Sul Titanic

‘Sereno’ Enrico Letta: voto ai sedicenni. Perché non fare votare anche i neonati?

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Si vede che Enrico Letta è stato forgiato dalla generazione Erasmus: non a caso la sua intelligenza politica, il suo acume, il suo intuito, la sua capacità di cogliere l’assoluto sono requisiti praticamente irraggiungibili! 

Dice Enrico Letta, l’intelligentissimo, coltissimo, bravissimo, eminentissimo ex Presidente del Consiglio dei Ministri d’Italia, scuola PD:

“Facciamo votare i sedicenni”.

Noi non siamo quasi mai d’accordo con Enrico Letta, però questa volta non solo siamo d’accordo con lui, ma anzi rilanciamo:

perché non fare votare anche i neonati?

L’idea potrebbe essere questa: fino al quindicesimo anno di età al loro posto andrebbero a votare i genitori, dal sedicesimo anno di età – come dice Letta – potrebbero votare direttamente i ragazzi.

Facendo votare i neonati i partiti politici dovrebbero avere interesse a mettere i giovani in condizioni di avere figli.

I partiti, come ai tempi di Mussolini, potrebbero dare la medaglia d’onore alle madri delle famiglie numerose, magari d’oro, utilizzando l’oro della Banca d’Italia, ammesso che non sia già stato impegnato per pagare il debito pubblico o direttamente venduto: la cosa ancora non è chiara….

Pensate un po’: una famiglia di otto figli avrebbe a disposizione dieci voti, con il vantaggio che, sotto i 16 anni individuati dal ‘genio’ di Letta (guardare nella foto in alto come riempie il vuoto che gli sta attorno: non è mitico?), sarebbero dieci voti controllati da marito e moglie (meglio da uno dei due per essere più sicuri: l’uomo o la donna? facciamolo decidere a Letta che anche in questo è meglio di Salomone).

Questo sistema, però, a nostro modesto avviso, funzionerebbe solo se a tutti giovani – studenti e non – venisse imposto, d’ufficio, l’Erasmus: così facendo tutti i giovani diventerebbero intelligenti come Enrico Letta…

Foto tratta da Il Sussidiario. net  

 

 

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