Abbattimenti di alberi sono in corso in tutte le città del mondo. E’ solo una casualità? L’8 agosto scorso abbiamo ripreso un video nel quale si racconta di abbattimenti di alberi in un gran numero di città italiane. Oggi riprendiamo le dichiarazioni di alcuni studiosi che chiamano in causa la tecnologia 5G. Il Consiglio comunale di Palermo che fa? E i parlamentari nazionali e regionali? E le università siciliane?
La notizia è che, a Palermo, l’amministrazione comunale abbia intenzione di abbattere altri 150 alberi. Perché? La storia, purtroppo, la conosciamo già: gli alberi sarebbero “pericolosi” e vanno eliminati per tutelare l’incolumità pubblica.
Ammettiamolo: non c’è grande informazione sul quello che sta succedendo agli alberi nelle aree abitate di tutto il mondo. Si sa soltanto che gli alberi non sono più di moda in tante città del nostro Pianeta.
Insomma, Palermo è soltanto uno dei mille esempi di città dove gli alberi vengono abbattuti. Anche se è un esempio eclatante. E sul quale si può fare poco, perché sembra che nel capoluogo siciliano sia praticamente impossibile chiedere conto e ragione del proprio operato a un amministrazione comunale che fa ciò che vuole.
Basti pensare alla fallimentare gestione dei rifiuti. In qualunque altra città d’Italia, davanti al contestuale fallimento della raccolta differenziata dei rifiuti e del Trattamento meccanico biologico (rifiuti pieni di frazione organica), sarebbe già successo un quarantotto mediatico. Provate a immaginare cosa sarebbe successo che un fatto del genere fosse avvenuto in una città amministrata dai leghisti. Invece succede a Palermo e c’è solo silenzio.
Ma a Palermo l’emergenza, per l’amministrazione comunale, non sono i rifiuti che non si sa dove portare, vista l’insipienza dell’attuale amministrazione comunale: a Palermo l’emergenza è abbattere altri 150 alberi!
Ma, a quanto pare, quella degli alberi da abbattere è “un’emergenza planetaria”.
Lo scorso 5 giugno abbiamo ripreso un’inchiesta un’inchiesta pubblicata dal sito d’informazione “Oasi sana”. L’inchiesta, che dà voce a uomini di scienza, cita fonti ufficiali sulle quali non possono certo essere etichettate come “complottiste”.
Abbattimenti di alberi si verificano in Inghilterra, in Scozia, in Irlanda, in Francia, in Olanda, in America e in Italia. Tutti nello stesso periodo. Una coincidenza?
L’8 agosto abbiamo ripreso un video nel quale si racconta degli alberi che vengono abbattuti in tutta l’Italia. E’ un video impressionante, da dove viene fuori che, nello stesso periodo, gli amministratori comunali danno il via all’abbattimento di alberi.
Perché in tutto il mondo si abbattono alberi? A quanto pare, c’è uno stretto legame tra l’abbattimento degli alberi e la tecnologia 5G. Ci sono Paesi che hanno detto “No” alla tecnologia 5G. E ci sono Paesi che, invece, starebbero predisponendo le città affinché le antenne della tecnologia 5G non trovi ostacoli: e gli alberi, a quanto pare, ostacolerebbero queste antenne.
Questa storia degli alberi abbattuti per fare posto alla tecnologia 5G è vera o è una teoria “complottista”?
Oasi sana ha dato la parola a Andrea Grieco, docente di fisica a Milano ed esperto dei problemi legati all’inquinamento elettromagnetico:
“L’acqua, di cui in genere sono ricchi gli alberi e le piante, assorbe molto efficacemente le onde elettromagnetiche nella banda millimetrica. Per questo motivo costituiscono un ostacolo alla propagazione del segnale 5G. In particolare le foglie, con la loro superficie complessiva elevata, attenuano fortemente i segnali nella banda UHF ed EHF, quella della telefonia mobile. Gli effetti biologici sono ancora poco studiati, però alcune ricerche rilevano danni agli alberi e alle piante sottoposte a irraggiamento da parte delle Stazioni Radio Base (le antenne spesso sui tetti dei palazzi, NdR)”.
“Le inesplorate microonde millimetriche dalle mini-antenne 5G (senza studio preliminare sugli effetti per l’uomo, nonostante le radiofrequenze siano possibili cancerogeni per l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) – leggiamo sempre nell’inchiesta di Oasi sana – trovano nell’acqua e negli alberi un ostacolo nel trasporto dati, non avendo il segnale del wireless di quinta generazione lo stesso campo elettrico né la stessa penetrazione a lungo raggio dei precedenti standard 2G, 3G e 4G. In pratica, l’albero funge da barriera. Le foglie dell’albero assorbono lo spettro di banda del 5G, impedendone l’ottimale ricezione del segnale emesso dalle mini-antenne!”.
Nell’inchiesta di cita l’Ordance Survey, l’ente pubblico del Regno Unito incaricato di redigere la cartografia statale. Dove si legge che il segnale 5G può essere ostacolato da “tutti gli oggetti significativi in genere” con altezza “oltre i 4 metri”. Tra questi ci sono le “pareti alte, statue e monumenti più piccoli, cartelloni pubblicitari” e anche – ma guarda che cmbinazione! – gli “alberi di grandi dimensioni e siepi alte”; questo perché gli arbusti, le foglie e i rami “devono essere considerati come bloccanti del segnale” del 5G come avviene con pietre e cemento.
“L’inchiesta – stiamo citando sempre il nostro articolo dello scorso 5 giugno – cita anche l’Istituto per i sistemi di comunicazione dell’Università britannica di Surrey a Guildford (est Inghilterra). Dove si dice che i ‘nuovi modi con cui le autorità di pianificazione locali possono lavorare con gli operatori di reti mobili per offrire enormi opportunità future per le comunità locali (…) è ridurre le altezze dei montanti mobili in modo che siano schermati visivamente da edifici e/o alberi, visto che gli alberi rappresentano l’ostruzione più alta e più probabile. Tuttavia, ciò scherma anche i segnali a radiofrequenza e ha sconfitto l’obiettivo di una copertura affidabile’ del 5G”.
“In definitiva – si legge sempre nell’inchiesta – sia gli studiosi del 5G dell’Ordance Survey che quelli di Surrey a Guildford, convergono sullo stesso punto dicendo apertamente la stessa cosa: gli alberi con altezza ricompresa tra i 4 e i 3 metri sono un intralcio, un vero e proprio ingombro per la diffusione del segnale elettromagnetico del 5G che, irradiato dai lampioni della luce, non verrebbe recepito a terra dai nuovi Smartphone!”.
Torniamo a Palermo. Dove per fare posto agli scalcagnati 15 Km di Tram oggi in funzione (in funzione con un costo di oltre 10 milioni di euro all’anno tutti a carico dei cittadini, perché le entrate sono irrisorie!) sono stati abbattuti oltre mille alberi!
E che dire dei cantieri aperti e abbandonati? Eh sì, perché a Palermo, nel nome dei grandi appalti ferroviari si aprono i cantieri e si abbandonano. Come avviene in via Sicilia. Dove, tanto per cambiare, sono stata abbattuti alberi.
Gli abbattimenti di alberi, a Palermo, proseguono. Sappiamo che sono già all’opera comitati a difesa degli alberi. Non sarebbe il caso che la vicenda approdasse in Consiglio comunale?
Ancora: a cosa servono i deputati regionali eletti a Palermo? E i parlamentari nazionali eletti di Palermo hanno qualcosa da dire? O entrambi – deputati regionali e nazionali – sono troppo impegnati a mettersi in tasca le ricche indennità parlamentari?
Non sarebbe il caso di sapere perché si abbattono gli alberi a Palermo? Possibile che gli alberi di 20, 30, 50 anni si stiano ammalando tutti nello stesso periodo? Cos’è un’epidemia?
Palermo è sede di un a facoltà di Agraria. I docenti hanno qualcosa da dire?
Foto tratta da La Repubblica