E’ la relazione sui disastri finanziari della Regione che è stata messa a punto da un gruppo di esperti di finanza pubblica. Come mai il presidente non ne parla? Forse ci sono responsabilità dello Stato nei riguardi di 5 milioni di siciliani che debbono restare nascoste? Insomma, la Sicilia è una colonia italiana dal 1860 e tale deve restare?
In una cosa il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, ha ragione: e precisamente quando, a proposito dei ‘buchi’ del Bilancio regionale, afferma: “Qualcuno da carnefice vuole farsi vittima”.
Il suo Governo, infatti, non ha alcuna responsabilità sul disastro finanziario della Regione. Anche se lo stesso presidente dovrebbe spiegare perché, nel gennaio del 2018, non ha contestato lo scippo di 800 milioni di euro di IVA da parte del Governo nazionale allora retto da Paolo Gentiloni.
Lo sappiamo: questa vergogna era stata voluta dal Governo regionale precedente a guida PD e i soldi se li sarebbero presi comunque: ma appunto per questo il presidente della Regione avrebbe dovuto contestarla!
Invece il Governo Musumeci, da buon esponente della vecchia politica di centrodestra, ha accettato supinamente questo vergognoso scippo perché nel gennaio 2018 Mattei Renzi e Berlusconi pensavano di vincere le elezioni politiche dell’8 marzo e di andare a costituire il Governo del Nazareno (o dell’inciucio PD-Forza Italia): Governo che avrebbe garantito la Sicilia di Musumeci.
Renzi e Berlusconi hanno perso le elezioni politiche e, da allora, la Regione siciliana, sotto il profilo finanziario, è nei ‘casini’ più totali…
Parte con questo vizio il Governo Musumeci. Dopo di che – lo ribadiamo – i disastri finanziari della Regione sono imputabili al passato Governo di centrosinistra a guida PD. E’ questo partito che dovrebbe rispondere ai siciliani – se informati correttamente – dei problemi che hanno creato a tante categorie sociali della nostra Isola.
Ma questi signori sono senza vergogna: e oggi tacciono, perché non hanno nulla da dire.
Parlano e scrivono, invece, grillini: ma sono dichiarazioni a vuoto. Anche loro, evidentemente, hanno dimenticato quello che è successo nella passata legislatura.
Musumeci, oggi, in conferenza stampa, ha detto che se nel 2015 fosse stato applicato il Decreto legislativo n. 118 – ovvero la riforma nazionale della contabilità pubblica – la Regione siciliana non si troverebbe nelle attuali condizioni.
La cosa è vera solo in parte. Ricordiamo al presidente della Regione che, nel 2015 – assessore all’Economia Alessandro Baccei, uomo forte di Renzi in Sicilia – sono stati cancellati 10 miliardi di euro i crediti che la Regione siciliana vantava verso lo Stato e verso privati considerati frettolosamente “inesigibili”.
Una cancellazione -in applicazione del Decreto n. 118 – che noi abbiamo contestato.
Anche i parlamentari del Movimento 5 Stelle non sembravano convinti di questa frettolosa cancellazione di ‘presunti’ residui attivi: secondo noi, infatti, si trattava di crediti che avrebbero dovuto essere studiati meglio.
Non possiamo non segnalare che gli alti burocrati della Regione protagonisti, insieme con la politica, di questo strano “accertamento straordinario” dei residui attivi sono praticamente gli stessi di oggi, a parte qualche pensionamento.
Il presidente Musumeci, nel 2015, non si trovava né su Marte, né su Venere: era deputato regionale: e noi non ricordiamo suoi interventi a contestazione di questo e di altre incredibili manovre finanziarie contro la Regione siciliana operate dal Governo del PD.
Leggiamo che il presidente Musumeci avrebbe nominato una imprecisata società per fare chiarezza sui conti della Regione. Siamo stupiti. Se non ricordiamo male un gruppo di lavoro di esperti in materia di finanza pubblica si è insediato all’inizio dell’attuale legislatura. E la relazione messa nero su bianco da questo gruppo di esperti dovrebbe essere sul tavolo del presidente della Regione.
Forse al presidente non gli sono piaciuti i ‘numeri’ e, soprattutto, le conclusioni di questo lavoro? Forse mette e nudo le responsabilità dello Stato – sulla pelle di 5 milioni di siciliani – che debbono restare nascoste, visto che la Sicilia, alla fine, è più o meno una colonia dell’Italia?
Non sarebbe il caso di rendere nota questa relazione?
Per carità, il presidente Musumeci ha tutto il diritto di scegliere chi dovrà esaminare i conti della Regione. Però lo faccia: non lo annunci: non faccia come i grillini che dicono una cosa e poi contano sul fatto che la gente dimentichi per fare l’esatto opposto…
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