati in questa emergenza, sottoposti a turni massacranti, in barba a contratti ed accordi faticosamente ottenuti dal Sindacato negli ultimi decenni in difesa della categoria. Nei giorni scorsi, diversi servizi di scorta migranti, sono stati svolti in nome dell’emergenza senza tener conto delle prescrizioni ministeriali rispetto all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale e delle unità da impiegare in proporzione al numero degli accompagnati”.
A questo punto apprendiamo che ci sono state rivolte di migranti nei Centri di accoglienza di Milo, nel Trapanese, e di Pian de lago, in provincia di Caltanissetta:
“I diversi tentativi di rivolta, ad opera degli ospiti nei CPR di Milo (TP) e Pian del Lago (CL) – si legge nel comunicato del COISP – sono stati contenuti con enorme rischio, fatica e professionalità dal personale dell’XI Reparto Mobile di Palermo divenuto, nelle circostanze, bersaglio di oggetti contundenti e suppellettili risultanti dai danni materiali alle strutture dei Centri in argomento da parte dei facinorosi”.
“Il servizio di identificazione presso l’hot-spot di Lampedusa – prosegue il COISP – presenta le medesime condizioni di rischio per gli uomini in divisa ridotti a pochissime unità costrette a sobbarcarsi carichi di lavoro estenuanti a seguito dei frequenti sbarchi sull’isola. Il COISP, responsabilmente promuove la tutela della categoria rappresentata in tutte le Sedi nel rispetto
delle prerogative sindacali conferite dalla Legge. Si auspica – conclude Senise – che tali anomalie vengano al più presto risolte da chi ne ha le
responsabilità, con provvedimenti efficaci per non trovarsi a raccontare il ‘peggio a discapito dei tutori dell’ordine senza dover dire ‘lo avevamo già detto’”.
Come si usa dire in Sicilia, megghiu diri chi sacciu chi diri chi sapia…”.
Il Governo nazionale di PD e grillini è avvertito.
Foto tratta da La Sicilia