Minima Immoralia

Palermo, basta con il commercio artigianale, tutti nei Centri commerciali! (magari in Tram…)

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Palermitani mettetevi il cuore in pace: gli appalti ferroviari dureranno almeno altri dieci anni. Futtitivinni del caos di Piazza Politeama e della chiusura di via Amari, di via Roma, di via Sicilia: prendete il Tram e andate a fare la spesa nei Centri commerciali. Vi aspettano la pasta con grano canadese, la salsa di pomodoro cinese, la carne francese, i pesci egiziani, le mandorle californiane, le nocciole turche, le arance marocchine, i limoni argentini, i pistacchi iraniani e tante altre ‘prelibatezze’ internazionali…   

Non si capisce perché certa volte i palermitani (cioè coloro i quali si ostinano a vivere a Palermo non prendendo in considerazione la grande ‘opportunità’ di emigrare come fanno i giovani laureati) si ostinino a non capire. Insomma: è così difficile comprendere che ci sono opere ferroviarie lasciate a metà che rimarranno tali per i prossimi cinque anni e, forse, per i prossimi dieci anni? Ci vuole tanto a intuire che Piazza Politeama rimarrà transennata e scalcagnata per almeno altri dieci anni?

E non parliamo dei titolari degli esercizi commerciali di Palermo che si ostinano a non comprendere l’importanza dei Centri commerciali e vorrebbe – addirittura! – continuare ad operare in città. Come fanno a non capire che il futuro dei cittadini palermitano che devono fare la spesa è nel binomio vincente Tram-Centri commerciali?

La ‘sinistra’ che governa Palermo ha fatto una grande scelta culturale: Tram e Centri commerciali. Solo un cretino non capisce l’importanza strategica – una sorta di interesse pubblico in atti d’ufficio – di aver fatto quasi coincidere due capolinea del Tram con due ridenti Centri commerciali.

Abbiamo letto qua e là le farneticazioni di gente che studia quell’inutile disciplina chiamata urbanistica. Cosa vanno ad affermare questi perdigiorno? Che i due Centri commerciali sono privi di alberi e la gente muore di caldo!

Intanto questi disinformati non sanno che a Palermo gli alberi si tagliano perché sono tutti ‘malati’ (e se non sono malati li ‘ammalano’); e poi, questi urbanisti non sanno che a palermo e in provincia c’è una strutturale carenza di vitamina D e il sole, in questi casi, è un toccasana!

Incomprensibile la dichiarazione di Nunzio Reina, della Confesercenti, che noi riprendiamo da Blog Sicilia:

“La distanza tra l’amministrazione e le associazioni era chiara già in tempi non sospetti e oggi ne abbiamo una ulteriore conferma… Sui dehors vige il silenzio. Confesercenti si ritrova a dover periodicamente ricordare a chi ci amministra che decine di esercenti rischiano multe e sequestri pur volendo essere in regola”.

Vorremmo dire a Confesercenti: lo sapete o no che il Comune di Palermo è senza soldi? Gli volete anche togliere gli introiti delle contravvenzioni?

Ma come si può pretendere la sistemazione della questione dehors che toglierebbe al Comune la possibilità di appioppare belle multe ai malcapitati?

E che dire delle dichiarazioni di un altro esponente di Confesercenti, Massimo Mangano, che noi prendiamo sempre da Blog Sicilia:

“Non dare voce alle associazioni di categoria prima di intraprendere iniziative che, inevitabilmente, riguardano anche le imprese, vuol dire non considerare il tessuto produttivo di questa città. L’amministrazione non ci può eliminare o mettere in secondo piano. Senza le imprese non esiste alcun centro urbano. Ciò non fa altro che incoraggiare il cittadino a recarsi nei centri commerciali, più facilmente accessibili”.

Mangano dice una cosa giustissima: “Ciò non fa altro che incoraggiare il cittadino a recarsi nei centri commerciali, più facilmente accessibili”. Però sbaglia quando afferma che “Senza le imprese non esiste alcun centro urbano”.

Noi invece siamo d’accordo con il sindaco Leoluca Orlando e il grande, lungimirante, eccelso assessore comunale Giusto Catania: a noi via Roma deserta, anzi ‘desertificata’ piace tantissimo: saracinesche abbassate con le scritte “Vendesi” o “Affitasi” (e con la sotto-scritta: “Ma cu s’i pigghia!”), il silenzio, l’abbandono, quell’impareggiabile vuoto che ci riporta ‘prustianamente’ alle teste di cucuzza degli esponenti della ‘Sinistra’ di tutta Tram e Centri commerciali piace tantissimo.

Sa di morte? E allora? Il Trionfo della morte – affresco che non a caso si trova a Palermo – ha ispirato a Picasso il celebre quadro Guernica. Wim Wenders ci ha fatto un film. E siamo finiti perfino in un romanzo di Don De Lillo. Volete mettere?

Insomma: ‘desertificando’ la città non si eliminano soltanto i negozi commerciali artigianali, non si favoriscono soltanto i Centri commerciali (tra l’altro, ce n’è uno tedesco in via Roma che, di fatto, ha preso il posto di quella confusionaria Vucciria, quel mercato volgare che, per fortuna, non c’è più), ma si dà agli artisti il destro e l’estro per favorire l’arte: e, come si legge sul frontone della facciata del Teatro Massimo, “L’arte rinnova i popoli e ne rivela la vita. Vano delle scene il diletto ove non miri a preparar l’avvenire”.

Detto questo, noi siamo in linea anche con i ‘capi’ di Confcommercio Palermo che, a differenza degli esponenti di Confesercenti, materialisti e ‘verghianamente’ attaccati alla ‘roba’,  hanno sempre guardato con interesse e passione alle scelte dell’attuale amministrazione comunale di Palermo.

Confcommercio Palermo sì che guarda al futuro, cogliendo appieno le grandi innovazioni culturali. Come non restare folgorati ed estasiati dai toni crepuscolari di un comunicato stampa dove le parole scolpite nel tempo di Patrizia Di Dio, presidentessa-sacerdotessa di Confcommercio Palermo, si stagliano ben oltre l’infinito leopardiano:

“L’amministrazione comunale di Palermo, con grande senso di responsabilità, ha raccolto il grido di dolore lanciato da Confcommercio Palermo e ha comunicato che parteciperà alla riunione indetta per venerdì mattina, 27 settembre, alle 11 nei locali di Confcommercio Palermo di via Emerico Amari”.

Che ode! Che lirica! Che senso della poesia!

Gli automobilisti e gli abitanti dei centri toccati dagli eterni appalti ferroviari, infine.

Agli automobilisti che lamentano la chiusura di Piazza Politeama, di via Roma, di via Emerico Amari, di via Sicilia. Oh volgo: ricordatevi che il vostro sacrificio sta servendo e servirà per almeno altri dici anni a rendere più spiritualmente ‘ricco’ e più grande il centrosinistra della città di Palermo. Vi pare poco?

Restate ‘incrastati’ per ore nel traffico? Cosa volete che sia il vostro vacuo e fatuo tempo di fronte alla ‘grandezza’ degli appalti ferroviari di Palermo intitolati al grande Parmenide?

Rassegnatevi: sarà così per i prossimi dieci anni!

E voi cittadini che abitate in Piazza Politeama e in via Amari e dintorni: ma quali Cantieri Amari, quale caos! Mettetevi il cuore in pace: sarà così per i prossimi dieci anni. Accunuttativi…

P.s.

In via Amari, tra uno scavo e l’altro, è stata trovata l’acqua. E gli abitanti di questi luoghi che fanno? Si lamentano! Ma o sapete che, a fine anni ’80, a Palermo non c’era acqua e c’erano i silos per le strade? Voi avete l’acqua nelle fondamenta dei vostri palazzi e vi lamentate? Siete irriconoscenti…  

Foto tratta da Palermo Today

 

 

 

 

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